RICETTE CON ALBICOCCHE

Le albicocche sono dei frutti con una storia di 5000 anni. La loro origine è cinese, confine con la Russia, da dove si è estesa lentamente fino all’Armenia da dove ha prese il nome.

Fu introdotta in Italia e in Grecia dai romani nel 70-60 a.C., ma consolidata negli anni successivi per merito degli arabi, da cui trae il suo nome (al-barquq).

L’albero può raggiungere altezze di 12-13 metri allo stato selvatico, ma nelle coltivazioni, si tende a mantenere un’altezza che non superi i 3.5 metri, affinchè il raccolto sia facile.

Il frutto viene raccolto nei mesi di maggio, giugno e luglio.

Ha notevoli proprietà in quanto è povera di aclorie (soltanto 28 x 100 g), ricca di vitamina B, C, PP, di carotenoidi, magnesio, fosforo, ferro, calcio e potassio.

Valori nutrizionali medi:

  • carboidrati: 6,5;
  • proteine: 0,4;
  • grassi: 0,1;
  • acqua: 86,3;
  • Vitamina A (retinolo equivalente 360 μg/100 g p.e.[4])
  • Potassio: 320  mg/100 g p.e.

Dall’albicocco e i suoi frutti si può ricavare il cianuro contro esaurimento, ulcera e tumore.

Studi eseguiti presso l’università di Padova hanno dimostrato che questo frutto è in grado di rafforzare il sistema immunitario umano e di prevenire il cancro e il tumore.

Per trattare quest’ultimo viene tutt’oggi ricavata una sostanza, il Laetrile, che dovrebbe rilasciare cianuro solo legandosi ad un enzima attivo nelle cellule cancerose, che sarebbero così colpite, trattate e distrutte direttamente dal veleno.

Le albicocche vengono usate ampiamente in cucina. Il frutto deve essere ben maturo e consumato entro pochi giorni dall’acquisto poiché sono frutti deperibili.

Proprio per questa loro fragilità vengono conservate o trattate in numerosi modi: essiccate, sciroppate e conservate in lattine o congelate.

Dalle albicocche si possono ottenere succo, marmellata, gelatina e liquori.

Impiegate soprattutto in pasticceria, anche se, grazie al loro sapore lievemente acidulo, possono essere utilizzati sotto forma di salse, per accompagnare carni e formaggi.

Anche il suo seme trova impiego. Il nome che gli viene dato è armellina e viene usato come essenza o come ingrediente in amaretti, liquoro e sciroppi.

Il gusto del seme è amaragnolo, per cui lo si associa sempre con le mandorle. Inoltre, avendo come contenuto dell’acido cianidrico, il loro uso deve essere limitato, perchè in alte dosi, si può rivelare tossico.

Sconsigliato farle mangiare ai bambini.

Di seguito vi propongo alcune mie ricette con questo buonissimo frutto.

CIAMBELLE E TORTE

CROSTATE E BISCOTTI

VARIE

CONSERVE

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