Cari lettori,
cominciamo la settimana con una ricetta della tradizione: la trippa alla fanese, un piatto povero ma molto gustoso che si usava preparare in famiglia per riscaldare le fredde giornate d’inverno. Si tratta di un secondo piatto o piatto unico realizzato con un taglio del quinto quarto del vitellone, il più povero e normalmente destinato alle classi sociali meno abbienti, che comprende, appunto le interiora della bestia. Esistono numerose versioni della trippa, che variano da regione a regione, da quella in bianco con i porri stufati tipica piemontese, a quelle più brodose e al sugo del centro Italia. Gli ingredienti della mia ricetta di famiglia sono pochi e semplici, ma alcuni non devono proprio mancare! Scoprite quali leggendo la ricetta 😉
Trippa alla fanese
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
- 1 kg di trippa già bollita
- 50 g di concentrato di pomodoro di qualità (per me triplo)
- 1 spicchio d’aglio
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 costina di sedano
- 50 g di lardo (facoltativo)
- 50 g di olio extra vergine di oliva
- Brodo vegetale o di carne
- 1 scorza di limone
- Erbe aromatiche: maggiorana e rosmarino
- Sale
- Pepe
Per servire:
- Abbondante parmigiano grattugiato
PROCEDIMENTO
Acquistate della trippa già pulita e cotta; normalmente i macellai la vendono già tagliata a striscioline.
Tritate finemente cipolla, carota e sedano e lasciateli rosolare in mezzo bicchiere d’olio insieme ad uno spicchio d’aglio in camicia, ma schiacciato (se volete rispettare la tradizione, ci andrebbe, in questa fase, anche un po’ di lardo buono). Per la cottura della trippa alla fanese vi consiglio di utilizzare una casseruola dal fondo spesso e dai bordi alti Flonal, come quella che vedete in foto.
Una volta che le verdure saranno ben appassite, aggiungete la trippa ben scolata e asciugata. Se volete, potete ulteriormente sbollentarla o anche solo sciacquarla prima di aggiungerla al soffritto.
Scaldate il brodo e versatene due mestoli in una tazza. Scioglietevi quindi il concentrato di pomodoro e aggiungetelo alla trippa, poi, coprite con ulteriore brodo caldo. Aggiustate di sale e pepe e aromatizzate con maggiorana, rosmarino e una scorza di limone intera (se preferite, potete anche grattugiarla finemente). La trippa alla marchigiana prevederebbe il pomodoro a pezzi, ma nella mia famiglia si è sempre utilizzato il concentrato di pomodoro, per una versione meno acida e più dorata.
Coprite con un coperchio e lasciate sobbollire a fuoco medio-basso per circa 30 minuti. Al termine della cottura, il sugo dovrà risultare denso, dorato e corposo.
Aggiustate eventualmente di sale e servite ben calda con abbondante parmigiano grattugiato e pepe.
Ecco pronta la trippa alla fanese, un umido al pomodoro saporito ed invitante da servire con abbondante pane, per riscoprire i sapori della tradizione!
*gelso*
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