Delizie di pesca tabacchiera e amaretti alla crema di miglio
Estate, tempo di frutta dolce e profumata, tempo di pesca tabacchiera. Conoscete la pesca tabacchiera o saturnina? Impossibile non ricordarla…quella pesca vellutata che è schiacciata, che sembra un piccolo panino rosa e profumato, la conoscete? In fondo all’ articolo ve ne parlo, intanto se la trovate al negozio di fiducia, provate a preparare con me queste Delizie di pesca tabacchiera e amaretti alla crema di miglio.
Vietato accendere il forno d’estate e magari vietato anche cuocere la frutta così buona e succosa come la pesca tabacchiera. Allora ecco un dessert al cucchiaio, goloso e buono, preparato con prodotti sani.
Delizie di pesca tabacchiera e amaretti alla crema di miglio
Ingredienti per 4 bicchieri
Tempo di preparazione: 15 minuti + il raffreddamento
- 5 pesche tabacchiere fresche e mature
- succo di limone
- 200 g di amaretti veg
- 125 g di yogurt di soia
- 2 cucchiai malto di riso o sciroppo d’agave
- 100 g di miglio lessato
- 50 g di cioccolato fondente
- latte di riso o se preferite mandorla q.b.
Preparazione delle delizie di pesca tabacchiera e amaretti alla crema di miglio
- Lavate, pelate e fate a pezzetti le pesche tabacchiere, irroratele con un poco di succo di limone perchè non scuriscano, mettetele in una ciotola che le contenga giuste e coprite con pellicola.
- In un mixer frullate gli amaretti assieme allo yogurt e mettete da parte
- Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria o al microonde.
- Sempre nel mixer versate il miglio lessato, unite il cioccolato fuso, il malto e cominciate a frullare, unite a filo latte di riso o mandorla finchè avrete ottenuto un budino liscio e goloso.
- Nei bicchieri fate uno strato di fondo con il composto agli amaretti, proseguite con uno strato di pesche, budino di miglio e ancora pesche.
- Decorate con un filo di malto e soffiato di cereali ( qui quinoa caramellata)
- Passate in frigorifero a raffreddare
Conoscete la pesca tabacchiera?
Ha un nome difficile questa varietà di pesca, si chiama genericamente pesca platicarpa, di cui fanno parte la pesca tabacchiera dell’Etna ed infine in pesca saturnina.
Ma cominciamo dall’inizio la storia di questa eccellenza italiana, così profumata e gustosa.Pare che la pesca tabacchiera sia partita dalla Cina Platicarpa significa piatta, infatti questa varietà di pesca a polpa bianca è piatta, simile ad un piccolo panino schiacciato al centro.
La prima fu la Tabacchiera dell’Etna presidio slow food
Fu introdotta in Europa attraverso la Persia, anche se pare che la pesca tabacchiera sia partita dalla Cina. Nel secondo dopoguerra in SIcilia furono introdotti i primi peschi e le varietà introdotte dopo che si vede che la zona è vocata per la frutticoltura, sono molte.Tra tutte spicca la Tabacchiera a pasta bianca: una pesca dalla forma schiacciata e dal profumo intenso. Una pesca piccolina, pelosetta che alle pendici sull’Etna trova un habitat ideale. Molto delicata e facile ad essere attaccata dai parassiti, difficilmente la tabacchiera originale arriva fuori dal territorio siciliano. In Sicilia sono state poi impiantate le varietà marchigiane più resistenti. Così dalla Sicilia lle tabacchiere resistenti sono coltivate in Basilicata, nelle Marche, in Emilia Romagna e in Piemonte.
SI coltivano altri incroci di platicarpa più resistenti come la Saturnia più grande, che però essendo un marchio registrato, tutti poi chiamano saturnina, con la buccia più sottile e meno pelosa. Saturnia e saturnina perchè schiacciata assomiglia ad un anello del pianeta Saturno. L’istituto sperimentale di Frutticoltura di Roma ha fatto altri incroci chiamati poi con nomi UFO 2 UFO 3 sempre a ricordare la forma a disco volante.
Nocciolo piccolissimo, tutta polpa racchiusa da una buccia rossa e di velluto. Profuma come la rosa, il suo sapore di vaniglia e fragola è unico.
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