Ed eccoci anche quest’anno arrivati a San Martino, “frittelle e vino”!!! Le frittelle di San Martino, a casa mia, sono oggetto di discussione fra me e mio marito, che veniamo da due “scuole” diverse: lui è cresciuto con le frittelle della Zia Maria, preparate con il lievito di birra e condite con uvetta e finocchietto, secondo la più autentica tradizione ragusana mentre a casa mia, dove siamo tutti “schizzinosi”, mia nonna ci ha da sempre viziati con sofficissime frittelline alle mele.
Dato che comunque a me piacciono entrambe le versioni, cerco di fare felice anche la mia dolce metà: per non farci rimanere male nessuno, le preparo in entrambi i modi!!!Oggi vi lascio la ricetta delle frittelle di San Martino tradizionali (sì, quelle della Zia Maria!): la morte loro è accompagnate da un buon bicchiere di vino novello!
Se cerchi più idee, consulta la mia raccolta di ricette di frittelle!
- DifficoltàBassa
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di riposo4 Ore
- Tempo di cottura5 Minuti
- Porzioni25-30 frittelle
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 250 gFarina di grano duro (semola rimacinata)
- 250 mlAcqua tiepida (circa)
- 2 gLievito di birra secco
- 30 gUvetta
- 2 cucchiaiSemi di finocchio
- 1 pizzicoSale
- q.b.Zucchero
- Olio di semi di arachide
Preparazione
Per prima cosa, mettete in ammollo l’uvetta in acqua fredda per 10 minuti.
Sciogliete il lievito in un pochino d’acqua attivandolo con un pizzico di zucchero.
Versate tutto sulla farina.
A questo punto, aggiungete un pizzico di sale e l’acqua restante a filo lavorando con un cucchiaio di legno fino a ottenere un impasto molto molle e appiccicoso, quasi una pastella compatta.
Unite anche i semi di finocchio e l’uvetta dopo averla scolata.
Coprite e lasciate lievitare per 3-4 ore, fino a quando l’impasto è più che raddoppiato.
In un pentolino, mettete a scaldare abbondante olio di semi d’arachide.
Quando l’olio è ben caldo, versate delle piccole cucchiaiate d’impasto e fate cuocere le frittelle di San Martino per qualche minuto facendole dorare uniformemente su tutti i lati.
Per evitare che l’interno delle frittelle rimanga crudo, evitate di farle troppo grandi e di farle cuocere troppo velocemente: se si dorano troppo in fretta, abbassate la fiamma.
Riponete le frittelle su carta assorbente e poi passatele subito nello zucchero. Buon appetito, le vostre frittelle di San Martino sono pronte per essere gustate!
Note e consigli:
– Il lievito di birra secco può essere sostituito da quello fresco (6 grammi);
– La quantità d’acqua è sempre indicativa e potrebbe variare sulla base della farina utilizzata;
– Durante la frittura, è importante che l’olio sia sempre ben caldo, così da non penetrare nelle frittelle, ma allo stesso tempo non troppo bollente, altrimenti c’è il rischio che brucino esternamente restando crude all’interno.
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Mi piace l’abbinamento uvetta e semi di finocchio, mi sembra di sentirne il profumo! Voglio provare con il lievito madre 😉
Sono certa che verranno buonissime 🙂
Allora, io le frittelle le ho giá fatte varie volte per i miei figli, e adesso le ripropongo ai miei nipotini che le trovano deliziose specie quando andiamo fuori per piccole escursioni!
Ciao Raffaella, ne sono contentissima!!!
A Ragusa le frittelle di San Martino sono salate. L’impasto è lo stesso ma anzichè l’uvetta passa si usa la palamita o la tunnina salate. Non trovandole uso le sarde salate. Pazienza. Finita la lievitazione e con l’olio caldo, si prende una cucchiaiata di impasto, si mette all’interno il pezzo di sarda e si frigge. Con queste frittelle, molto gustose, e con la salsiccia si gusta bene il vino nuovo.
Ciao Calogero, a dire la verità io sono di Ragusa e le ho sempre gustate dolci, ma sicuramente saranno buonissime anche in verisone salata!