Fantasie a sorpresa

Cari amici foodlovers, come vedete vi scrivo ogni volta che posso. So che non avete bisogno di me, né delle mie parole probabilmente, ma a me va di parlarvi lo stesso. Oggi è lunedì, 14 ottobre. Se non mi sbaglio (tra poco controllo ), il mio blog ha appena compiuto un mese esatto. Ecco, ho appena visto. Tanti auguri a tutti noi, dunque. A me che faccio saltellare le dita sui tasti e a voi che mi state ancora seguendo con piacere. Non so spiegare bene come mi sento. So di non essere una diva, né gioco a fare l’influencer di turno, però scrivere mi piace e mangiare pure.  Cucinare anche. Moltissimo. E poi c’è che ho trovato questa opportunità carina. Quindi perché non sfruttarla?

Ma non voglio stare qui ad arrovellarmi sul perché sto qui. Non deve per forza esserci un perché a tutto. Lasciamo i perché ai filosofi. Riempiamoci gli occhi di cose buone, poi richiudiamoli e immaginiamone l’odore, il gusto. Che magia che è internet. Non sapete chi sono, da dove vengo, che faccio nella vita, che ho fatto o voglio fare. Non sapete chi mi abbraccia la notte, cosa mi porto nel cuore e cosa ho cercato di dimenticare. Eppure grazie a questo stupido ma fantastico blog, potete sapere cosa pasticcio in cucina. Che figata. Io se mi fermo a pensarci, decollo. Uhhh, uhhh. Magari qualcuno tra quelli che mi seguono, mi conosce pure. Eh. Nella realtà intendo.

Beh, sicuramente penserà che io sia diventata pazza. Ma io ho un segreto da rivelare a quest’ultimi. Lo sono sempre stata un po’…

Oggi vi racconterò di una cena che ho improvvisato tempo fa e di cui vi farò vedere le varie portate. Era tutto buonissimo e visivamente troppo wow. Forse dovrei dedicarmi all’arte, perché mi piace il bello. Ma il bello quello vero.

Oppure dovrei continuare a preoccuparmi solo del buono. Già. Il buono a tavola e non.

Era un giorno speciale, come tutti gli altri insomma. Ahahahah.

Volevo essere grandiosa. Sono uscita di casa per fare un’accurata spesa, per poi dedicarmi interamente alla preparazione di una cenetta et voilà:

Questa portata faceva parte del mio antipasto. Si tratta di due rotoli di frittata di rucola sottilissime con stracchino fresco e prosciutto crudo di Parma. Un bijoux sul piatto, una certezza di bontà per il palato.

Ma il mio antipasto comprendeva anche patate. Patate trasformate così:

Vi presento dunque due medaglioni di polpette di patate. Un impasto goloso di patate bollite schiacciate, uova, pangrattato, pecorino romano, prezzemolo, sale e pepe nero. Composto saporito, che tra le mani ho reso medaglioni e ho poi fritto.

Ma non finisce mica qui. Mi sono inventata pure delle millefoglie di patate. Chi mi conosce, sa che amo i formaggi. Essendo stata poi per un po’ a Roma, mi era venuta la fissa della cacio e pepe. Così ho fritto delle chips di patate sottilissime e poi le ho sovrapposte una sopra l’altra intermezzandole da squisita cremina di pecorino romano e pepe nero. Spaziali. Troppo fiera di questa idea.

Ma poi quanto sono buone le patate fresche fritte? In generale dico. Il perché ancora tante pizzerie, rosticcerie, ristoranti ecc. ricorrano ancora alle surgelate è un mistero. Lavorate cari. Pelate patate. Perdeteci tempo. Io da cliente, ringrazio. Vi ringrazio in anticipo dunque, almeno vi incentivo a farle.

Ma andiamo al primo. Qui sono stata banale, forse, come quelli che si salvano sempre in calcio d’angolo con la granella di pistacchi per fare colpo. Però a me il pistacchio piace tanto e abbinato a del buon pesce e pomodorini freschi, può dare vita a qualcosa di veramente particolare.

Delicatissima, ma buonissima spaghettata. Forse un po’ tanta. Ma la mangiammo ugualmente.

Infine ricordo che fare anche il secondo sarebbe stato decisamente troppo, ma chiudere con il dessert avrebbe addolcito ulteriormente la serata. Quindi mi sono arrangiata con i biscotti che avevo a casa, ho preparato del caramello, ricorso a del fresco mascarpone e mi sono inventata lui. Questo bel bicchiere di non so che cosa. Semifreddo? Tiramisù? Dovrei trovargli un nome. Buono pure.

Sono sicura che più passerà il tempo, più guarderò con tenerezza alle cose che preparavo e mi inventavo prima. Perché mi auguro di diventare sempre più brava. Come in tutte le cose della vita.

Sarà un po’ come lo è per una pittrice di successo recuperare il primo disegno fatto all’asilo. Un misto di emozioni, più o meno così:

Tanti ma tanti auguri così al mio blog. Spero vi sia piaciuto questo special. Alla prossima foodlovers!