Le lasagne della domenica

Sono le dodici, fuori piove a dirotto, l’autunno incalza e tutta la cucina profuma di ragu’ di carne da ore. E’ lì che bolle e ribolle a fiamma lentissima e ne avrà ancora per molto, almeno se voglio un risultato ottimale. Perché con il ragù funziona così, più cuoce, a fiamma bassa e meglio è. Almeno tre ore, insomma, ma se si può anche quattro. Per il soffritto mi dà man forte il trittico di sedano, cipolla, e carotine. Faccio appassire tutto per bene con un po’ di olio di casa, prima di aggiungervi il tritato e dopo ancora la passata di pomodoro. Mai dimenticarmi di mescolarlo!

Insomma, in fondo la parte difficile delle lasagne si gioca tutta qui. E diventa davvero difficilissimo se avete qualcuno intorno che ha già fame e non sa aspettare, lamentoso. Per il ragù ci vuole pazienza. La pazienza di un po’ tutti quelli che parteciperanno al banchetto. Voi però non fatevi trovare impreparati. Iniziate a cucinare presto. Prestissimo. L’attesa aumenta il desiderio, amici, è vero. Ma la fame rende nervosetti. Meglio gustare ste lasagne in orario!

A proposito, se siete lenti come lumache, fatelo il giorno prima. Basterà farlo intiepidire, riporlo in bocce di vetro, ben chiuse e conservarlo in frigo per il giorno dopo. Così non potete sbagliare i tempi di preparazione. Io per cucinarlo scelgo sempre le carni migliori. Ad esempio per oggi ho ricorso ad un macinato di scottona, ma potete usare ciò che gradite di più. Per quel che mi riguarda l’importante è che si tratti di buona carne di prima scelta. Poi bisogna optare per la besciamella rigorosamente Chef, che per me è la migliore di tutte. Oggi proverò la sua versione leggera e sto già da ora incrociando le dita. Chissà se sarà buona ugualmente o un piccolo flop da annotare nel libro dei flop in cucina, per imparare e non sbagliare più. Vi farò sapere senz’altro. Tranquilli!

Io nelle lasagne metto anche la mozzarella e il parmigiano grattugiato. Oltretutto al ragù aggiungo per il 90% delle volte un po’di pisellini primavera, così sa più dolce. La pasta meglio se fresca, ma se proprio dovete accontentarvi, vanno bene pure le Emiliane Barilla.

Strato dopo strato condirete le vostre lasagne con cura e poi in forno per circa 20 minuti a seconda del tipo di pasta scelto, prenderanno vita. Ad alcuni piacciono abbrustolite di sopra. Così le vuole la tradizione. Ma in tal senso io sono un’anticonformista. Per me devono essere morbide e super formaggiose.

Da noi in Sicilia, le lasagne la domenica a pranzo, sono un’opzione gettonatissima. Non saprei altrove. Ma penso che la domenica sia il giorno più idoneo. Si ha tutta la mattina libera per preparare il ragù al meglio e di solito si consuma il pranzo quasi sempre in compagnia dei propri parenti. Difatti una teglia tanto golosa diventa un perfetto biglietto di invito per un primo completo davvero apprezzatissimo e da condividere.

Io ho sempre prediletto la ricetta tradizionale, ma qualora dovessi avere idee diverse e ghiotte, non esiterò a postarvele con tanto di ingredienti e dosi. Perché la cucina è come un laboratorio che non funziona se non si sperimenta! Oggi però fedeli più che mai alle nostre nonne, ci pappiamo questa. Buon appetito!

Ah, dimenticavo. Alla fine la besciamella leggera Chef è stata approvatissima. Il gusto è sempre eccezionale. Si presenta solo poco meno densa e corposa della classica. Da provare!

Buona domenica.