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A TAVOLA TUTTI INSIEME! Il nostro percorso di autosvezzamento

Il 27 marzo 2021 è nato mio figlio Davide, un bambino arrivato all’improvviso ma sognato da sempre. Ho sempre voluto diventare mamma, e mio marito papà, per questo quando abbiamo appreso che saremo diventati genitori la strada ci sembrava già chiara. Prendersi cura di un piccolo essere umano è un’avventura piena di ripide discese e grandi salite, conquiste, gioia ed emozioni sempre nuove da affrontare… non serve essere genitore per saperlo!

Durante i primi 5 mesi e mezzo il mio cucciolo si è nutrito esclusivamente di latte di mamma con grande entusiasmo sia da parte sua che da parte mia naturalmente. Già dalla fine del quarto mese di vita il piccolo pestifero aveva sviluppato tutte quelle caratteristiche motorie e cognitive che fanno accendere la lampadina dello svezzamento: stare seduto con la schiena dritta autonomamente, afferrare gli oggetti e nutrire curiosità verso il cibo di mamma e papà. Ovviamente era ancora troppo piccolo per iniziare l’approccio ai primi assaggi e abbiamo aspettato che si avvicinasse ai 6 mesi.

Durante i suoi primi mesi di vita mi sono fatta quello che oggi ritengo uno dei regali più utili per tutta la famiglia, un libro dal titolo “Lo svezzamento è vostro” di Pediatra Carla che ho notato su Instagram proprio per il suo impegno nella divulgazione dell’autosvezzamento / svezzamento naturale. Il concetto è semplice: con qualche accorgimento, tagli sicuri e conoscenza i nostri bambini possono già dai 6 mesi mangiare ciò che c’è a tavola senza ricorrere a pappine o cibi industriali.

PRIMI ASSAGGI
Con grade entusiasmo ho iniziato l’approccio a sapori nuovi rispetto al latte partendo da quello che Pediatra Carla chiamerebbe “svezzamento morbido” con yogurt, mela e banana frullata, crema di riso e verdure. La prima settimana, a differenza di quello che credevo, non è andata molto bene. Davide toccava sempre il cibo, momento molto importante per i piccoli, lo assaggiava ma non sembrava essere soddisfatto.

Volevo azzardare con qualche carota bollita tagliata a pezzettini, qualche fusillo, ma mio marito era scettico per paura del soffocamento e mi sentivo frustrata perché sapevo che se avessi seguito il mio istinto tutto sarebbe filato liscio.

La prima ciambella, alla zucca, preparata per Davide

Piano piano ho iniziato a fare di testa mia e Davide ha iniziato ad apprezzare il cibo per davvero. Una delle prime cose che ho fatto per lui è stato il ragù, con carne magra, senza sale e olio nel soffritto… quando gliel’ho messo nel piatto si è abbuffato felice e sporco dappertutto! Poi una ciambella alla zucca (senza zucchero ovviamente) da condividere con la nostra cagnolona Tabata così mangiare è diventata anche un’attività di gioco da condividere con lei. E così abbiamo continuato grazie al prezioso atlante dei tagli sicuri che si trova nella seconda parte del libro, consultato decine e decine di volte prima di imparare tutti i tagli a memoria.

E se il cibo finisce…mangio il piatto!

GALATEO
Davide prima del cibo era sempre vicino a noi mentre mangiavamo e poteva osservarci, capire cosa stessimo facendo. Davide ha la sua postazione nel seggiolone attaccato al tavolo, il suo piatto con sotto la ventosa per evitare (ulteriori) danni, il suo bavaglio in silicone facile da lavare e i suoi, ora, due cagnoloni che puliscono tutto ciò che cade.

Devo essere onesta, non è tutto oro quello che luccica! e si, Davide è sempre sporco, lo devo cambiare almeno una volta al giorno e la cucina è un campo di battaglia ma siamo tutti felici! Con le sue manine, già dopo poco dai primi assaggi, si serve da solo ed è davvero una gran comodità.

Quando usciamo a cena niente pappine in borsa ma io e il papà ci divertiamo a scegliere per lui un piatto del menù e quello che avanza (se avanza) ci tocca mangiarlo a noi.

SCOPRIRE, GIOCARE, CONDIVIDERE
Per noi i pasti sono un momento importante, la famiglia finalmente si siede e condivide pensieri, gusti e racconti… non volevamo che Davide ne fosse escluso. Mangiamo tutti alla stessa ora, tutti insieme, con la partecipazione entusiasta di Tabata e Dexter con i quali Davide condivide il suo cibo con piacere. Mangiare non è un’azione fine a se stessa, nella cultura italiana in particolare, è tanto altro. A Natale la grande tavolata si chiudeva con Davide che bello felice mangiava il suo piatto di tortellini tra lo stupore dei più tradizionalisti.

Mangiare è anche gioco, alla scoperta di nuove forme, consistenze, sapori e odori…ci sarà tempo per stare composti a tavola, adesso giochiamo e mangiamo con passione!

COSA SI MANGIA?
Non sono un dottore ma quello che ho capito è che i genitori che decidono di intraprendere questa strada lo fanno nella piena consapevolezza e dopo aver dedicato all’argomento tanto studio. Consiglio la lettura de “Lo svezzamento è vostro” per conoscere i pochissimi NO dell’autosvezzamento e i tantissimmi SI.
Il segreto per me è preparare i pasti normalmente, senza sale o senza zucchero, evitare cotture con olio o grassi adattando un minimo quello che vogliamo mangiare alle esigenze del piccolo.

I primi passatelli non si scordano mai

L’AUTOSVEZZAMENTO per me è stata una scelta naturale, quella che faceva al caso della mia organizzazione e forma mentis ma il consiglio che da mamma mi sento di dare è che bisogna sempre fare ciò che ci rende più tranquilli e così facendo sarà difficile sbagliare!