"Vorrei tanto che ci fosse un libro di cucina anche per la vita, con tutte le ricette che ti dicono come affrontarla nel modo giusto!... Lo so, adesso lei mi dirà:- Si impara sbagliando!-… " No, quello che stavo per dirle, e lei lo sa meglio di tutti, è che sono le ricette che uno si inventa quelle che funzionano meglio di tutte!"

Categoria: CONSIGLI DALLA RETE

CONSIGLI DALLE RETE: IL PEPERONCINO

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Nel linguaggio comune, quando si parla di peperoncino ci si riferisce al frutto dell’omonima pianta (Capsicum frutescens) appartenente alla famiglia delle Solanacee. Questa pianta erbacea di origine sudamericana produce bacche verdi ed indeiscenti, ricche di semi; Peperoncinodurante la maturazione, questi frutti – chiamati appunto peperoncini – mutano di colore, acquisendo sfumature dapprima gialle, poi arancioni ed infine rosse (la tipica tonalità del peperoncino maturo è conferita dall’abbondante presenza di carotenoidi, in particolar modo di capsantina).
Il peperoncino maturo è particolarmente ricco di vitamine; rilevante è soprattutto il contenuto in acido ascorbico (229 mg/100 grammi di frutto fresco). Da sottolineare anche la generosa presenza di carotenoidi (precursori della vitamina A), niacina (o vitamina PP) e di alcuni sali minerali ( potassio, calcio e fosforo). Questo variopinto insieme di princìpi nutritivi si concentra ulteriormente nel peperoncino spezia, quindi nel frutto essiccato ed eventualmente ridotto in polvere; allo stesso modo si rafforza anche il sapore piccante con cui ogni giorno viene dato un po’ di brio ai piatti più scialbi.
Il peperoncino va consumato con cautela in relazione alla tolleranza individuale; nonostante sia tradizionalmente controindicato per chi soffre di acidità di stomaco, ulcera peptica, reflusso gastroesofageo ed emorroidi, alcuni studi clinici suggeriscono come l’uso costante di peperoncino possa addirittura prevenire alcune di queste patologie (in particolare l’ulcera gastrica e quella duodenale).
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/peperoncino.html

CONSIGLI DALLA RETE : IL MANDARINO

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Il mandarino è l’unico frutto dolce della famiglia degli agrumi. I suoi spicchi sono piccoli e succosi, con polpa di colore arancio chiaro. La buccia dei mandarini è sottile e di facile rimozione, di colore arancione chiaro e molto profumata. Un albero di mandarini, appartenente alla famiglia delle Rutacae, può donarci fino a 600 frutti all’anno e raggiungere un’altezza compresa tra i due e i quattro metri.

Proprietà benefiche dei mandarini

I mandarini sono ricchi di vitamina C. E’ bene consumare i mandarini come frutto di stagione durante l’inverno, in modo che il loro contenuto vitaminico possa contribuire a proteggerci da disturbi tipici del periodo, come il raffreddore. L’assunzione della polpa di mandarino contribuisce a proteggere le mucose e i capillari. Il mandarino contiene inoltre vitamina A e vitamine del gruppo B, insieme a magnesio, ferro e acido folico.

Si tratta di un frutto nutriente, facilmente digeribile e considerato adatto a propria volta a favorire la digestione. Contiene calcio, potassio e fibre, utili per il corretto funzionamento dell’intestino. Svolge una funzione di regolazione della pressione arteriosa, favorisce la diuresi e può essere in grado di contrastare la ritenzione idrica.

Studi scientifici hanno attribuito ai mandarini proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda il fegato. E’ consigliabile dunque bere abitualmente del succo di mandarino, soprattutto quando il frutto è di stagione, o consumarne la polpa. Il consumo di mandarini è stato legato sia ad una riduzione del rischio di cancro all’apparato digerente, sia del rischio di ictus. I semi stessi del mandarino, che possono essere masticati ed ingeriti senza problemi, possono contribuire ad incrementare l’apporto vitaminico proveniente da tale frutto.

Il consumo di mandarini contribuisce inoltre a migliorare le funzioni visive, abbassare il livello di colesterolo nel sangue e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. I mandarini sono ricchi di antiossidanti e svolgono una funzione purificante dell’organismo. Lo rafforzano e lo proteggono dalle infezioni e dalle malattie. Il consumo di succo di mandarino è particolarmente consigliato in caso di asma o bronchite. Per quanto riguarda i valori nutrizionali dei mandarini, 100 grammi di questi frutti forniscono 53 chilocalorie, 0,800 grammi di proteine e 13,300 grammi di carboidrati.

CONSIGLI DALLA RETE: I KIWI

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Alimento preferito da grandi e piccini, il kiwi è dunque un frutto di largo consumo ed ha tantissime proprietà benefiche, molto indicate per la salute. Possiede un contenuto molto alto di vitamina C, superiore addirittura al limone, all’arancia e al peperone. Ma non solo: è ricco anche di potassio e vitamina E, Rame, ferro e vitamina C, che combinate insieme, conferiscono al kiwi caratteristiche antisettiche e antianemiche. Notevole in esso è anche la presenza di minerali e proprio questa particolarità rimineralizzante, è in grado di regolare la funzionalità cardiaca e la pressione arteriosa. Possiede anche un’azione rinfrescante, dissetante e diuretica, potenzia le difese immunitarie e protegge la parete vascolare. Non è però ben tollerato da tutte le persone e alcuni lamentano reazioni allergiche a seguito della sua ingestione. La sua pianta raramente è aggredita da parassiti. Ciò significa che i frutti immessi sul mercato, quasi sempre sono indenni da fitofarmaci, contrariamente ad esempio all’ uva o alle pesche che, per la delicatezza dei loro alberi, sono spesso trattati con pesticidi.

CONSIGLI DALLA RETE: LA CANNELLA

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La pianta della cannella da cui si ricava la preziosa spezia dalle molte proprietà sono in realtà due, entrambe sempreverdi ed appartenenti alla famiglia delle Lauracee: la Cinnamomum zeylanicun e la Cinnamomum cassia.
La prima è chiamata anche Cannella regina, è originaria dello Sri Lanka ed è la più pregiata. La seconda è detta anche Cannella della Cina, come suggerisce il nome stesso la Cina è il suo paese d’origine ed è la meno pregiata.
Al contrario di altre spezie che vengono ricavate da foglie e fiori delle piante, la cannella si ricava direttamente dai rami o dai piccoli fusti dell’albero; infatti si utilizza esclusivamente la parte interna della corteccia.
Le parti di corteccia, una volta tagliate, vengono essiccate e mano a mano che seccano si elimina la parte esterna in eccedenza fino ad ottenere il classico aspetto a “tubo” che ben conosciamo.
La qualità della cannella dipende esclusivamente dall’età dei rami da cui si ricava, un’età più giovane corrisponde ad una migliore qualità.
Una delle caratteristiche salienti di questa spezia è la sua proprietà antiossidante, la cannella infatti è uno dei principali alimenti con il più alto potere antiossidante.
È un antisettico naturale in grado di combattere ed eliminare funghi, virus e batteri. Per questo motivo negli ultimi anni si trovano in commercio dentifrici, collutori e prodotti del genere a base di questa preziosa spezia.
La spezia ha anche un effetto stimolante ed ha quindi la proprietà di alleviare gli stati di spossatezza derivanti da malattie come l’influenza e la dissenteria. È antisettica per le vie respiratorie ed apporta benefici in caso di raffreddore ed alitosi.
Il suo utilizzo è anche come disinfettante. In caso di ferite sulla pelle, dopo averle pulite, le si possono cospargere con polvere di cannella. Infine, le proprietà anti glicemiche di questa spezia, contribuiscono a placare gli stimoli della fame tra un pasto ed il seguente che sono caratteristici nei pazienti interessati da glicemia.

CONSIGLI DALLA RETE: L’INSALATA

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L’insalata è un piatto usato come contorno o antipasto. Si tratta di una pietanza composta da più cibi – ma principalmente di verdura – caratterizzati dal fatto di essere conditi tradizionalmente, almeno in Italia, con olio, sale e altri ingredienti opzionali come aceto o succo di limone e pepe.Il termine deriva dal latino salata, da sal, “sale”. Nel linguaggio comune, per insalata si intende spesso la variante più semplice di questo piatto, ossia l'”insalata verde”, preparata solamente con verdure crude in foglia come la lattuga o la cicoria. Per estensione, il vocabolo viene comunemente usato anche per indicare la materia prima del piatto, ossia le verdure stesse, in particolare quelle prive di un nome comune.[1]
Nel caso in cui alle verdure in foglia vengano aggiunti altri ortaggi crudi, quali pomodori, carote, finocchi o ravanelli, si parla di “insalata mista”.
Si possono preparare anche insalate di pasta e insalate di riso, nonché di altri cereali, in cui la pasta o i cereali, dopo essere stati bolliti e raffreddati, vengono conditi con vari condimenti.

CONSIGLI DALLA RETE: I LITCHI

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Il litchi ( o litchis) è un frutto esotico originario della Cina e appartenente alla famiglia delle Sapindacee il cui albero può raggiungere l’altezza di 30 metri con foglie lunghe sempreverdi. I frutti del litchi crescono in grappoli e giungono a maturazione nel tardo periodo autunnale; esistono molte varietà di litchi, più di 40 e, a seconda del tipo cambia il colore della buccia e della polpa.
Le principali sostanze contenute nel litchi sono costituite da minerali come potassio, rame, magnesio, fosforo, e calcio; sono presenti inoltre, proteine, vitamine appartenenti al gruppo B, acido nicotinico, fibre, carboidrati e zuccheri, oltre naturalmente all’acqua. Per quanto riguarda il suo valore calorico, 100 grammi di litchi forniscono circa 60 calorie.Le principali proprietà terapeutiche del litchi si devono soprattutto all’acido nicotinico in esso contenuto; infatti questa sostanza è in grado di dilatare i vasi sanguigni, facilita la purificazione del sangue e allo stesso tempo è in grado di regolare numerose reazioni ossidative nelle cellule del nostro organismo, rendendosi così importante al fine della prevenzione di patologie come l’aterosclerosi.
La presenza di minerali importanti come potassio e magnesio è utile per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. In ultimo il litchi, grazie alle sue proprietà, può anche essere utile per prevenire la gastrite e per diminuire la percentuale di zucchero nel sangue, fattore, questo, molto utile a chi soffre di diabete.

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