Il mio Licoli o Li.co.li. (Lievito madre in coltura liquida)

A grande richiesta 🙂 oggi vi racconto del mio lievito madre in coltura liquida, il lievito madre che viene comunemente chiamato licolili.co.li.
(io qui userò licoli senza puntini, ché mi viene più spontaneo scriverlo così 😉 )

Come sapete, e come alcune ricette presenti in questo blog raccontano, ho e uso la pasta madre (solida) da un paio d’anni. L’avevo creata da sola con le mie mani, così per caso, o meglio per prova, convinta com’ero che non avrei ottenuto nulla di buono, e invece, cosa incredibile, riuscendoci subito, e pure senza problemi. All’inizio avevo documentato con parecchie foto tutta la procedura, con l’intento poi di parlarvene qui, però con il passare del tempo era subentrato qualche problemino di percorso, cose normali della pasta madre, come l’acidità, come il dover fare il cosiddetto bagnetto, cose che tutti prima o poi incontrano nel percorso-pasta-madre, ma che mi avevano fatto decidere di limitarmi a parlare delle ricette (quelle collaudate) e di evitare di raccontare tutta la storia della creazione e gestione della mia pm. Considerato come sono descrittiva nelle ricette semplici… ne sarebbe venuto fuori un romanzo! Ma soprattutto, il web è pieno di informazioni sulla pasta madre, e tutte indubbiamente più professionali di quelle che avrei potuto darvi io, da semplice utilizzatrice autodidatta quale ero, e sono.

Nel corso di questi due anni non mi sono, per nulla, interessata del licoli, di cui conoscevo l’esistenza, di cui sapevo che sempre di lievito madre si tratta, ma di cui volontariamente non volevo conoscere i dettagli. Ero così concentrata sulla mia pm solida, sul voler imparare a gestirla al meglio possibile, e sul volerla usare al meglio, che non lo volevo proprio prendere in considerazione, il licoli. Anche perché credevo (sbagliando) che fosse più complicato da gestire (chissà perché avevo questa idea sballata!).

Un paio di mesi fa, mi è scattata la molla all’improvviso. Stavo attraversando un periodo molto impegnativo, di quelli in cui si diventa sbadati e ci si dimentica di tutto quello che non è primario, e un giorno mi sono resa conto d’aver dimenticato completamente la pasta madre, nascosta in fondo al frigo, dimenticata al punto che ho creduto fosse irrecuperabile. Eccoci, mi ero detta, è arrivato anche per me quel fatidico giorno in cui dover dire “la mia pm è deceduta” 😮

Eh no invece. L’ho recuperata. In effetti devo dire che non è poi così facile farla “morire” del tutto come a volte ho sentito dire o letto, e se non è successo a me potete star tranquilli! 😀
Alla fine è stato proprio quello il momento importante, quello in cui ho deciso di informarmi sul licoli per capire di cosa in effetti si trattasse. E lì ho cominciato a capire che, al contrario di quel che immaginavo, il licoli poteva essere un’alternativa adatta a me. Il sapere con certezza che richiede rinfreschi meno frequenti della pm solida è stato per me determinante, e in quel preciso momento ho preso la decisione definitiva.

Ci sono tantissimi siti e blog e gruppi fb che trattano di pasta madre e licoli, trovare informazioni non è difficile, occorre solo districarsi un po’ nel mare delle informazioni e soprattutto occorre sperimentare di persona, mettendo in pratica le informazioni ottenute e facendo esperienza diretta. Da lettrice avevo riscontrato che alcune descrizioni erano complesse, che altre sembravano incomplete, a fine lettura rimanevo sempre dubbiosa su qualche punto; ora che mi sto cimentando a mia volta in questa descrizione ho la conferma che non è semplice essere chiari del tutto parlando di lievito madre, perché le variabili da descrivere sono tante e ci sono davvero tante cose da dire e situazioni da prevedere e di cui parlare. Perciò se dopo aver letto questo articolo fino in fondo avrete delle domande, scrivetemi! Se qualche punto non vi sembrerà chiaro, ditemelo senza problemi e io proverò a spiegarlo meglio o in altro modo 🙂

Dunque.

La primissima cosa da fare è: procurarsi il licoli (banale no? 🙂 ). Ci sono tre modi: realizzarlo di sana pianta, farselo dare da un donatore, oppure se si possiede già la pm solida convertirla.

Quest’ultimo caso era ovviamente quello che faceva per me: ho diviso in due parti la mia pasta madre, una delle due parti l’ho convertita in licoli, l’altra l’ho rinfrescata e conservata (così se la conversione non avesse funzionato avrei comunque mantenuto viva la pm).

Ma è tenace! Questa pm resiste a tutto!, si è lasciata convertire in sole due mosse e il mio licoli ora è qui che lavora che è una meraviglia 🙂 (e la pm solida, dopo un breve periodo in cui ho continuato ad usarla parallelamente al licoli, è finita in freezer, chissà forse per sempre!).

Nel caso vogliate creare il vostro licoli da soli vi invito a cercare nel web o ad iscrivervi ad un gruppo fb, esistono varie modalità di realizzazione, chi usa lo yogurt, chi solo acqua e farina, chi aggiunge il miele (io all’epoca della creazione della mia pasta madre solida avevo usato il siero di kefir, per dire), per cui non mi sento di dare istruzioni precise in merito, è bene che ognuno trovi il modo più adatto alle proprie necessità.

Se non volete provare a crearlo e conoscete qualcuno che ha già un suo licoli, be’ chiedetegliene un po’!  🙂 oppure rivolgetevi ad un gruppo, di solito chi appartiene ai gruppi pasta madre è sempre disponibile a “spacciare” un po’ del proprio lievito, inoltre alcuni gruppi hanno una mappa donatori per trovare chi abita nella propria zona.

licoli o li.co.li.

Il mio Licoli o Li.co.li. (Lievito madre in coltura liquida)

Quindi, a questo punto che faccio, parto subito con le ricette? oppure vi spiego come ho convertito la mia pm? oppure vi racconto dei dubbi che ho avuto sui rinfreschi del licoli?

Ok, vado con le risposte a queste domande:

Le ricette: ho pronte le foto dei panini ai mirtilli che ho fatto qualche giorno fa, comincerò da questa ricetta, sarà il prossimo articolo 😉

La conversione: io l’ho fatta in modo semplificato. C’è chi converte in modo molto graduale – cioè aumentando gradualmente, con aumenti piccoli, la quantità di acqua fino ad arrivare alla proporzione di 1:1:1 – e chi invece rinfresca subito con questa proporzione, io ho fatto una via di mezzo così:

– Primo rinfresco: invece della proporzione 100+50+100 dei rinfreschi della pm solida (cioè 100 g pasta madre + 50 g acqua + 100 g farina) ho fatto 100+60+100.

– Secondo rinfresco: 100 g pm +80 g acqua +100 g farina

– Terzo e ultimo rinfresco: 100+100+100 (cioè la proporzione 1:1:1 classica del licoli. So che esiste anche quella al 120 o 130 d’acqua ma per ora non mi avventuro, faccio un passo alla volta).

In questa fase ho proceduto sciogliendo prima la pasta madre nell’acqua e poi aggiungendo la farina e mescolando con una forchetta fino ad ottenere un composto uniforme.

Dopo ogni rinfresco mettere il composto in un barattolo di vetro, meglio se stretto e alto, e lasciarlo raddoppiare a temperatura ambiente. Il lievito è in buona salute se il raddoppio avviene in 3-4 ore.

A questo punto la conversione è avvenuta.

I rinfreschi del licoli: ho avuto qualche perplessità sui rinfreschi successivi, quelli del normale mantenimento, soprattutto perché ho dovuto prendere dimestichezza con una nuova parola che non conoscevo, il collasso.
Ora provo a spiegarvelo: il licoli collassa quando dopo essere raddoppiato (se è molto attivo può anche triplicare) inizia a retrocedere, cioè a scendere, cioè: dapprima sospende la crescita poi inizia ad abbassarsi (e questo è il pre-collasso), scende poco alla volta fino a tornare al livello di partenza (e questo è il collasso avvenuto). Al momento del pre-collasso il barattolo va messo in frigo e lasciato in frigo fino al successivo rinfresco.
A questo stadio di licoli collassato l’ideale è che il rinfresco venga fatto una volta a settimana, ma può restare lì in attesa anche per più tempo, anche fino a un mese (o più). Più il tempo passa più il licoli si immobilizza, ad un certo punto può anche separarsi formando uno strato liquido in superficie, poi con nuovi rinfreschi torna attivo.

Assodata questa procedura, occorre tener conto di alcune variabili, ad esempio questa: non è detto che occorra sempre attendere il pre-collasso prima di mettere il barattolo in frigo.
Infatti questa del lasciare il licoli a temperatura ambiente fino al pre-collasso è una procedura utile quando si deve rinforzare il licoli e quando si vogliono fare dei rinfreschi ravvicinati (ad esempio se non si è sicuri della forza del licoli, per cui il lasciarlo raddoppiare a temperatura ambiente serve a valutare in quante ore raddoppia e quindi quanto è attivo).
Se il licoli viene usato e rinfrescato con regolarità, è sufficiente lasciarlo a temperatura ambiente (parliamo sempre nel dopo-rinfresco) solo per il tempo necessario a far innescare la lievitazione (mezz’ora o un’ora, dipende dalla temperatura ambiente) per poi metterlo in frigo a quello stadio.

Spero d’essermi spiegata bene, mi rendo conto che può sembrare complicato, ma vi assicuro che applicando le parole ai fatti si comprendono meglio i passaggi 🙂

E comunque… una cosa importante da sapere sul licoli (nella sua normale gestione) è che il raddoppio non è così importante, come invece lo era per la pm solida da cui deriva. Nel licoli, importanti sono le bolle: se ci sono le bolle in superficie, piccole o grandi non importa, significa che il licoli è attivo e utilizzabile (e conservabile in frigo.

Altro dettaglio (che a me aveva messo addosso un sacco di dubbi): che quantità rinfrescare? Come per la pasta madre solida non si deve rinfrescare tutta la quantità ogni volta altrimenti ci si ritrova in pochissimo tempo con delle mega quantità industriali di lievito madre. All’inizio non mi era chiaro come procedere, ma adesso faccio così:

– Rinfresco solo una parte (di solito dai 50 ai 100 grammi) e il resto (che è l’esubero) lo uso per fare dei grissini, o crackers, o panini mignon. La quantità di licoli da rinfrescare varia un po’ ogni volta a seconda di quanto esubero ho usato per la ricetta da fare in quel momento.

oppure

– Rinfresco tutto il licoli che ho nel barattolo, dopodiché ne prelevo una parte e la uso (subito se devo fare i soliti grissini o crackers, oppure dopo 4 ore, cioè dopo il raddoppio, se devo fare il pane o un altro lievitato), mentre il restante licoli appena rinfrescato lo metto in frigo (non appena si innesca la lievitazione, come detto poche righe fa).

Fine 🙂 cioè fine delle informazioni basilari, di quella che è finora la mia esperienza con il mio licoli. In futuro quando avrò informazioni in più ed esperienze in più da passarvi, aggiornerò questo articolo sicuramente.

Come ho detto all’inizio, qui non voglio dare spiegazioni “ufficiali” su come si fa il licoli, oppure su come si deve convertire, ci sono fior fiore di blog e fior fiore di esperti in materia a farlo meglio di me, ma voglio semplicemente raccontare com’è andata, come mi sono ritrovata dall’oggi al domani a convertire la mia pasta madre in licoli, riuscendoci miracolosamente senza intoppi 🙂 e come poi ho imparato a gestirla e usarla.

Devo ammettere, anche se prima non lo credevo possibile ma è così, che l’acidità che a volte la pasta madre lasciava nei miei lievitati adesso con il licoli è scomparsa, sebbene io continui ad essere, come lo ero prima, poco ligia ai tempi perfetti di lievitazione. E devo ammettere anche che ora non ho più quell’ansia da oddio-devo-rinfrescare-! che avevo prima: il sapere che posso dimenticarmene addirittura per settimane senza incorrere in problemi o acidità o “decessi” mi fa prendere questo impegno da panificatrice-di-casa-mia in maniera più… easy, diciamola così, di quanto non facessi prima con la pm solida. E i risultati per ora sono tutti positivi.

Di seguito vi lascio alcune foto che mostrano la sequenza: raddoppio – tripla crescita – collasso.

Raddoppio (l’elastico indica il livello di partenza, è utile per monitorare la crescita, in mancanza dell’elastico va bene anche un segno di pennarello sul vetro):

licoli o li.co.li. raddoppio

Tripla crescita, cioè licoli lasciato (ehm dimenticato), a temperatura ambiente per circa 6 ore, con il caldo di questi giorni:

licoli o li.co.li. triplicato

Nella foto seguente è in fase di collasso, il livello sembra quello nella foto del raddoppio ma qui è in fase discendente, il licoli sta scendendo e l’interno del barattolo lo testimonia:

licoli o li.co.li. al collasso

E ora la foto del licoli giunto il collasso completo, cioè arrivato di nuovo al livello dell’elastico (questo licoli è stato rinfrescato da circa una settimana, non è ancora arrivato alla separazione del liquido, cosa che non è obbligatorio raggiungere eh):

licoli collassato

Infine ultima foto: una foto che per me è molto bella, quella delle bollicine che mi piacciono tanto 🙂

Enjoy!

licoli o li.co.li. bollicine

Se avete domande sulla gestione del vostro licoli o suggerimenti per migliorare il mio licoli non esitate a scrivermi. Scrivete un commento qui in coda oppure sulla pagina Facebook. Sono a disposizione per un proficuo scambio di idee e consigli 🙂

E se vi va passate anche a vedere le mie bacheche su Pinterest!

Infine, ora ho un gruppo tutto mio –> Il gruppo di Catia, in cucina e oltre. Non è un gruppo di solo licoli eh, ma se vi va di iscrivervi possiamo parlare anche di lui! 😉 😀

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20 Risposte a “Il mio Licoli o Li.co.li. (Lievito madre in coltura liquida)”

  1. Ciao Catia
    Ho una domanda sul licoli.
    L’ho rinfrescato 2 giorni fa. Vorrei preparare il pane. Posso prelevare la parte di licoli che mi serve dal barattolo che sta in frigo senza rinfrescare nulla?
    Fondamentalmente non ho ben chiaro come comportarmi fino al prossimo rinfresco.
    Grazie mille per la risposta che mi darai.
    Isabella

    1. Ciao Isabella 🙂 ieri sera non ho aperto il blog scusami altrimenti ti avrei risposto subito spero non sia troppo tardi per il tuo pane!
      Sì, se è bello attivo sì, in genere si può prelevare e usarlo, ma dipende anche da che uso devi farne, per panificare tutti consigliano di fare sempre e comunque un rinfresco prima di procedere con la ricetta (prevedendo perciò il rinfresco circa 4 ore prima di iniziare l’impasto). Se è stato rinfrescato da un giorno o due di solito è ancora in buona attività e per fare focacce o panini anch’io uso quello prelevato dal barattolo, ma per fare il pane un rinfresco è bene farlo.
      Fammi sapere Isabella! in questi giorni di ponte apro il blog meno spesso ma possiamo sentirci anche sulla pagina fb se può esserti utile 🙂 A presto

    2. Dimenticavo: se non lo hai già letto dai un’occhiata al mio articolo del pane con autolisi, il pane è una conquista recente anche per me 😀 ma dà tanta soddisfazione! 🙂

  2. Ciao Catia, trovo il tuo sito una miniera, una grande risorsa per chi, come me, ha problemi di salute e la rinuncia al sale è indispensabile. Detto questo volevo chiederti se il lievito madre mi garantisce un apparto minimo di sale? Io devo assumerne meno di 2 g al giorno considerando anche quello presente negli alimenti, secondo la tua esperienza posso fare dei biscotti o delle torte con questo lievito senza preoccuparmi? Grazie

    1. Ciao Irene! Benvenuta!
      Il lievito madre di per sé non implica nulla, non contiene sale (nelle farine controlla sempre la tabella riportata sulla confezione, ma sono quasi sempre a contenuto di sale 0). Il sale poi (chi lo usa) lo si aggiungerà nel lievitato che si vuole fare con il lievito madre, ma nel tuo caso sicuramente non lo metterai 🙂

  3. Ciao Catia! Grazie per le preziose informazioni. Io ho iniziato a fare il mio Li.co.li poco più di due settimane fa, ma per raddoppiare impiega quasi 10 ore..cosa sbaglio? Lo rinfresco tutti i giorni con la proporzione 1:1:1 e lo lascio a t.a. Hai qualche consiglio per dargli un po’ di gas? Grazie!!

    1. Ciao Chiara! Grazie a te per riporre tanta fiducia in me! 😀 Dunque… innanzi tutto se il tuo licoli ha solo due settimane è davvero giovane e potrebbe non essere ancora del tutto pronto, ma una cosa che ho imparato in questa mia esperienza con il licoli è che non tutti si comportano alla stessa maniera, il tuo licoli ha le bollicine in superficie? perché questa cosa del raddoppio va un po’ sfatata, non è sempre detto che debba raddoppiare per forza, se ha le bollicine significa che è attivo ed è questo che conta per poterlo usare, quindi magari il tuo licoli il gas ce l’ha ma è di quelli modesti che fanno poche scene 😀 In genere dopo 10-15 giorni dalla creazione è pronto per essere messo in frigo, tu hai già iniziato? Se sì, quando lo rinfreschi non è necessario attendere il raddoppio, devi solo attendere un’oretta circa cioè fino a quando si innesca, e poi lo metti in frigo (quello che non usi ovviamente, cioè quello che tieni in frigo come “serbatoio”). Fammi sapere così vediamo di aggiustare il tiro nel caso non ti abbia risolto tutti i dubbi, a presto!

  4. Ciao! Grazie mille per le spiegazioni!
    Attualmente io ho un problema con il mio licoli.
    Già nell’ultimo periodo era debole e tendeva a inacidirsi, ma ho continuato con le solite procedure.
    Oggi ho provato a rinfrescare 1:1:1 e ha collassato in 8 ore (senza raddoppiare).
    E’ molto debole, come posso fare per curarlo?
    Altra domanda: leggo che è meglio tenerlo intorno ai 28 gradi dopo il rinfresco. Come fare senza poter tenere accesa la luce del forno?

    Grazie!

    1. Ciao Noemi! Posso chiederti quanto tempo ha il tuo licoli? La maggior parte delle risposte posso dartele meglio sapendo se è un licoli giovane o se è già maturo.
      Come mai dici d’aver “provato” l’1:1:1 (da quel che so io dovrebbe essere la normalità del licoli) ? prima di questa prova in che proporzione lo rinfrescavi? Fammi sapere meglio come lo gestisci, dai, vedrai che lo possiamo curare di sicuro 🙂

      1. Ciao Catia,
        Innanzitutto grazie per la risposta!
        E’ un licoli che mi ha regalato un panificio, quindi credo non giovane.
        Ho scritto “provato” solo perchè mi aspettavo un rinfresco con collasso normale, e invece ci ha messo molto di più 😀
        Lo rinfresco sempre 1:1:1, con una farina 0. Lascio una parte fuori dal frigo per un’oretta per poi metterla in frigo, mentre l’altra parte la porto a collasso per poter poi panificare.
        Ammetto che già negli ultimi periodi non sembrava molto in forma. Prima del penultimo rinfresco (cioè quello precedente a ieri, di cui ti ho parlato) aveva creato in fretta quello strato liquido nella parte alta, era un po’ acidino. Inoltre, non ho seguito molto la sua crescita in frigo dopo il penultimo rinfresco ma ho paura che non sia cresciuto, aveva pochissime bolle quando l’ho tirato fuori. Forse era troppo debole da mettere in frigo e alla fine ieri ho fatto un rinfresco quando ancora non era collassato in frigo?

        Ieri pomeriggio l’ho rinfrescato ancora, l’ho fatto collassare tutta notte e stamattina ho riprovato a rinfrescarlo. Vediamo come si comporta in queste ore!

        Spero di essere stata chiara, in caso contrario chiedimi pure!

        1. Ciao! Allora. Se non è giovane non devi tenerlo a temperatura ambiente per troppe ore, finisci solo per farlo passare oltre e per questo poi inacidisce. Secondo me il tuo licoli ha solo bisogno di stare in frigo 🙂 La procedura giusta è quella che hai fatto tu: rinfresco 1:1:1 + innesco a temperatura ambiente per circa un’ora (deve innescarsi, cioè devi vedere che inizia a lavorare) poi subito in frigo. Poi lo rinfreschi solo ogni tanto, 1-2 volte a settimana, magari ogni giorno lo prendi fuori e lo sforchetti e stop.
          Se ti sembra che non sia in forma (ma attenzione che non tutti i licoli hanno lo stesso comportamento, alcuni fanno poche bollicine eppure sono comunque ben attivi e fanno il loro lavoro, quindi non ti focalizzare su raddoppi o mega esplosioni di bolle, anche poche bollicine attestano che è attivo) allora puoi rinforzarlo facendo alcuni rinfreschi consecutivi (3 o 4) senza metterlo in frigo e facendo attenzione a rinfrescare al collasso senza farlo passare oltre (se lo tieni a 28-30 gradi non dovrebbe metterci più di 4 ore). Usa farina 0, nei gruppi consigliano anche la 00, una farina che ultimamente è bistrattata perché la tendenza è per le farine non raffinate, ma per gestire il lievito madre è usata (io uso comunque la 0). Quando lo rinfreschi annusalo, c’è anche chi lo assaggia, dovrebbe avere un odore tipo yogurt. Alla fine del ciclo, dopo il terzo-quarto rinfresco dovresti notare che si è rinvigorito, a quel punto lo metti in frigo (non al raddoppio ma all’innesco, quindi dopo 1 max 2 ore). E riprendi il ciclo del rinfresco 1-2 volte a settimana.
          Lo strato liquido di solito si forma quando viene lasciato in frigo troppo a lungo senza rinfreschi, basta rinfrescarlo e torna a posto. Quello che dici riguardo la crescita in frigo non lo comprendo bene, in realtà in frigo non cresce e se aveva poche bolle è giusto così 😀

          1. Grazie mille Catia, la tua spiegazione è molto chiara e molto utile!
            Se posso, ti chiedo un ulteriore chiarimento, per liberarmi da ogni dubbio. Rinfrescare a collasso si intende in qualsiasi momento di decrescita, o quando ha raggiunto nuovamente il livello iniziale dell’elastico?

            Grazie!

          2. Il collasso inizia quando la moltiplicazione dei batteri si ferma per mancanza di alimentazione, cioè quando i batteri hanno ‘mangiato’ tutto quello che avevano a disposizione (il glucosio), non mangiando più non producono più anidride carbonica perciò smettono di produrre le bollicine. C’è una breve fase di cosiddetto precollasso, quando cioè inizia a scendere, ma tutto il percorso a ritroso è tutto collasso, e più la co2 diminuisce più il livello scende. Spero di averti spiegato al meglio, in realtà queste procedure sono semplicissime ed è molto più ostico spiegarle che produrle dal vivo! E ho ancora tanti dettagli da imparare, soprattutto sulle farine poiché il comportamento del licoli dipende molto anche dal tipo farina usata, oltre che dalla temperatura e dalla proporzione del rinfresco (cioè si può fare anche 1:2:2 ad esempio, in quel caso il tempo si allunga). Sulle farine quello che so per certo per ora è che la 00 ha più glucosio e perciò è più adatta ai rinfreschi, sebbene io usi la 0, ma a volte anche la 1 quando la 0 non ce l’ho, e il mio licoli non sembra risentirne 😀

          3. Insomma il bello dell’usare il licoli è che non si finisce mai di imparare qualcosa di nuovo, mentre nel frattempo lo si può comunque usare ugualmente, e sempre e comunque con soddisfazione 😀

  5. Ciao Catia, il mio licoli ha 20 giorni, siccome mi raddoppiava e triplicava ogni 3_4ore l’ho messo in frigo a 5 gradi senza aspettare il raddoppio lo metto prima che raggiunga il raddoppio e lo rinfresco ogni 48 ore, però ho notato che in frigo non cresce x niente, anzi il giorno dopo è già collassato. La mia domanda è anche se è collassato lo posso rinfrescare ogni 48 ore? Grazie x la risposta

    1. Ciao Carmela 🙂 È giovane giovane il tuo licoli 🙂 in genere si consiglia di iniziare a metterlo in frigo quando ha circa 15 giorni perciò sei nei tempi giusti.
      Dunque, in frigo è normale che non cresca ed è normale che collassi per effetto del freddo, perciò stai tranquilla che sta bene e non ha nulla, poi tu puoi rinfrescarlo quando vuoi in dipendenza delle tue necessità e di quanto frequentemente lo usi. Quando lo prendi fuori dal frigo puoi usarlo così com’è (se il rinfresco è abbastanza recente) semplicemente dopo averlo tenuto una mezz’ora a temperatura ambiente per farlo acclimatare, con questo caldo poi fa di certo in fretta, potrebbe bastare anche meno di mezz’ora per vederlo muovere. Quando hai necessità di un licoli ben attivo allora puoi prelevare quello che ti serve facendo il necessario calcolo della quantità e rinfrescarlo per la ricetta che stai per fare. Se lo mantieni rinfrescato costantemente secondo me puoi usare la prima opzione, tu comunque monitora il suo stato perché essendo giovane potrebbe essere ancora poco stabile. Il mio, per dire, adesso che è anzianotto spesso lo trascuro lasciandolo in frigo per due-tre settimane che sembra moribondo (shhh però non dirlo a nessuno!) poi però basta un rinfresco e si riprende che è un piacere 😀
      Fammi sapere come va, se vuoi, e riscrivimi pure per ogni necessità 🙂

  6. ciao !

    sono un pizzaiolo e voglio fare il mio licoli.
    se utilizzo il licoli tutti giorni alle 9 devo fare un rinfresco primo ?
    al momento faccio una biga con 20grammi di lievito di birra per 5kG di biga

    1. Ciao Anthony! Ti ringrazio tantissimo per aver pensato di chiedere consiglio a me, mi sento caricata di molta responsabilità se i consigli che ti do… finiscono dritti dritti nelle pizze di una pizzeria! 😅
      Allora, scherzi a parte 🙂 le cose stanno così: io non faccio mai impasti più grandi di un chilo e soprattutto non impasto tutti i giorni, per cui non so darti consigli sulla gestione del licoli per grandi produzioni e/o per un uso quotidiano. Ti dirò che a naso mi vien da pensare che per l’uso che ne deve fare un pizzaiolo forse è più gestibile il lievito di birra, lo vedo più stabile. Comunque, per rispondere alla tua domanda io direi che se il licoli viene mantenuto rinfrescato per il frigo, non occorre rinfrescarlo ad ogni utilizzo ma bisogna toglierlo dal frigo una o due ore (ma a volte basta mezz’ora) prima di usarlo per farlo acclimatare e per perdere il torpore dovuto al freddo. Per risponderti al meglio bisognerebbe sapere se hai già avviato il tuo licoli, quanto tempo ha, se è già stabile e lo tieni già in frigo, ogni quanto lo rinfreschi ora, insomma gestire un licoli non è difficile se si ha già un po’ di esperienza, ma può sembrare molto complicato se si è all’inizio come mi pare sia tu, visto che dici che vuoi fare il tuo licoli. Penso possa esserti d’aiuto iscriverti ad un gruppo specifico, all’interno del quale potrai trovare persone con ogni livello di esperienza che possono darti consigli mirati. Il gruppo che io preferisco è Licoli – domande e risposte di Luigi Appi. Il sig. Appi purtroppo non c’è più ma il suo storico è tutto disponibile nel gruppo, e chi lo sostituisce è altrettanto esperto. Prova a farci un giro, anche solo leggere tutti i file del sig. Appi è molto istruttivo per imparare a gestire il licoli. Ecco il link –> qui
      Spero di esserti stata utile 😊

  7. Buongiorno Catia, mi aggiungo al coro dei commenti anche se mi rendo conto sia passato tanto tempo dalla pubblicazione del tuo articolo. Anche io mi sto cimentando con un licolì creato da zero. Al momento il mio Fulvio raddoppia tranquillamente nelle tre/quattro ore successive al rinfresco a una temperatura di 24 gradi. Ma dopo 6 ore circa inizia la fase di collasso; in line di massima dopo 24 ore torna al punto di partenza. Io utilizzo una farina 1 con 12,5 di proteine. Ho letto nei precedenti commenti che può essere conservato in frigo dopo 15 giorni, è corretto ? Hai qualche prezioso suggerimento per la mia situazione in particolare? Grazie mille

    1. Ciao Gianni, grazie per la fiducia che riponi in me! In realtà io sono stata molto autodidatta nella creazione, conversione e gestione, spero di essere all’altezza nel risponderti visto che ora i licoli neonati li vedo molto di rado, il mio è diventato un vecchietto! Dunque, io direi che stai andando bene, non mi dici quanti giorni ha ma suppongo meno di 15, dopo 15 giorni solitamente è maturo per essere messo in frigo ma a volte può essere pronto anche solo in 10 giorni. Tu procedi facendo i rinfreschi al collasso, se adesso è ogni 5-6 ore va bene, poi quando collassa in 4 ore (non una volta sola, alcune volte di fila) e il profumo passa da acetico a lattico, cioè ha un odore somigliante a quello dello yogurt, puoi iniziare a mettelo in frigo. All’inizio per quel che ne so è meglio usare farina 0 o 00, ma c’è chi usa altre farine, io ho sempre usato la 0 e la 1 a seconda di quella che ho in casa. Tieni controllata la temperatura, l’ideale sono 28 gradi costanti ma va bene anche tenerlo a temperatura ambiente in un luogo riparato, magari vicino al termo adesso che siamo in inverno o nel solito forno con la lucina accesa. 24 gradi è un po’ al limite, non deve scendere sotto i 24 perché poi produce acido acetico e diventa acido. Ricorda sempre (specie per la gestione futura) che nel licoli più che il raddoppio è importante la produzione delle bollicine, quelle sono la spia di sana e robusta costituzione. Spero di non aver tralasciato nulla e aver detto tutto. Tienimi aggiornata!

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