In passato l’avevo già fatta una dieta, seguita da una dietista. Avevo perso circa 7 chili, e con soddisfazione.
Soddisfazione, ma non solo per i chili persi poiché in realtà la soddisfazione maggiore l’avevo provata per un altro motivo: a dieta conclusa mi ero resa conto che la cosa più importante che avevo ottenuto dalla dieta era stata che avevo ‘imparato a mangiare’.
Avevo capito il valore di ogni alimento. Avevo capito quanto pesano pane e pasta, quanto pesano i dolci, che differenza c’è tra 150 grammi di pesce e 50 grammi di formaggio, o tra i carboidrati di una rosetta di pane e quelli dei crackers, e il tutto non solo in termini di peso ma soprattutto in termini di sazietà, e di riempimento del piatto (e degli occhi). E avevo imparato – cosa importantissima che, devo dirlo, la cucina tradizionale della mamma e delle nonne purtroppo non mi aveva insegnato – quanto abbondanti devono essere ogni giorno verdura e frutta.
Da allora, poco più che ventenne, non ho più avuto bisogno di diete per oltre trent’anni, nonostante il passare della giovinezza e le due gravidanze (dalle quali ero uscita bene: nemmeno un chilo dalla prima e cinque chili dalla seconda poi persi nel giro di un paio d’anni).
E nonostante la mia innegabile e onnipresente – e famosa fra chi mi conosce – capacità di mangiare ben oltre la sazietà. 😃
Alla domanda “perché non ingrasso nonostante quello che mangio” mi ero sempre risposta: perché dopo l’esperienza della dieta ho imparato a mangiare nel modo giusto, so come regolarmi e quando non lo faccio so compensare. E la cosa ha funzionato per tanto tempo.
Ora, da quando due anni fa sono stata operata, l’intervento che mi ha fatto rendere grazie al cielo mi ha regalato in cambio – un cambio comunque vantaggioso! – tre cose: la menopausa, tutto quel che ne consegue in termini di metabolismo rallentato, e infine una sorta di euforia (per la riuscita dell’intervento 💚) associata a quel cambiamento emotivo che ogni menopausa (e direi ogni ‘salvataggio della pelle’) reca con sé. Tre cose, ma soprattutto l’ultima, che mi hanno portato ad affrontare la vita con… più filosofia, diciamola così.
Tutto questo, inevitabilmente, mi ha portato a mangiare in modo più disordinato rispetto alle abitudini di sempre, e questo proprio nel momento sbagliato, cioè quando il metabolismo ha iniziato a rallentare.
Poi, sì, c’è anche una componente pratica. Il fatto ad esempio che negli ultimi anni mi sia appassionata di panificazione casalinga mi ha portato a mangiare qualche fetta di pane in più, oppure il fatto che i figli siano diventati due adolescenti voraci, da bambini per niente mangioni che erano, cosa questa che mi ha un po’ influenzata, lo confesso: i loro giganteschi piatti di pasta mi hanno portata spesso ad ingrandire anche la mia porzione! o a fare il bis.
Insomma tutto questo mi ha presentato il conto. Questi sette, forse otto, chili in più sono arrivati quasi all’improvviso, li ho presi tutti nel giro di un anno.
Ho periodicamente pensato di prendere provvedimenti, ho periodicamente provato a mangiare i classici 50 grammi di pasta, ho anche preso fuori dal cassetto la vecchia dieta… ma mi sono resa conto che finché non ci si mette lì con la testa, con la determinazione, e con la supervisione di qualcuno che ti controlla da fuori, la prova finisce per fallire. Poiché accade sempre qualcosa che ce la fa sospendere o posticipare, o che ci fa dire “be’ dai, solo per oggi”. E ci si auto-assolve.
E così, dopo aver valutato varie possibilità ho preso questa decisione salomonica, che come spesso mi succede è stata la decisione di un attimo. Non era per nulla fra i miei pensieri di quella giornata, ma quando per caso mi è passata sotto al naso una ricetta di Giovanna, be’ in quell’attimo ho deciso e ho cliccato su iscriviti. A volte è proprio vero che basta un click. 😊
Conosco Giovanna da anni, il suo blog Mangia senza pancia è il blog di riferimento per la dieta Weight Watchers Propoints. So di potermi fidare di lei e di questa dieta. Ne avevo appreso un po’ i principi anni fa, quando per qualche tempo Giovanna mi aveva invitata a condividere per lei alcune delle mie ricette da lei ritenute adatte alla dieta, e avevo pure imparato a calcolarne i punti!
In linea di principio questa dieta non si discosta molto da quella che feci tanti anni fa: entrambe prevedono per ogni pasto il giusto equilibrio tra i nutrienti. (E quindi niente a che vedere con le diete alla moda, tipo low carb o iperproteiche, tipo quelle di soli minestroni, di sola uva, di beveroni, di digiuni ragionati, o di altre diavolerie di cui ho sentito notizie ovunque e delle quali diffido).
Per ‘giusto equilibrio tra i nutrienti’ si intende che ogni pasto deve avere la giusta quantità di carboidrati, proteine, grassi e fibre, e che nell’arco della giornata vengano consumate almeno cinque porzioni di verdura e frutta, come peraltro le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano.
Lo schema dei pasti delle due diete è simile, cambiano solo i criteri di valutazione: la ‘vecchia dieta’ si basava sulle calorie consumate in un giorno calcolate in base all’età, all’attività lavorativa e allo stile di vita, mentre la WW Propoints si basa sul calcolo di un punteggio giornaliero e su un preciso percorso, per i cui dettagli vi rimando nel giusto luogo, cioè in questo articolo di Mangia senza pancia nel quale Giovanna delinea in modo chiaro i principi di base di questa dieta.
Due cose differenziano le due diete, e sono due cose per me importanti:
1) La vecchia dieta aboliva dolci e alcolici, non era concesso “neppure il vino” (e lo metto tra virgolette perché è una citazione, aggiunta a mano sulla stampa che la dietista mi consegnò).
Può sembrare una cosa banale ma mezzo bicchiere di vino ogni tanto, o mezzo bicchiere di birra da concedersi il sabato sera, a me fa l’effetto di rendere meno triste il sentirsi a dieta.
2) Adesso devo bere molta più acqua!
Ecco. La questione acqua è per me uno scoglio non da poco di cui sono consapevole, ho sempre bevuto molto poco perché non ho mai avuto, da sempre, lo stimolo della sete. So che è un errore e mi sto impegnando a bere di più. Ci sto pure riuscendo, incredibile!
La cosa più stimolante di questa WW Propoints è che nessun alimento è vietato a priori. Che una (seppur piccola ma comunque ragionevole) quota di dolci non solo è concessa ma raccomandata 💪 e che posso concedermi qualche strappo alla regola, ad esempio la domenica a pranzo o il giorno del compleanno dei miei figli. Che poi magari non strappo un bel nulla e mi attengo ligia, rifiuto di bere il vino e mangio una sola fetta di torta che poi conteggio nei punti della giornata (l’ho fatto, giuro 😊). Ma sapere di potersi concedere degli extra senza che siano vietati a priori mi dà una carica psicologica non indifferente.
Il fatto che ad ogni alimento – e alla quantità di ogni alimento – sia attribuito un punteggio, garantisce flessibilità nella scelta dei cibi e consente di assecondare le necessità personali e i possibili imprevisti della vita di ogni giorno, pur nell’ambito del punteggio giornaliero prestabilito, e nel rispetto, il più possibile, del corretto schema dei pasti.
Insomma, a conclusione di tutta questa spiegazione… mi sono buttata e ne sono contenta. Poi come andrà e quanto tempo impiegherò a perdere i 7 chili che mi sono prefissa e che spero di perdere, ve lo racconterò su questi schermi più in là.
Ecco un esempio di menù giornaliero:
Esempio di menu giornaliero (da 26 punti):
Colazione: 130 g kefir di latte parzialmente scremato (2 punti), 1 banana piccola, 1 fetta di torta di mele leggera (6 punti). Tot. 8 punti
Pranzo: 1 uovo con contorno di funghi (2 punti) + 1 cucchiaino olio (1 punto), 100 g pane fresco (6 punti), insalata di cavolo cinese, cipolla e germogli di soia condita con aceto balsamico e 1 cucchiaino d’olio (1 punto). Tot. 10 punti
Merenda: 1 mela + 2 noci (1 punto)
Cena: crema di rapa rossa con 50 g di riso (pesato da crudo, punti 2), 1 cucchiaino d’olio (1 punto), 60 g mozzarella (4 punti), carote crude, uva. Tot. 7 punti
Se nell’arco della giornata si fa sport, o anche solo del semplice movimento fisico, si guadagnano punti, e io ce la sto mettendo tutta per fare ogni giorno una camminata di mezz’ora, guadagnando in questo caso 2 punti.
I punti guadagnati con l’attività fisica devono – possibilmente – essere consumati in giornata, aggiungendoli a uno dei pasti o magari ‘premiandosi’ con un dolcetto (come ad esempio un bacio di amaretto o una pallina di ricotta, due mie ricette che trovate nella lista sottostante).
Poi, per far fronte ad inaspettati inviti o per concedersi la pizza il sabato sera, esistono i punti extra. Una chicca. 🤩 I punti extra sono una di quelle furbate che mi fanno dire a gran voce che questa dieta è proprio quella giusta per me. Si tratta di punti, appunto extra, che possono essere usati tutti, o solo in parte, o anche non essere usati per nulla (nei tre casi la dieta funziona comunque, magari con tempi un po’ diversi), e che vanno azzerati una volta a settimana, solitamente quando ci si pesa.
È molto importante capire come funziona il meccanismo dei punti ma, soprattutto, è importante scrivere un diario. Dedicare qualche minuto di tempo al diario è fondamentale per capire cosa e come mangiare nell’arco della giornata, per ricordare quanti bicchieri d’acqua si sono bevuti e quanti sono ancora da bere entro la giornata, e per rendersi conto di quante porzioni di frutta e verdura si sono mangiate, insomma per far sì che la dieta sia bilanciata al meglio. Ed è importante anche quando non si è del tutto ligi e si mangia di più (tipo ad un compleanno o a una cerimonia), per avere sempre il polso della situazione, sia quando tutto fila liscio sia nei giorni no. Perché è inevitabile, i giorni no ci sono. Ma l’importante è saperli affrontare.
E infatti da quando ho iniziato questo percorso qualche ‘sgarro’ l’ho fatto, certo. Per motivi contingenti in certi giorni non sono riuscita a pesare gli alimenti, in altri giorni ho dovuto mangiare la pizza che i figli mi hanno portato a casa ignari del mio programma punti per la cena, ma il loro generoso intento di darmi una mano sollevandomi dal cucinare è per me più importante, e in quelle occasioni ho sforato il conteggio punti per non deluderli (e perché alla pizza non so proprio dire di no! 🤪).
Sapendo però che nulla è compromesso, sapendo che dal giorno dopo si può riprendere la normalità, e sapendo che grazie al diario si possono tenere sotto controllo gli imprevisti mangerecci di questo tipo.
Mamma mia, come al solito ho scritto un papiro!, ma non potevo non spiegarvi tutto al meglio che potevo!
Ci tengo molto a precisare che imparare a seguire un corretto stile alimentare non serve solo a dimagrire quando ciò è necessario, ma serve soprattutto ad ‘imparare a mangiare’, scegliendo un’alimentazione quotidiana sana.
In questa ottica si inserisce anche lo scopo di questo mio blog, volto alla diffusione di ricette senza sale aggiunto. È doveroso per me rinnovarvi il mio invito a ridurre, se non ad eliminare, il sale che abitualmente si aggiunge ai cibi, poiché come è oramai risaputo la quantità di sale utilizzata ai pasti è quasi doppia rispetto al fabbisogno giornaliero, fabbisogno che viene soddisfatto semplicemente dal sodio contenuto negli alimenti.
È davvero importante abituarsi ad una minore quantità di sale, in primis come prevenzione nei confronti delle malattie cardiocircolatorie, ma anche per combattere la ritenzione idrica e favorire l’eliminazione delle tossine. E quindi rendere più efficace la dieta!
Vi saluto lasciandovi una raccolta di mie ricette, delle quali ho calcolato i punti propoints. Spero possano essere utili a chi è interessato a seguire questa dieta, fermo restando che la fonte primaria di ricette, e di tutte le informazioni fondamentali per seguire al meglio questo stile alimentare, è il blog Mangia senza pancia.
Aggiornerò periodicamente questa raccolta e vi terrò informati di ogni aggiornamento parlandovene sulla pagina Facebook e nel mio gruppo Il gruppo di Catia, in cucina e oltre (iscrivetevi!).
Enjoy!
Le mie ricette con conteggio punti WW Propoints

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Alla fine, dopo varie peripezie, errori di cottura, ripensamenti… ho sfornato dei cestini di frolla vegan con ripieno di orzo e tofu buonissimi 🙂

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Per la serie “evviva il Carnevale senza fritti! 🤭” ecco a voi i miei Crackers di Carnevale a forma di mascherina ohhh yeah!

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