Muffin alle noci e miele di tiglio

Questi tortini monoporzione che chiameremo per comodità muffin alle noci e miele di tiglio non sono  vegani, ma gluten free e senza lattosio.   Come mai in questo blog che ormai piano piano seguendo il mio cambiamento alimentare da vegetariano si sta trasformando in vegetale integrale a tutti gli effetti si trova una ricetta cosi?

muffin alle noci e miele di tiglio 8

Perchè oggi per il Calendario del Cibo Italiano AIFB, si festeggia la giornata nazionale del miele, ambasciatrice Susanna Canetti, leggete qui il suo post. e io oltre a a fare da contributor con i muffin alle noci e miele di tiglio, volevo parlare del miele, approfondire certi aspetti che a volte non conosciamo fino in fondo.

calendario del cibo

Il miele ha una storia molto antica.. Le prime api compaiono da 50 a 25 milioni di anni fa, insieme ai primi esemplari di primati. Le api sociali, cioè le api vere e proprie che funzionano come organismo collettivo,  avrebbero un’età che va da 20 a 10 milioni di anni or sono.Un milione di anni fa compare l’uomo.
La storia del miele nei secoli è molto interessante e se volete conoscerla trovate per post di Susanna il tutto
Perchè non è della sua storia antica che voglio parlare ma di quello che sta succedendo purtroppo in questi ultimi anni, alle povere e antichissime api.
«Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero più di quattro anni di vita», questa è la celebre frase  attribuita ad Albert Einstein.  Nel 2014 è uscito in Italia il film  Un mondo in pericolo, che vi consiglio di vedere, che  mette in allerta su una spaventosa emergenza ambientale, fornendo dati precisi e intervistando chi lavora in questo delicato campo. Non c’è soltanto una causa dietro alla moria delle api, ma una concatenazione di motivi facenti tutti capo ad uno scriteriato utilizzo dei sistemi industriali che hanno inesorabilmente cambiato il modo di allevarle. Gli apicoltori di ieri non avevano certo problemi derivati da pesticidi, acari e antibiotici, perché in contatto con un equilibrio naturale oggi del tutto assente, da cui derivano le covate acide o la nascita di insetti killer.
 Questo è un video che tutti dovremmo vedere, e vergognarci per come stiamo distruggendo questo nostro pianeta,  dal sito SALVIAMO LE API
Non pensiamo che succeda solo il California e che a noi non riguardi tutto questo:
Ed è proprio qui che sta il legame fra api e animali da allevamento. Un terzo della raccolta mondiale di cereali e quasi tutta la produzione mondiale di soia viene utilizzato per alimentare il bestiame industriale. Cereali e soia coltivati intensivamente, facendo largo uso di quei pesticidi che stanno determinando fenomeni come la Sindrome di spopolamento delle api (Ssa), La Ssa è collegata all’uso di un gruppo di pesticidi, i neonicotinoidi, sostanze solubili in acqua, simili alla nicotina, che una volta spruzzati in terra sono assorbiti dall’intera pianta, trasformandola in quello che è stato descritto come una “fabbrica di veleno”. Le piante crescono estremamente tossiche per gli insetti, comprese ovviamente le api. Questo fenomeno costituisce un grosso problema, in America e in Europa, e di conseguenza anche in Italia, perché le api e gli altri insetti impollinatori giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi: un terzo del nostro cibo dipende dalla loro opera di impollinazione
Queste sono le cose che dobbiamo tutti sapere:
  1.  Pesticidi che uccidono le api.
  2. Antbiotici nel miele – poiché circa la metà del miele consumato nell’Unione Europea proviene da Paesi terzi.
  3. Termolabilità del miele: miele serba le sue proprietà naturali se viene conservato ermeticamente in luogo fresco (c.a. 15°C), oscuro, asciutto e inodore.
    Il miele può venire liquefatto a bagno-maria evitando di superare la temperatura di 40°C.
    Il microonde distrugge i pregiati enzimi del miele. Perciò non acquistiamo i mieli che sono  termotrattati per restare sempre liquidi, con la conseguente distruzione di enzimi che li rende praticamente degli sciroppi di zucchero.
  4. Differenza tra miele industriale e miele biologico:  Le patologie più comuni sono le virosi, paragonabili alle nostre influenze, e gli attacchi dell’acaro Varroa destructor, che fa nascere api deformi. In questi casi l’apicoltura tradizionale usa dei farmaci, come gli acaricidi nebulizzati, che però si depositano nella cera dell’alveare rischiando che dei residui contaminino il miele, mentre quella biologica sceglie dei trattamenti “meccanici”: si eliminano le uova e le larve malate, in alcuni casi siamo costretti a sacrificare l’intera famiglia».
  5. Cercare apicoltori etici che non somministrino zucchero in inverno alle api!!! A livello industriale e in alcune apicolture artigianali avviene!  una famiglia di api consumerebbe circa 150 kg l’anno del proprio miele, molti apicoltori, soprattutto in inverno quando le scorte si assottigliano, lo sostituiscono con zucchero bianco candito o sciroppo di zucchero di canna, ma questa alimentazione indebolisce gli animali
  6. Apicultori etici vuol dire anche che l’ape non venga fecondata meccanicamente, ma che la fecondazione avvenga in modo naturale e che l’ape regina (che vive fino a cinque anni) venga naturalmente sostituita, alla morte, da un’altra di quelle allevate dall’alveare all’interno delle celle reali».
  7. La cosa migliore è sempre rivolgersi direttamente all’apicoltore, basta guardarsi attorno o fare una ricerca su internet per scoprire che, senza andare troppo lontano, ce ne sono anche appena fuori dalle città. In questo modo potrete vedere con i vostri occhi come vengono trattate le api e fare tutte le domande per essere davvero consumatori consapevoli.
  8. Generalmente i mieli delle piccole produzioni non sono pastorizzati: questo permette di mantenere tutto lo spettro, vitaminico, antiossidante ed enzimatico del prodotto, rendendo ogni vasetto unico nel suo genere. Se assaggiate diversi tipi di miele da piccoli apicoltori vi accorgerete che ognuno ha un proprio gusto, non è solo indistintamente “dolce”: ecco la ricchezza delle piccole produzioni!Affinché preservi tutte le sue caratteristiche organolettiche e salutistiche, il miele deve essere non pastorizzato e biologico, meglio ancora biodinamico.

Siamo tutti consumatori di miele consapevoli? Usiamo solo miele non pastorizzato e biologico.

E dopo questo bel pippone che vi ho fatto passiamo alla ricetta.  Uso pochissimo miele, ma non so resistere alle noci col miele. Sono riuscita a trovare un miele di tiglio non pastorizzato biologico di un piccolo produttore di zona,  ho mescolato delle noci sempre biologiche e ho poi preparato questi tortini/ muffin alle noci e miele di tiglio gluten free, senza lattosio.

Muffin alle noci e miele di tiglio

muffin alle noci e miele di tiglio

Con questi ingredienti vengono  6 tortini/ muffin alle noci e miele di tiglio oppure una torta da 20 cm. di diametro.

  • 1 vasetto di yogurt di soia al naturale
  • 50 g di farina di grano saraceno bio
  • 50 g di farina di riso integrale bio
  • 50 g di fecola di patate bio
  • 50 g di olio di riso o girasole bio
  • 30 g di latte di riso bio
  • 2 cucchiai, di miele con le noci non pastorizzato, bio o ancor meglio biodinamico
  • mezza bustina di lievito biovegan
  • 3 noci (sei gherigli)
  • un pizzico di sale

Preparazione dei muffin alle noci e miele di tiglio

  1. Mescolate le tre farine con il lievito e il pizzico di sale.
  2. Sciogliete il miele con le noci nel latte tiepido e con un coltello tritate le noci grossolanamente.
  3. In una terrina versate le farine, il vasetto di yogurt, l’olio e il latte con il miele e le noci, mescolando finchè l’impasto risulta morbido e liscio, assaggiate se la dolcezza va bene per voi, altrimenti versate ancora un goccio di latte e un altro cucchiaio di miele con le noci.
  4. Riempite i sei pirottini a tre quarti posizionando sopra mezzo gheriglio di noce.
  5. Passate 25/30 minuti in forno a 180 gradi, fate la prova stecchino prima di tirarli fuori.

muffin alle noci e miele di tiglio 4

Fonti:

http://salviamoleapi.org/problema/
http://www.sonobio.com/2015/11/termolabilita-del-miele.html
Un mondo in pericolo – film
http://www.ciwf.it/blog/2015/04/la-scomparsa-delle-api-cosa-centrano-gli-allevamenti-intensivi
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/image/2013/rapporti/Api_in_declino.pdf

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17 Risposte a “Muffin alle noci e miele di tiglio”

  1. Se mi sono piaciuti i tuoi maffin??? Ma certamente che mi piacciono, se possibile ne vorrei almeno due per fare lo spuntino di metà mattina… 🙂 🙂 Bellissimi, davvero. Marianna

  2. Ciao Daniela, le foto sono molto belle, tu hai sempre timore che non lo siano.
    La preparazione è strepitosa, questa me la segno perchè la voglio assolutamente provare.
    Complimenti
    Ciao Erica

  3. Daniela che bel post che hai fatto, brava. E queste foTo che richiamamo l’alveare mi hanno rapita. Concordo con Erica ed aggiungo:sempre più brava!

  4. Sarà anche un pippone ma io l’ho trovato molto interessante anche perché ho spesso sentito parlare del problema dello spopolamento delle api ma ammetto di non essermi mai informata molto. Il tuo articolo è un ottimo pungolo per approfondire la questione e consumare in maniera più consapevole. Se non altro, il miele che prendo proviene tutto da apicultori che conosco, al supermercato non o comprerei mai!
    Grazie, ciao!

    1. Ciao Alice, quello dobbiamo fare essere consapevoli di quello che è meglio per la nostra salute, a volte è difficile non essere affascinati da un’offerta speciale quando magari dal piccolo agricoltore biologico costa di più…ma ne va della nostra satule. Un abbraccio, a presto.

  5. Speravo che qualcuno di voi ne parlasse, perchè il mio post era già oltre il limite consentito, e purtroppo non sono riuscita a toccare tutti gli aspetti del miele. E questo, del problema dell’inquinamento, dei pesticidi e della moria delle api è un aspetto che mi stava molto a cuore e sono felicissima che tu l’abbia affrontato. Per me non è un pippone, ma uno splendido approfondimento, per rendere più consapevole il consumatore, e in generale aprire gli occhi sul mondo dell’apicoltura. Grazie per questo importante contributo, per la tua attenzione nei confronti di ciò che si mette nel carrello della spesa e nel piatto. E poi questi tortini devono essere buonissimi, a forma di celletta li trovo proprio carini e in tema! Brava!

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