Cari amici, oggi prepariamo insieme un piatto immancabile nel menù di pesce tradizionale della tradizione siciliana: i cappuccetti fritti, che nella mia zona chiamiamo capputteda o capputtedda, un vero sfizio che, come diciamo noi, “Fa cala cala…!”.
I cappuccetti non sono altro che un mix di seppioline e calamaretti di piccola taglia, che vengono consumati interi.
La frittura è “la morte loro”, ma per prepararli a regola d’arte, croccanti e asciutti, serve qualche piccolo accorgimento: una buona pulizia e soprattutto una buona asciugatura!
Questi piccoli molluschi marini tendono infatti a trattenere molta acqua, che è nemica della frittura, quindi bisogna tamponarli a lungo e panarli più volte, fino a sentire le mani asciutte, pena una frittura molle e piena di olio!
Fantastici in abbinamento a una bella frittura di paranza, i capputtedda sono in assoluto fra i miei cibi preferiti, potrei mangiarne a chili!!!
Prima di mettervi all’opera, date un’occhiata al mio tutorial con tutti i consigli per una buona frittura.
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- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di cottura10 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaFrittura
- CucinaItaliana
- StagionalitàTutte le stagioni
Ingredienti per preparare i capputtedda fritti:
Strumenti per preparare i capputtedda fritti:
Procedimento per preparare i capputtedda fritti:
Per prima cosa, mettete le seppioline e i calamaretti in uno scolapasta.
Sciacquate i capputtedda singolarmente rimuovendo da ognuno la cartilagine centrale e, se sono di pezzatura non piccolissima, anche eventuali interiora.
Tradizionalmente, essendo molto piccoli, noi non priviamo i cappuccetti degli occhi, ma se preferite potete staccarli con le forbicine.
Man mano che ripulite le seppioline e i calamaretti, riponeteli in un secondo scolapasta.
A questo punto scuoteteli un po’ per eliminare l’acqua in eccesso e lasciate scolare una decina di minuti.
Stendete due strati di carta assorbente su un piano e versateci sopra i capputtedda cercando di non sovrapporli fra loro, poi coprite con altra carta assorbente e tamponate con le mani.
Girate gli strati al contrario e poi togliete delicatamente quello superiore, facendo attenzione a staccare tutti i pescetti dalla carta.
Quando avete completato quest’operazione, rimettete i cappuccetti nello scolapasta.
Nel frattempo, mischiate il pangrattato con la farina in una ciotola.
Aggiungete una manciata di panatura ai calamaretti e date una rimestata.
Procedete così più volte, aggiungendo poca panatura alla volta, fino a quando sentite le mani asciutte.
Mettete a scaldare tre dita d’olio di semi d’arachide in un pentolino e, quando è ben caldo, friggete la prima manciata di capputtedda.
Se vi è rimasta un po’ di panatura, date un’ultima passata al pesce subito prima della frittura.
Cuocete i capputtedda a mucchietti e non tutti in una volta per non far abbassare la temperatura dell’olio.
In pochi minuti diventeranno dorati e croccanti!
Toglieteli dall’olio bollente con una schiumarola e riponeteli su carta assorbente.
Vi consiglio di cambiare un paio di volte la carta assorbente così da evitare che i calamaretti più a contatto con la carta si impregnino d’olio e si rammolliscano.
Quando avete fritto tutti i capputtedda, salateli e completate a piacere con qualche goccia di succo di limone.
Servite caldi con un buon calice di vino ben freddo.
Buon appetito, i vostri cappuccetti fritti sono pronti per essere gustati!
Variazioni e consigli:
Per la panatura potete anche utilizzare solo la farina, l’aggiunta di pangrattato è una mia scelta personale perché trovo che renda la frittura più croccante.
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