Cari amici eccomi qua. Eh sì lo so, state aspettando con ansia questo mio tutorial su come essiccare i carciofi, vero? 😃
In effetti avrei dovuto parlarvene da parecchio tempo, visto che è un’idea che mi frulla in testa da anni, 😄 fin dai tempi del sale di sedano (ve lo ricordate?), quando mi ero ripromessa di trasformare in “sali alternativi” tutti gli ortaggi adatti allo scopo, dal carciofo al finocchio passando per i broccoli. Ma si sa, tra l’avere intenzione e il fare… ci sono un sacco di mari, monti e scarpate da arrampicare e nel frattempo il tempo passa, e sempre più in fretta di quel che sembra!
Ma oggi ci sono, sono qui a raccontarvi tutto quel che ho imparato sull’ essiccazione dei carciofi – o meglio delle loro foglie di scarto – e sul come ottenere il sale di carciofo, o polvere di carciofo. Un modo alternativo e utile per utilizzare i carciofi e per dare una seconda possibilità a quella montagna di foglie di scarto che producono.
Due o tre anni fa avevo fatto una prima prova-essiccazione, allo sbaraglio. Avevo aggiunto una manciata di foglie di carciofo su un piano dell’essiccatore (mentre essiccavo le verdure per il granulare), ma senza avere le idee ben chiare sul come-dove-quando-perché. Col risultato che avevo abbandonato il progetto per i troppi dubbi del momento, primo fra tutti – cosa in effetti importante – la mancanza all’epoca di un frullatore adeguato.
Dopo essermi dotata, dapprima di un macinacaffè – di quelli old style che gli appassionati di essiccazione amano usare per ridurre in polvere le loro produzioni – e poi di una planetaria con frullatore (dal bicchiere decisamente più grande di quello minuscolo del macinacaffè), quest’anno finalmente mi sono sentita pronta per un secondo round di prova-essiccazione-carciofo.
E il caso ha voluto che proprio nel momento giusto sia passata per casa mia una bella quantità di carciofi, che mi ha dato la carica giusta. La mia inestirpabile propensione al non-sprecare ha avuto la meglio, 😊 perché… non si può, proprio non si può, buttare nell’umido tutto quel bendidio di foglie di carciofo. Sono sicura siate d’accordo con me!
Prima di passare a spiegarvi il procedimento vi lascio alcune utili (almeno per me) precisazioni:
1. Si possono essiccare i carciofi interi (cioè: il carciofo intero gambo compreso) tagliati sottilmente, oppure solo le foglie di scarto come ho fatto io. A mio parere essiccare le foglie dei carciofi è la soluzione migliore, in ottica antispreco. Ma se si hanno a disposizione tanti carciofi (beati voi che avete l’orto!) l’idea di essiccarli a fette per conservarli e per usarli poi aggiunti a zuppe, contorni o risotti, è un’idea furba e di semplice realizzazione.
2. Per essiccare i carciofi, così come per tutte le essiccazioni che ho prodotto finora, ho utilizzato il mio essiccatore, un apparecchio oramai un po’ datato ma che fa egregiamente il suo lavoro, e di cui poi vi metto il link alla voce Strumenti. Se non possedete un essiccatore, si può usare anche il forno (alla minima temperatura del forno, 50-60° in funzione ventilato e con lo sportello socchiuso), oppure si può essiccare con la friggitrice ad aria, una possibilità che per me è una scoperta recente e su cui mi riservo di approfondire sperimentando meglio in futuro. Una piccola prova l’ho fatta mettendo due manciate di foglie di carciofo nel cestello e azionando la airfryer per 10+10 minuti ma non so dirvi con precisione a che temperatura ho fatto questa prova (una delle solite prove fatte improvvisando). Probabilmente un po’ troppo alta visto il tempo ridotto di essiccazione, ma confermo che le foglie si sono… diciamo se non essiccate, sicuramente seccate, e dopo le ho ridotte in polvere esattamente come quelle essiccate con l’essiccatore.
3. Come utilizzare il carciofo essiccato e in particolare la polvere di carciofo: per me si è trattato principalmente di una delle tante cose che ho imparato nell’ambito della cucina iposodica che mi sta a cuore. La mia ricerca instancabile di insaporitori naturali da usare al posto del sale mi ha fatto conoscere alcuni alimenti utilizzabili come insaporitori e la polvere di carciofo è uno di questi (come il sale di sedano). Quindi essiccare i carciofi rientra nelle autoproduzioni utili a chi segue un’alimentazione iposodica, o a chiunque sia curioso di sperimentare in cucina. Vi scriverò altre informazioni nel procedimento (alla voce ‘Utilizzi’).
4. Argomento antispreco. Prima di entrare nel mondo essiccazione, l’unico modo che conoscevo per non sprecare le foglie dei carciofi era quello di usarle per fare il decotto disintossicante, oppure di usarle nei brodi vegetali o nei risotti. In questi casi devono poi essere prelevate ed eventualmente raschiate una per una con un coltellino per recuperare la sottile polpa della parte interna delle foglie. Questo metodo e quello di essiccare non si escludono a vicenda, sono entrambi due modi intelligenti per sfruttare il più possibile quel che la natura ci offre e che troppo spesso viene scartata dopo essere stata pagata per intero (e non sempre i carciofi sono a buon mercato, diciamolo). Tra l’altro il carciofo essiccato per decotti e tisane si trova abitualmente in vendita, e perciò – senza voler togliere una fetta di mercato alla mia cara amica Gianna (che ha un’erboristeria 😃) – cogliere l’occasione di produrselo in casa invece di comprarlo per me è una cosa buona e giusta da fare.
Bene, io sono pronta. Partiamo?
Ingredienti
- Foglie e scarti di carciofo oppure carciofi affettati sottilmente
Strumenti
Procedimento
Come essiccare i carciofi (o le sole foglie):
Inizio subito col dirvi che ho provato ad essiccare le mie foglie di carciofo seguendo due diverse procedure: con e senza sbollentatura.
Non ho riscontrato particolari differenze nei due casi. Inizialmente avevo tenute separate le due produzioni conservandole in barattolini diversi, poi ho deciso di unirli in un barattolo unico perché nei risultati finali (colore, profumo, sapore) e nell’utilizzo non ho riscontrato differenze.
Una leggera differenza potrei dire d’averla notata al momento della frullatura, forse (ma ripeto il forse) le foglie sbollentate si polverizzano un po’ meglio di quelle essiccate da crude, ma tutto sommato non so se ciò sia sufficiente a giustificare il lavoro in più – di portare a bollore l’acqua, sbollentare per qualche minuto le foglie, scolarle e asciugarle – che la sbollentatura richiede.
Ciò premesso, iniziamo con l’operazione essiccazione.
Dopo aver lavato (e, se volete, sbollentato) e asciugato le foglie, disporle sui vassoi dell’essiccatore.
☝ Peso delle foglie: ovviamente può variare da quanti carciofi avete a disposizione, da quante foglie vi sono rimaste inutilizzate, o da quanto grande è il vostro essiccatore. Il mio essiccatore ha 5 vassoi e li ho riempiti più o meno con 300 grammi di foglie.
Chiudere l’essiccatore con il coperchio e azionarlo.
Ho settato la temperatura più alta delle sole due possibili del mio essiccatore (circa 65°).
Tempo di essiccazione totale: 6 ore circa, con scambio della posizione dei vassoi dopo 3-4 ore.
☝ Se preferite non superare i 35-40 gradi (la temperatura approvata dai crudisti) saranno necessarie, ritengo, un paio d’ore in più.
Ad essiccazione conclusa le foglie si riducono di parecchio:
Come ridurre in polvere i carciofi essiccati e/o le foglie:
Per produrre la polvere di carciofo occorre munirsi di un frullatore che sia abbastanza potente perché le foglie essiccate sono molto fibrose e coriacee.
Il frullatore che vedete nelle due foto sottostanti è quello che è in dotazione con la mia planetaria. Mi sono trovata bene, anche se non sono riuscita a polverizzare tutto.
Come avete già visto nella foto di copertina, ho ottenuto: una vera e propria polvere, molto fine, una polvere più grossolana (come per il sale di sedano) e dei pezzetti di foglie che più di così non sono riuscita a frullare, perché davvero molto fibrose.
L’operazione di frullatura va eseguita a più riprese cercando di non far surriscaldare troppo le lame. Quando si forma una buona quantità di polvere sul fondo del bicchiere, è bene vuotarlo e setacciare il tutto.
☝ Nota: nella lista degli strumenti vi ho indicato anche una macinacaffè, sebbene io personalmente non lo abbia usato, perché so essere molto apprezzato, per ridurre in polvere le verdure, dagli appassionati di essiccazione. Essendo meno costoso e meno ingombrante mi sembrava doveroso segnalarvelo.
Per setacciare va benissimo un normale colino.
Dopo aver raccolto tutta la polvere di carciofo, rimettere nel frullatore le foglie rimaste e procedere di nuovo a frullare fino a quando le foglie non si siano ridotte più piccole possibile (naturalmente secondo necessità).
La polvere di carciofo può essere ulteriormente setacciata, con un colino a maglie più fitte, se si vuole separare la polvere fine dalla più grossolana.
Come conservare i carciofi essiccati e/o la polvere di carciofo:
Per conservare i carciofi essiccati, o la polvere, è sufficiente riporre il tutto in un barattolo di vetro o in un contenitore. L’importante è che l’essiccazione sia ben fatta e non ci siano residui di umidità nel prodotto, perché una volta chiuso il barattolo l’eventuale umidità può provocare la formazione di muffe compromettendo tutto il lavoro. Avvertenza che è valida per ogni essiccazione e non solo per i carciofi.
Per quel che riguarda il tempo di conservazione, trattandosi di prodotto secco può durare parecchio, anche anni.
Certo, conservarlo per anni non è molto logico visto che i carciofi si trovano in vendita per periodi abbastanzi lunghi: alcune varietà sono di stagione in primavera (da marzo a giugno), altri in autunno. (Qui sono elencate alcune varietà tipiche delle due stagioni). E dato che per ogni acquisto di carciofi si ottengono foglie a sufficienza, conviene essiccarle di volta in volta così da rinnovare la scorta di polvere e averla sempre al massimo del suo profumo e colore.
Sì, profumo e colore. Anche la polvere di carciofo cambia colore nel tempo, come vi avevo raccontato per il sale di sedano. Posso dirlo con certezza perché ne ho prove. 😄😌 Ho conservato le foglie essiccate con quella prima essicazione di tre anni fa di cui vi accennavo nell’introduzione, ho tenuto il barattolo lì in un angolino (della serie: ricordati di noi, devi riprovare!!) finché, dopo aver essiccato e polverizzato la nuova produzione, le ho confrontate. Le foglie di tre anni fa erano ancora belle secche ma di un colore più scuro, un marron rossiccio. Ho provato a frullarle, ottenendo una polvere più scura, simile nella consistenza a quella attuale ma molto meno profumata. Non l’ho assaggiata né usata perché nel raffronto con la nuova ci perdeva decisamente.
Vi mostro qui di seguito due foto che dimostrano il cambio di colore delle foglie e della relativa polvere (dopodiché mi sono decisa a fargli fare un giro nell’umido, il loro scopo era finito 😌). La nuova produzione era lì che mi aspettava, di un bel color carciofo e dal profumo inconfondibile.
PS: Ho essiccato sia dei carciofi verdi che dei carciofi violetti e la polvere risulta perfettamente rispondente al colore originale del carciofo (poi ho messo insieme le due polveri e il risultato è questo color verde scuro opaco.
Utilizzi:
Se si vuole usare il carciofo essiccato per decotti, tisane, brodi di verdure, zuppe, minestre, si possono lasciare le foglie intere.
Occorre considerare che una volta reidratate rimangono fibrose e per questo motivo è meglio eliminarle a fine cottura, altrimenti può essere utile usare dei sacchetti filtranti come quelli che solitamente si usano per le erbe aromatiche.
Il brodo vegetale a cui siano state aggiunte delle foglie di carciofo per me è ottimo per i risotti.
La polvere di carciofo invece può essere utilizzata, come dicevo all’inizio, come “sale” alternativo, cioè come insaporitore.
Può essere aggiunta a salse e sughi, in frittate e risotti, da sola o aggiunta al gomasio (ottenendo il gomasio al carciofo).
Oppure può essere aggiunta a:
– impasti lievitati (per pane, panini, focacce, crackers, grissini)
– impasti non lievitati (come pasta matta e brisè)
– nella pasta fresca all’uovo o senza uova (per tagliatelle, lasagne, ravioli) o negli gnocchi.
(Pian piano, di tutti questi esempi pubblicherò foto e ricette 😉).
Bene, credo d’aver finito. In quanti siete arrivati a leggere tutto tutto tutto fin qui? Palesatevi! 😃 Mi auguro che questo tutorial su come essiccare i carciofi sia utile a tutti voi!
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ci proverò di sicuro!
Grazie per la spiegazione dettagliata del processo 🙂
Grazie Sabrina! Fammi sapere come deciderai di utilizzarlo! 😊