Sicilianamente vi racconto che…
Questa notte ho sognato di trovarmi in Africa a parlare con un bambino che poteva avere tra i sei e i sette anni.
Tenevo in mano una brioche con il tuppo e gliela dovevo spiegare. Non sapeva minimamente cosa fosse, ma addentarla lo aveva quasi commosso.
Vaglielo a spiegare a quell’angelo dagli occhi grandi che la Sicilia è dolce e bella come una brioche.
Che qui, guardando il mare, la gente è sempre felice.
Sicilianamente penso che…
Abbiamo la vacanza sotto casa e siamo tremendamente fortunati per questo.
Dovremmo dare valore alla nostra sicilianità sempre e imparare a guardare ad ogni cosa con gli occhi di quel bambino.
Qui sta la grazia, la gratitudine, la bellezza delle ovvietà che non sono mai ovvie.