Tahina, la famosa salsa di sesamo

Da diversi mesi avevo in programma di parlarvi della tahina. È una salsa di sesamo deliziosa di cui da sempre avevo letto nei libri di cucina e che sapevo esistere in vendita confezionata ma verso la quale, sono sincera, ero un po’ diffidente. Fino a quando finalmente non mi è capitata l’occasione di conoscerla, grazie al corso di cucina che ho frequentato.
Eh, ogni tanto torno a parlarvi di questo bellissimo corso di cucina che mi ha insegnato tante nuove ricette, ormai per me irrinunciabili. La tahina è una di queste, ed è stata davvero una scoperta.

tahina salsa di sesamo non tostato

Cercando qualche informazione in più riguardante la tahina, ho saputo che è chiamata anche tahin o tahini.
Ho saputo anche che è molto nutriente, ricca di vitamina E e B e di sali minerali, contiene tutte le proprietà benefiche del sesamo (di cui vi ho parlato in questo articolo sui semi oleosi), protegge il fegato e abbassa il colesterolo. Ma è una salsa piuttosto calorica perciò è bene non abusarne. 😉

La tahina è conosciuta per essere utilizzata nella produzione dell’hummus e del baba ghanoush oppure come salsa di accompagnamento per carni, verdure o per i conosciutissimi falafel.

Ma una cosa che ho capito grazie al corso di cucina è che questa salsa può essere fatta in modi diversi e, volendo, anche arricchita.
Innanzitutto può essere preparata nel modo che vi propongo io oggi, che è la ricetta fornitami con la dispensa del corso di cucina, che conservo gelosamente dopo la conclusione del corso. Si tratta del metodo con semi di sesamo non tostati e ammollati in acqua. Che non è un metodo molto diffuso a quanto mi risulta.
Infatti, la versione più diffusa mi risulta sia quella fatta con il sesamo tostato.
Ma prima, invece, cioè all’inizio, cioè durante la prima lezione del corso, la versione che avevamo preparato (e poi mangiato) era stata quella ai due semi, cioè con semi di sesamo e semi di girasole. Non tostati né ammollati. Ottima, mi è piaciuta molto.

La tahina fatta con i semi tostati, per me e per tutti noi in famiglia è un po’ “tosta”, cioè per noi ha un sapore un po’ troppo intenso. E sì che siamo abituati al sapore del sesamo tostato, visto quanto ci piace il gomasio, ma per la tahina preferiamo un gusto più delicato. Va detto anche che la versione con i semi tostati è molto più veloce da realizzare, visto che la tostatura richiede solo un paio di minuti, e questo è un dettaglio che a volte può avere la sua importanza.

Update: ho provato a fare anche una versione ai semi di girasole, velocissima da preparare e molto buona, una valida alternativa nel caso siate sprovvisti di semi di sesamo. Provatela anche voi!

Magari nel tempo vi proporrò anche le altre versioni, ma oggi voglio cominciare da questa, questa

Ma oggi parliamo della tahina con semi non tostati e tenuti in ammollo in acqua per alcune ore prima di utilizzarli. È delicata e molto versatile da usare in cucina.
Lo scopo dell’ammollo sarebbe quello di eliminare il retrogusto amaro dei semi di sesamo. Be’, secondo me un po’ di retrogusto amarognolo rimane, ma per me non è per nulla disdicevole, anzi mi piace molto.

Trovo che questa tahina sia ottima senza dubbio mangiata così, spalmata su tartine o crostini, ma soprattutto mi piace in abbinamento ad altri sapori. Ad esempio in versione piccante, al peperoncino, oppure con l’aggiunta di nocciole tritate, o decorata con i semi di papavero. Buonissima.

tahina - tartine

Però, a me piace tantissimo anche in versione dolce, con la marmellata. Di mirtilli soprattutto.

Provatela perché merita davvero!

tahina e marmellata

E poi, il massimo di sé la tahina lo dà come base per altre salse. Ad esempio l’ho usata per fare una salsa di fagioli cannellini che era la fine del mondo (ne parleremo). Aggiornamento: eccola!!

Insomma, va provata. Può piacere, tanto o poco, o può non piacere. Ma di sicuro va assaggiata, in tutte le versioni.

Tahina, la salsa famosa di sesamo

Ingredienti
150 g di semi di sesamo
50 g di olio di semi (io mais, ma ideale sarebbe l’olio di sesamo)

Procedimento
Mettere in ammollo in acqua i semi di sesamo per alcune ore.
Scolare i semi e asciugarli con carta da cucina o un canovaccio.
Mettere i semi nel bicchiere del frullatore e frullarli versando l’olio poco alla volta.

👉 C’è chi pesta i semi nel mortaio, ma io questa prova non l’ho ancora fatta. Mi trovo troppo bene con il frullatore. L’importante è frullare ad intermittenza per non scaldare le lame e quindi la salsa.

👉 La quantità di olio può essere variata a seconda della consistenza che si vuole ottenere. La consistenza ottimale è densa (infatti nella cucina vegana la tahina viene usata al posto del burro) perciò il mio consiglio è di aggiungere olio poco alla volta fino alla densità voluta.

Conservare in frigo in un barattolo chiuso.

Consigli senza sale

Senza sale

La ricetta originale ovviamente prevede l’aggiunta di un pizzico di sale. Ma io non ci penso proprio ad aggiungerlo 😀 Per me è già così tanto saporita così!

Se sei interessato a ridurre o eliminare il sale, ricorda sempre di:

  • Diminuire il sale gradualmente, il palato deve abituarsi pian piano e non deve accorgersi della progressiva riduzione.
  • Utilizzare le spezie. Peperoncino, pepe, curry, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, cumino…
  • Utilizzare le erbe aromatiche. Basilico, prezzemolo, origano, timo, salvia, maggiorana, rosmarino, menta…
  • Utilizzare i semi. Sesamo, pinoli, mandorle, noci…
  • Utilizzare ortaggi piccanti o frutta. Aglio, cipolla, limone, arancia…
  • Utilizzare il mio granulare vegetale senza sale
  • Preferire i cibi freschi.
  • Evitare le cotture in acqua, preferire cotture che non disperdano i sapori (piastra, cartoccio, vapore, microonde)
  • Evitare di portare in tavola la saliera!
  • Concedersi a volte uno strappo alla regola. Fa bene all’umore e aiuta a perseverare.

Se non vuoi, o non puoi, rinunciare al sale:

  • Puoi provare ugualmente le mie ricette salando secondo le tue abitudini. 🙂

Arrivederci alla prossima ricetta!

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