Un viaggio alla scoperta della cucina centroamericana, sapori e colori incredibili.

Tra l’onnipresente mais e tanta varietà nelle carni, la cucina centroamericana nasconde sapori e colori incredibili.

Sapiente miscela della gastronomia indigena,africana e spagnola, il Centro America è pronto a farvi scoprire le sue più svariate combinazioni di alimenti e gusti.

La gastronomia della zona centroamericana non è una delle prime che possano venire in mente, eppure costituisce la base di una delle cucine più varie e colorate al mondo.

Il risultato della fusione di cucina indigena, africana e spagnola ha dato vita a numerose ricette saporite e gustose, dove a farla da padrone sono le spezie e le combinazioni più svariate di sapori.

cucina-centroamericana

La dieta centroamericana è basata su diversi tipi di carne, come manzo, maiale, pollo, mentre nelle regioni costiere a farla da padrone sono frutti di mare e pesce fresco.

I centroamericani mangiano anche molti legumi e cereali, come il fagiolo nero o quello rosso, il mais come farina e il riso.

Completano la dieta innumerevoli verdure fresche e molta frutta tropicale, mangiata al naturale o combinata in dolci.

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La cucina caraibica è propria di tutti quei paesi sudamericani che si affacciano sul mar dei Caraibi e che presentano tratti storici, climatici e socio culturali simili.

Tale cucina viene anche definita “creola” (sebbene non sia l’unica cucina creola esistente), termine che esprime la fusione delle abitudini gastronomiche europee, indigene e soprattutto africane verificatasi nel corso dei secoli dopo la scoperta del continente americano da parte degli europei e la successiva tratta degli schiavi africani che vi furono condotti forzatamente; infatti la cucina iberica dei conquistadores si adattò al nuovo territorio sostituendo ingredienti irreperibili e aggiungendovene di nuovi presi in prestito dalle culture indigene (la gastronomia europea prima della scoperta delle americhe non conosceva molti cibi e condimenti oggi di uso assai comune come pomodori, mais, patate, ecc.).

cucina caraibicaSolo in un momento successivo, parallelamente ad una maggiore integrazione delle popolazioni di origine africana all’interno della società coloniale avvenne la definitiva fusione di tutte le abitudini alimentari presenti sul territorio. Anche dall’Africa furono introdotti nuovi alimenti come ad esempio la manioca che prese il nome di yuca.

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Tali fenomeni portarono alla nascita di una cucina che racchiude al suo interno ingredienti e metodi di preparazione piuttosto vari e propri di culture e strati sociali che conducevano stili di vita assai diversi. Vi si riconoscono infatti ingredienti tipicamente “poveri” quali riso, mais, fagioli ed altri legumi, pollame e carne di maiale, pesce, frutta e verdura autoctone accompagnati da alimenti generalmente più costosi quali farine di grano, carne di manzo, crostacei e condimenti importati.
Generalmente, a causa del clima caldo ed in tempi passati a causa della scarsità di legname, sono state prediletti metodi di cottura rapidi quali fritture e grigliate, molto raramente la cottura in forno. In tempi più recenti sono stati introdotti piatti di origine araba e cinese dovuti all’immigrazione di cittadini di questi paesi in tutta l’America latina che stanno modificando ulteriormente le abitudini alimentari della popolazione. Come spesso avviene, partendo da un substrato comune sono poi stati elaborati piatti nazionali e regionali tipici.

Alcuni dei piatti più conosciuti sono il pabellon criollo, piatto nazionale del Venezuela, los patacones pisaos, los frijoles refritos, los pasteles, el arroz con mariscos, empanadas.

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