Cari lettori,
oggi vorrei suggerirvi una ricetta che potrete replicare facilmente a casa senza troppe difficoltà! Si tratta di una crostata particolarmente golosa, realizzata formando vari strati di frolla alternati a quelli di confettura, incredibilmente friabile e particolarmente stabile al taglio. Un dolce perfetto per la domenica!
Crostata a strati
Ingredienti per uno stampo da 22-24 cm
- 250 g di farina 00
- 125 g di burro freddo a cubetti
- 100 g di zucchero a velo o semolato
- 1 uovo intero medio
- Vaniglia naturale in bacca
- 350-400 g di confettura di fragole a pezzettoni (o altra confettura a scelta)
Preparazione
- Preparare la frolla lavorando insieme burro freddo a tocchetti e farina fino ad ottenere un composto sabbioso (il processo, chiamato sabbiatura riesce meglio se fatto con un mixer a lame, ma non è impossibile da eseguire a mano). Aggiungere zucchero, vaniglia naturale e uovo e impastare evitando di riscaldare eccessivamente l’impasto con le mani. Riposare la frolla 30 minuti in frigo prima di stenderla.
- Imburrare uno stampo per crostata (meglio con fondo sollevabile!).
- Stendere la frolla non troppo spessa con l’aiuto di un mattarello infarinato e modellare il fondo della crostata e i bordi. Riempire con uno strato non troppo generoso di confettura.
- Stendere un secondo (e, se si vuole, un terzo) strato di frolla sottile. Ritagliarlo a cerchio e disporlo sopra il primo strato di confettura. Procedere con uno o due strati, a seconda dei gusti e del risultato finale sperato.
- Completare la crostata con uno strato di confettura e le classiche striscioline di pasta, creando un motivo a losanga.
- Infornare a 180 gradi forno statico per circa 35-40 minuti a seconda dei forni. Attendere il completo raffreddamento prima di sformare la crostata.
“L’abisso che c’è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza non sarà mai colmato. Sarò sempre estraneo a me stesso. Nella psicologia, come nella logica, vi sono alcune verità, ma non esiste la verità”. A.C. Il faut s’imaginer Sisyphe heureux… on dit.
E’ tremendamente difficile… un abbraccio
*gelso*