Come riconoscere il prodotto biologico – Intervista ad AIAB

Mai come ora, con i tempi che stiamo vivendo, si cercano certezze e sicurezze su un’agricoltura consapevole e pulita per noi e per i nostri figli, come riconoscere il prodotto biologico – Intervista ad AIAB.

Come riconoscere il prodotto biologico

Intervista ad AIAB

Agricoltura convenzionale, integrata, biologica le differenze sono moltissime e ci creano confusione.

Ho intervistato Fabio Ferraldeschi, responsabile della Segreteria Tecnica di AIAB, l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica – nata nel 1987. Aiab è la principale struttura di rappresentanza delle aziende biologiche italiane e ringrazio Fabio che si è reso disponibile per aiutarci a fare chiarezza su come riconoscere il vero biologico. La differenza con altre tipologie di agricoltura, i controlli, i costi e quanto può essere sostenibile per noi, l’ambiente.

Fabio, come possiamo riconoscere il biologico vero, prodotto da agricoltori e imprenditori realmente attenti alla salute del consumatore e dell’ambiente?

F – L’agricoltura biologica è un metodo di produzione che come principi di base ha il rispetto dell’ambiente, del benessere degli animali ed è legato indissolubilmente alla terra: il regolamento del biologico europeo, il Reg. CE 834/07, inizia proprio sottolineando tali principi.

Il prodotto biologico si riconosce essenzialmente grazie all’etichetta, in cui deve essere presente il simbolo del bio europeo, ossia l’Euro Foglia, il codice dell’azienda, il codice dell’organismo di certificazione e l’indicazione geografica relativa alla materia prima.

In caso di acquisto di prodotti sfusi, ad esempio al reparto ortofrutta nei supermercati, negozi e mercati rionali, è importante richiedere al rivenditore il certificato di conformità aziendale in cui è presente l’elenco dei prodotti biologici commercializzabili.

Spesso il consumatore è convinto che il risultato della vera produzione biologica sia una mela piccola e ammalata anzichè una bella, sana e succosa, Fabio che ne pensa?

F – Il biologico ha subito un’evoluzione tecnologica ed agronomica esponenziale negli ultimi anni, e le tecniche di produzione si sono evolute rapidamente. Oggi un prodotto biologico e uno convenzionale potrebbero non presentare differenze alla vista, il concetto importante è quello di comunicare tutto il processo che ne precede la produzione.

Teniamo come esempio quello della mela biologica: 3 anni di conversione dei terreni per poter iniziare la vendita in regime bio, nessun trattamento di sintesi chimica ammesso, fino a 3 visite ispettive all’anno per la verifica della conformità al Reg. CE 834/07, api che girano liberamente nei frutteti e sostanzialmente un’agricoltura che rispetta l’ambiente ed i suoi ritmi fisiologici.

C’è chi afferma che il termine “biologico”, sempre più popolare tra i consumatori, venga abusato dai produttori, che stampando la dicitura “bio” indiscriminatamente sulle confezioni, arrivino a camuffare prodotti convenzionali come biologici. Come ribattere a tali affermazioni?

Va sfatato il mito tutto italiano che il bio non sia affidabile perché il controllore è pagato dal controllato. È vero che le aziende, per ottenere la certificazione, devono pagare per questo servizio un ente certificatore. Tali enti però sono controllati a loro volta da varie Autorità Pubbliche, come il Ministero delle Politiche Agricole (MIPAAF) tramite l’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF), le Regioni, ACCREDIA, Carabinieri, NAS, ecc.

Il comparto bio è il settore agroalimentare di gran lunga più verificato in Italia, e in cui emergono in maniera minore problemi rispetto ad altri schemi e disciplinari. Fortunatamente i dati relativi ai consumi bio in Italia fanno registrare aumenti percentuali a doppia cifra in ogni trimestre, a testimonianza che il consumatore si fida sempre di più.

Fabio, è sempre vero che il metodo di produzione biologico ha costi superiori rispetto al convenzionale o integrato?

F – Dipende dai canali di vendita: spesso in vendita diretta i prezzi si equivalgono o addirittura il bio la spunta sul miglior prezzo. È vero che in agricoltura biologica spesso si produce un po’ meno rispetto al convenzionale considerando le stesse superfici coltivate, ma c’è una cospicua ottimizzazione dei costi in considerazione del mancato acquisto di pesticidi ed erbicidi.

Il mio consiglio è il più semplice possibile: acquistare prodotti stagionali, preferibilmente in filiera corta, ma prestando comunque attenzione ed interesse alle proposte dei supermercati.

In tanti abbiamo bisogno di chiarezza, grazie.

Ringrazio Fabio Ferraldeschi, responsabile della Segreteria Tecnica di AIAB, l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, per la disponibilità.

Come riconoscere il prodotto biologico

Per qualsiasi informazione non esitare a contattarmi nella mia pagina Facebook Timo e lenticchie puoi interagire e pormi qualsiasi domanda. Oppure iscriverti al mio gruppo.
Seguimi anche su Instagram, Twitter o Pinterest o Youtube o iscriverti al canale Telegram

Se vuoi tornare  in  HOME PAGE per altre idee tra le mie ricette.
Se vuoi essere sempre aggiornato sulle mie ricette iscriviti alla newsletter.

Mi farebbe molto piacere se volessi lasciare un commento su che ne pensi di questa ricetta, trovi lo spazio in fondo all’articolo.
Articolo e Foto: Copyright ©  All Rights Reserved Timoelenticchie di Daniela Boscariolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.