Chi sono i foodblogger?

Chi sono i foodblogger?

Mi imbatto spesso in questa domanda.

E io non so ancora se potermi definire tale.

Siamo in un’epoca direi quasi futuristica, in cui la tecnologia e il mondo virtuale hanno rivoluzionato il modo di comunicare profondamente. Anche il mondo del lavoro si sta adeguando ad un’era che ci vede sempre più spesso con gli occhi incollati ad uno schermo luminoso.

Non esiste niente, dopo il pensiero, di più veloce di internet, che ci permette di raggiungere qualsiasi luogo, in qualsiasi momento. Ecco perché il progresso è così importante. Per l’aumento della produttività e il dimezzamento dei tempi.

Il mondo virtuale non ha solo modificato il nostro modo di comunicare, ma ne ha addirittura estesa la voglia.

Prima sentivamo qualche amica al telefono.

Una chiacchierata di un’ora non era sufficiente a raccontare il nostro week-end. Adesso in pochi secondi, postiamo due/tre foto del nostro week-end e tutti i nostri amici e conoscenti apprendono come ce la stiamo passando. Pazzesco.

 Utilizzando i vari social, difatti, siamo più stimolati a raccontare le nostre vite liberamente e/o trattare un argomento che ci interessa, ci appassiona o in cui ci sentiamo particolarmente ferrati. Arriviamo facilmente a più persone contemporaneamente e in brevissimo tempo.

Per chi poi ha voglia di un mezzo di comunicazione più specifico e ampio, che non sia un semplice social, esistono i blog. Colorati, piatti, sintetici, schematici, confusi, infiniti ecc… Blog. Personalizzati, blog.

Possiamo definire un blog come un topos (luogo) in cui trattiamo, in modo personale e più o meno approfondito, temi specifici e/o aspetti della nostra/altrui vita.

Ovviamente più siamo colti riguardo l’argomento scelto, più il blog risulterà degno di nota e interessante.

Il blogger dovrà avere quanto basta da dare, per scrivere pagine e pagine. Sarà importante parlare con cognizione. Potrà poi arricchire il tutto con foto. Le immagini sono importanti poiché immediate e di maggiore coinvolgimento per i lettori.

Scrivere in rete sarà come buttarsi in mare aperto senza segnali di riconoscimento. Ma se verrai notato, potrai raggiungere una quantità indicibile di utenti.

Chi sono i foodblogger, quindi? Semplice! Sono dei blogger che hanno scelto il cibo come argomento cardine del proprio blog.

Un foodblogger potrebbe quindi essere un cuoco, che racconta la realizzazione dei suoi piatti stellati, ma anche una semplice casalinga, con i capelli raccolti e un po’ spettinati, che spiega come fa il pesto “a modo suo”. Non esistono delle qualifiche per poter diventare un foodblogger.

Chiunque pensi al cibo più di qualche ora al giorno è un potenziale foodblogger perfetto.

Bisogna quindi essere cuochi? NO.

Bisogna quindi essere bravi in cucina? Non necessariamente.

Cosa serve allora per fare il foodblogger?

Te lo dico subito. Tre elementi indispensabili:

Passione. Tempo. Dedizione.

Ma anche una buona dose di capacità comunicative, creatività e competenze linguistiche.

Devi saper parlare. Devi sapere di cosa stai parlando.

Nel momento in cui hai la passione per il cibo e sai raccontare con semplicità, chiarezza e magari una buona foto cosa porti in tavola o cosa trovi in tavola, puoi fare il foodblogger.

Un altro elemento che andrà a tuo favore e ti farà entrare tra le preferenze dei lettori sarà: la verità.

Più il tuo blog sarà originale e soprattutto autentico e fedele alla tua realtà, più prenderà valore.

Ci vorrà precisione, cura. Andranno attenzionati i dettagli. Lasciare qualcosa al caso potrebbe far perdere punti ai tuoi elaborati. Non si deve mai abbassare il tiro.

Se poi, pagina dopo pagina, sapremo distinguerci con uno stile preciso, possiamo star certi di arrivare lontano.

Alla meta però non dovremo pensarci mai. Scrivere per un blog è un percorso che non ha mete, se non quella di crescere nel tempo insieme a noi. Chi ci segue vedrà nitidamente i nostri progressi e si nutrirà della nostra passione.

I foodblogger infatti sanno stimolare la fantasia di chi magari è stanco e scarseggia di idee sul da farsi a pranzo. Il fatto che poi un foodblogger possa essere anche il nostro vicino di casa, rende tutto più rassicurante.

Perché se mettere in atto la ricetta di un professionista ci fa sentire inesperti, seguire una persona comune che ci spiega la sua cucina, ci avvicina di più ai suoi piatti, che appaiono più fattibili.

Perché un vero foodblogger non si pavoneggia e non si sente più bravo di te, ma ti invita.

Ti dice, ricetta dopo ricetta: “Se lo sto facendo io, puoi farlo anche tu.”

E questo è meraviglioso per il lettore. Crea comunione, connessione.

Leggere un blog sarà il passo che precederà il concreto. La miccia che accenderà i fornelli.

L’accesso al magico iperuranio della cucina.