Friscous alla salentina

Friscous alla salentina

Qualche giorno fa vi ho raccontato dell’interessantissimo educational tour in Salento a cui ho partecipato.

Scoprire la cultura, le vestigia artistiche, tradizioni popolari, luoghi magici del nostro bel paese ci rende consapevoli della fortuna che abbiamo ad essere italiani. Il Salento è tutto questo, baciato da due mari che si incontrano nella punta estrema del capo, porta d’Oriente. Natura selvaggia con olivi secolari e vigneti rigogliosi.  Anche la cucina tradizionale salentina ha saputo custodire il senso delle proprie origini semplici e genuine.

Oltre a meloncelle e caroselle, frise e taralli, olive leccine e sheblasti, in Salento ho scoperto una delizia.   Una sera alla Vineria Renna, Alessandra Ferramosca cuoca itinerante salentina ci ha fatto conoscere il friscous, una specie di cous cous salentino.

 

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Che cos’è il friscous?

 Il friscous viene prodotto a Ruffano (Lecce) dalla Petramarè start up creata da un gruppo di ragazzi Francesco, Paolo, Massimo e Renato.

Il friscous nasce proprio in  Salento da  semole e farine di grano duro, tra cui farina di grano Cappelli. Grano di produttori locali macinato in molini di Puglia. Le farine vengono miscelate e impastate delicatamente, lievita lentamente grazie al lievito madre, lavorato poi a mano e cotto in forni a legna alimentati con il tipico legno d’olivo.

Mi è piaciuto immediatamente il friscous, non solo per la velocità con cui si prepara, ma anche per il colore del sole dovuto alla curcuma nell’impasto e per la sua croccantezza e sapore.

Ho tanto insistito finchè  Alessandra ci ha procurato il friscous di Petramarè e tornata a casa ho voluto immediatamente provare in una ricetta basica.

Come ci hanno spiegato i ragazzi di Petramarè basta  versare  100 grammi di friscous  in una ciotola, aggiungere 2 cucchiai di olio e bagnare poi  con 70 g di acqua a temperatura ambiente. Questa è la base e con questo ci puoi fare di tutto, mescolare alle insalate, preparare verdure ripiene, polpette, tortini la stessa cosa che faresti con il cous cous. 

Il tocco finale prima di servire, aggiungere un’altra manciatina di friscous così anche la parte croccante del piatto è  assicurata.

Ho voluto chiamare questo piatto friscous alla salentina perchè simile a quello che ci ha fato assaggiare Alessandra, naturalmente lei aveva messo anche altri ingredienti del posto che io qui non sono riuscita a trovare.

Mi sto chiedendo quando finirò il pacchetto di friscous dove ritrovarlo perchè è piaciuto troppo!

Friscous alla salentina

Friscous alla salentina
  • Preparazione: 15 Minuti
  • Cottura: Minuti
  • Difficoltà: Molto facile
  • Porzioni: 4 persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • 100 g friscous Petramare
  • 2 cucchiai Olio extravergine d'oliva
  • 70 g succo d'arancia e acqua
  • 50 g Pomodorini
  • 50 g caroselle pugliesi
  • 30 g Capperi dissalati
  • 2 cucchiai Uvetta
  • 2 cucchiai mandorle tostate
  • 4 falde di pomodori secchi sott'olio
  • 1 cetriolo non cerato
  • q.b. Sale marino integrale
  • q.b. pepe o peperoncino

Preparazione

Friscous alla salentina

  1. Come spiegato sopra, in una ciotola versa il friscous, bagnalo con due cucchiai di olio extravergine di oliva e mescola bene bene. Aggiungi acqua, io per insaporire ho messo anche un pochino di succo d’arancia.

    Lava e taglia a dadini i pomodorini e il cetriolo, aggiungi le mandorle tostate, l’uvetta ben lavata, i capperi dissalati, le caroselle che avrai scolato e anche i pomodori secchi tagliati sottili.

    Assaggia e aggiungi sale e pepe se occorre, mescola ancora benissimo per insaporire, e lascia a riposare un pochino. All’ultimo minuto se vuoi ancor più croccantezza aggiungi ancora una manciata di friscous.

  2. meloncelle

    Ah se non siete salentini magari vi state chiedendo cosa sono le meloncelle e le caroselle. Le meloncelle sono un frutto stranissimo, sembrano un cetriolo piccolo e cicciotto oppure un melone vestito da cetriolo. Hanno un sapore tra il cetriolo e il melone e appartengolo alla famiglia di questi ultimi.

    Le caroselle invece sono i fiori del finocchietto selvatico messi sotto aceto di mele, buonissime me ne sono portata due barattoli in valigia.

  3. caroselle

Note

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