Pasta al forno siciliana.
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Dorata, quasi bruciacchiata.
Il profumo, una volta tirata via dal forno, inebria la casa intera.
Si può usare il formato che più si desidera. Dai classici anelletti (tipici di Palermo) ai rigatoni. I più fantasiosi usano addirittura i nidi di tagliatelle.
Ciò che conta è scolarla più al dente possibile, che altrimenti poi in forno scuoce di brutto.
Nel ragù mettiamo i pisellini, che sposiamo al classico trittico di sedano, carota e cipolla, perché a noi piace dolce e ricco.
L’uovo sodo poi serve a rendere tutto più sostanzioso. Come se non bastassero già la mozzarella, la besciamella e la compagnia spesso gradita di prosciutto cotto e provola.
Ho sentito dire ad alcuni che vi mettono perfino il salame piccante. Golosi temerari di livello A.
Di certo è pietanza ricca. Piatto unico. La si fa per tanti, di solito. In grandi teglie. A volte più di una.
Il ragù viene cotto a lungo. Ci si alza all’alba per farlo cuocere dalle 3 alle 4 ore (minimo).
Oppure si aggira il tempo, preparandolo il giorno prima.
La pasta al forno, filante e gustosa, croccante fuori e morbida dentro, piace sempre e a tutti.
Perfetta per gli inviti. Buona calda, tiepida, ma anche fredda di frigorifero ( chi lo crederebbe mai… Eppure… ).
Deliziosa anche scaldata il giorno dopo. Ammesso che avanzi. Ne dubito.
Se avete il piacere di prepararla il prima possibile (come descritta nella foto), accendendo al link riportato qui, troverete la ricetta precisa.
Cosa aspettate dunque? Buona pasta al forno siciliana!
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