Sogno di un goulash vegetariano a Praga

Cosa vuol dire sogno di un goulash vegetariano a Praga? (Sottotitolato un goulash senza carne)  Mettetevi comodi e ve lo spiego subito.

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Quattro giorni, una mini vacanza in una città meravigliosa: Praga. Erano anni che continuavo a ripetere che non avevo  ancora visto Praga. Ed è arrivato il momento. Tutti mi decantavano la bellezza di questa città, ma bisogna andarci di persona per constatare che chiamarla bellezza è riduttivo. Praga è una città meravigliosa, ad ogni angolo ci si giri si rimane incantati. Pulita, severa ma romantica, assomiglia a Vienna e ha anche di Budapest.
Qui si mangia bene dappertutto, sia le specialità ceche che quelle cosmopolite. Uno dei secondi piatti per antonomasia è il goulash, che si distingue da quello ungherese per il sapore più delicato. Poi in basso vi riporto la storia del Goulash e scoprirete che la prima ricetta del goulash non comparve in un ricettario ungherese ma in una raccolta di ricette di Praga (1819)

Spesso viene servito nella pagnotta di pane, o accompagnato con degli  gnocchi di pane spugnoso che si chiamano knedliky. Naturalmente io non l’ho assaggiato questo goulash tradizionale, ma sono tornata a casa con la voglia di assaporare quella zuppa calda senza nessun tipo di carne.

 

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Allora ho preparato una pagnotta con farina ai cereali e l’ho riempita con una zuppa gustosissima senza proteine animali 😉

Sogno di un goulash vegetariano a PragaRICETTA VEGAN

goulash vegetariano a Praga

 

Ingredienti per le pagnotte: se avete voglia solo di goulash veg e avete fretta,  compratele al bio, basta che siano belle alte e tonde e naturalmente con farina di segale e semi

  • 450 g di farina di segale
  • 450 g di farina di tipo 2 q.b.
  • semi di sesamo, lino, papavero, girasole
  • 7 g di lievito secco
  • 3 cucchiaini di zucchero di canna
  • 500 g di acqua calda
  • 2 cucchiaini di sale

Preparazione:

  1. Mescolare le farine con il lievito secco, lo zucchero,  mettere nell’impastatrice col gancio a k aggiungere l’acqua gradatamente poco alla volta  impastare lentamente per 4 minuti, poi aggiungere il sale e impastare ancora qualche secondo. Cambiare e continuare con il gancio per una decina di minuti.
  2. Togliere l’impasto incordarlo bene ancora per qualche minuto a mano facendo delle pieghe,  fare la palla e metterlo a lievitare in una ciotola pe un’ora e mezza in un posto al calduccio.
  3. Trascorso il tempo, infarinare la spianatoia, dividerlo in due e formare due belle pagnotte avendo cura di pirlare ben bene. Lasciare riposare  un’altra mezz’oretta coperto sulla placca del forno ricoperta di carta forno.
  4. Riscaldare il forno a 240 gradi mettendo sul fondo del forno un pentolino di acqua.
  5. Fare i tagli con la lametta delicatamente sulla superficie,  togliere il pentolino e inserire il pane e cuocere 30 minuti a 240 gradi.

 

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Ora passiamo alla zuppa 😉

  • una cipolla rossa media
  • 3 patate novelle
  • 3 carote
  • 200 g di passata di pomodoro
  • 2 cucchiai di paprika dolce
  • 500 g  di brodo vegetale con dado fatto in casa 
  • sale, pepe, olio extravergine q.b.

Preparazione: del Sogno di un goulash vegetariano a Praga

  1.  Sbucciate la cipolla, affettarla finemente e metterla in una pentola con un filo d’olio a stufare. Quando è bella trasparente aggiungere i due cucchiai di paprika e mescolate qualche minuto.
  2. Lavate carote e patate, sbucciare e fare a tocchetti piccoli, aggiungete alle cipolle e insaporire.
  3. Versate il brodo di dado caldo,  la passata e cuocere a fuoco basso per 35 minuti, finchè diventa bella densa. Assaggiate e eventualmente regolare di sale e pepe.
  4. Scavate le pagnotte e versate la zuppa calda completando con un rametto di maggiorana e un filo d’olio.

PS. Se volete un piatto unico completo, aggiungete del tofu affumicato a dadini cinque minuti prima di spegnere la zuppa, o ancora dadini di seitan  o soia disidratata fatta rinvenire in brodo vegetale calda 15 minuti

 

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STORIA DEL GULASH (fonte fragolosi)

Le origini del Gulasch risalgono al Medioevo e precisamente al IX secolo, quando una pietanza a base di carne e cipolle (senza peperoni) veniva preparata dai mandriani ungheresi su un fuoco da campo alimentato da legna.
Il Gulasch è, infatti, indissolubilmente legato alla vita dei bovari ungheresi, che per il loro lavoro erano costretti a percorrere delle lunghe distanze attraverso la grande pianura ungherese (Alföld) fino a raggiungere i mercati di Moravia, Vienna, Norimberga e Venezia.
Essi preparavano il gulash in un grande calderone (fémbogrács) e lo consumavano all’aperto, accompagnandolo con del pane.
Inizialmente, utilizzavano solo la carne di manzo, ma in periodi successivi cominciarono ad adoperare anche la carne di montone o altri tipi di carne..
Poiché gli allevamenti ed i mercati dei buoi erano il punto di incontro tra mandriani e rappresentanti della borghesia (proprietari terrieri, ricchi allevatori o mercanti), è probabile che questi segmenti della società abbiano assaggiato il gulash e lo abbiano fatto conoscere a tutta la classe borghese.
Il piatto divenne allora parte integrante della cucina tradizionale ungherese, tanto che il Gulash di carne (Gulyás hús) alla fine del XVIII secolo venne dichiarato il piatto nazionale ungherese.
In seguito, la pietanza venne adoperata dalla nobiltà ungherese come simbolo dell’identità nazionale all’interno dell’Impero austro-ungarico.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la prima ricetta del Gulash non apparve in ricettario ungherese, ma in una raccolta di ricette di Praga (1819).
Attorno alla metà del XIX secolo, la ricetta del Gulasch è presente in alcuni libri di cucina tedeschi ed era tanto apprezzata da diventare uno dei cibi preferiti dalle truppe tedesche durante la Prima Guerra Mondiale.Il nome della pietanza deriva dall’ungherese “gulyás (leves)”, letteralmente “zuppa del mandriano”.

E se non avete ancora visitato questa città splendida, ve la consiglio anche solo per un weekend.

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“con questa ricetta partecipo al contest The Mystery basket ideato da La mia famiglia ai fornelli e ospitato per il mese di Settembre da Senza è buono“.

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2 Risposte a “Sogno di un goulash vegetariano a Praga”

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