Aprile è il mese ideale per andare a campi in cerca di erbe spontanee. Molto interessante conoscerle per poi usarle in cucina. Questa scienza porta il nome di fitoalimurgia, tornata prepotentementee fortunatamente in auge, si organizzano corsi un po’ dovunque.
Io ho avuto la fortuna l’anno scorso di partecipare a due uscite con Annalisa Malerba e da allora ho messo in pratica qualche suo insegnamento.
Tanto da aprire una categoria nel blog con le mie ricette di erbe spontanee . Questa volta vi parlerò del rosolaccio (il papavero comune) di cui in primavera, si raccolgono le rosole, cioè le foglie giovani. Da non confondere con il tarassaco le cui foglie sono diverse e meno frastagliate.
Come per il cucino tarassaco anche il rosolaccio vanta delle interessanti proprietà, ma soprattutto le sue foglie se piccoline rallegrano una bella insalata mista, oppure scottate sono meravigliose nelle minestre, polpette, nei ripieni di tortelli o crepes o come in questo caso in una torta salata ideale anche per le scampagnate di primavera.
Perciò andate per erbe spontanee, raccogliete il rosolaccio, lavatelo bene, scottatelo e poi strizzato congelatelo per averlo pronto da mischiare alle bietine, agli spinaci, alle catalogne che sono più amare.
Oggi è la giornata che il calendario del cibo italiano dedica alle scampagnate e io al pic-nic di oggi porto questa torta salata con le rosole in zafferano.
Torta brisee salata rosolaccio e cipolla in besciamella
Torta brisee salata rosolaccio e cipolla in besciamella
Ingredienti per una torta salata da 26 cm. di diametro
- 250 g farina tipo 2 macinata a pietra
- sale q,b.
- 80 g olio extravergine di oliva
- 100 g di acqua
- 300 g di rosole scottate e strizzate o decongelate
- uno scalogno
- una cipolla piatta novella
- una manciata di semi di girasole
- mezza dose di besciamella vegetale qui la ricetta
- mezza bustina di zafferano
- noce moscata
- sale, pepe q.b.
Preparazione:
- Accendete il forno a 200 gradi.
- In una padella spargete un filo d’olio extra vergine, tritateci lo scalogno e stufatelo qualche minuti. Buttate le rosole un pochino tritate, regolate di sale e pepe e ripassatele bene che prendano sapore e si asciughino dall’acqua di cottura.
- Cuocete al vapore la cipolla novella, e tagliatela in due orrizonatalmente.
- Preparare la besciamella come spiegato qui aggiungendo alla fine lo zafferano e mescolando bene. Assaggiate di gusto e regolate di sale. e poi mettete da parte coprendo con un piatto perchè non faccia la pellicina
- Preparate la pasta brisè, setacciate la farina in una terrina con il sale, emulsionate acqua e olio e unitela mescolando fino a formare una pasta morbida.
- Oliate una tortiera e infarinatela un pochino, adagiate la pasta tirandola rotonda con un mattarello, calcolando che va poi ripiegata sopra al ripieno.
- Adagiatela delicatamente sulla tortiera foderata di carta forno, bucherellate con i rebbi di una forchetta,riempitela con le rosole mescolate a besciamella e a mezza cipolla cotta a pezzetti, mentre l’altra la porrete al centro della brisee prima di infornarla. Spargete i semi di girasole Livellate e rimettete in forno per altri 30 minuti finchè è ben dorata, controllando che i semi non colorino troppo.
- Servite calda o fredda.
Buona scampagnata a tutti!!
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Giusto domenica mio cognato me ne parlava e taaac…
…tu mi sforni una torta salata da acquolina in bocca!
Delle rosole? Come le chiamate in Piemonte? Nelle torte salate, trovo che una besciamella vegetale saporita, sia un buon compromesso alle vare ricotte, tu che ne pensi? Un bacione.
Che meraviglia Dani, stupendo l’utilizzo delle erbe selvatiche
Ciao cara, ho visto di sfuggita la tua prelibatezza con la scarola poi vado a gustarmela con gli occhi in attesa magari di gustarla dal vivo ,). Un bacione
Le rosole? Ammetto la mia sconfinata ignoranza…..non le conoscevo e non le ho mai usate! Ma questa torta salata è un vero capolavoro. E quindi d’ora in poi care rosole state attente: appena vi troverò….non avrete scampo 😉 Grazie mille Daniela, come sempre mi apri nuove interessantissime prospettive!
Si, le rosole, le preparava anche mia madre, sono le più preziose e al mercato dagli ortolani le vendono più care del tarassaco. Ora ormai è quasi finita la stagione, quando comincia a crescere il papavero le foglie diventano troppo coriacee, ma l’anno prossimo tieni d’occhio i campi in primavera 😉 Grazie di essere passata di qui
Ecco, vedi… ho imparato qualcosa di nuovo. Non sapevo che si potessero usare le foglie del papavero, io ero ferma a quelle del ravanello. Che bella torta, grazie della ricetta!
Ciao Giorgia, grazie che sei passata ! SOno ne più ne meno come quelle del tarassaco, più frastagliate. Un abbraccio
Ma che spettacolo, buona e coloratissima! Un bascio e buon 25 aprile
Un bacione a te castellana bella 😉
ahahah… il rosolaccio 😀 Me ne stanno spuntando a mille, nel giardino! Non li ho mai tolti e, anzi, aspetto di anno in anno con trepidazione che rispuntino spontanei, perché danno quel tocco di colore e di allegria “selvatica” che solo i papaveri sanno dare. Però le fogliette posso raccoglierle senza compromettere la fioritura del prossimo anno. Ed è quello che farò perché la tua torta è un tripudio di “profumi”. Ciao!
Ma tesoro, devo ancora fare il giro delle scampagnate… ora corro a vedere la tua meraviglia!!! Un abbraccio grande
Mia nonna era una gran raccoglitrice di erbe spontanee, ma io non ho mai imparato a riconoscerle, perciò o faccio un corso o mi sogno la tua bellissima torta!
Ciao carissima, ci sono anche dei bei libri che ci si puà portare nello zaino e confrontare le erbe con le illustrazioni. Oltre a quello di Annalisa Malerba che si chiama Erbe spontanee in tavola, io trovo molto valido e bello quello di Meret Bissegger La Mia Cucina con le Piante Selvatiche. Un grande abbraccio e grazie del tuo sogno 😉
Non conoscevo il rosolaccio,ora grazie a te si!!!
Ma prego Francesca, sono felice di averti fatto conoscere qualcosa di nuovo! C’è un mare di erbe spontanee commestibili e buone, basta conoscerle. Un abbraccio
io aspetto un tuo corso. E voglio essere in prima fila.
Ciao Alessandra, un corso di cucina naturale? Che sogno!