Conoscete i panini di Sant’Antonio? Sono piccoli panini che vengono venduti in tutti i forni e nelle pasticcerie della mia città, Prato, il giorno 17 Gennaio in occasione appunto della festa di Sant’Antonio.
E’ una festa che ha origini contadine e festeggia il santo protettore degli animali; in questa giornata il parroco andava per le fattorie del paese e procedeva alla benedizione delle stalle e degli animali. Per l’ occasione venivano distribuiti alla popolazione dei piccoli panini benedetti preparati appunto per estendere a tutta la comunità i benefici della protezione del Santo.
Oggi non ci sono più stalle da benedire, almeno in città, ma la tradizione dei panini di Sant’Antonio è rimasta; di solito il parroco, nei giorni precedenti alla festività, si reca nei laboratori dei fornai e dei pasticceri per benedire l’impasto e un paio di giorni prima cominciano a comparire nelle vetrine per essere messi in vendita, solitamente a dozzine o mezze dozzine.
Per quanto riguarda la ricetta non ne esiste una ben definita; le sole notizie che ho trovato provengono dal bellissimo libro “Bisenzio tradizioni e cucina” dove l’autore, Umberto Mannucci,ne riporta una molto semplice. Questo è quanto riporta Mannucci: “si addolcisce, ma non tanto, la pasta di pane lievitata, si insapora con qualche goccia di rhum e si impasta bene. Si fanno delle forme della grandezza di una noce e si accostano, unendole, a picce di 4 sul teglione da cottura. Si indorano leggermente con il tuorlo d’uovo e si infornano per la cottura”. Questa la sua ricetta; conclude comunque dicendo che oggi i fornai li preparano perlopiù con pasta dolce.
Partendo da questo presupposto, ho provato a prepararli con la ricetta del danubio dolce alla quale ho aggiunto solo una fialetta di aroma al rhum. Passo quindi a darvi le dosi, mentre per quanto riguarda il procedimento potete tranquillamente fare riferimento alla ricetta del danubio dolce dove troverete un utilissimo passo passo fotografico.
Panini di Sant’Antonio
INGREDIENTI per circa 24 panini
- 600/650 g di farina
- 250 ml di latte
- 80 g di zucchero
- 50 g di olio
- 1 uovo
- una fialetta di aroma rhum
- 20 g di lievito di birra o 3 cucchiaini di lievito secco
- sale, un pizzico
Per la spennellatura:
- un tuorlo d’uovo
Per lo sciroppo
- 3 cucchiai di zucchero semolato
- acqua
PROCEDIMENTO
Una volta pronto l’impasto lievitato, dividerlo in palline di circa 50 g ciascuno, metterle in una teglia, leggermente distanziate tra loro, e farle lievitare ancora per un’oretta. Trascorso questo tempo spennellare i panini con tuorlo d’uovo leggermente mescolato con qualche cucchiaio di latte e cuocerli in forno già caldo a 180° per circa venti minuti o comunque fino a completa doratura.
Una volta cotti, appena tolti dal forno, spennellarli con uno sciroppo preparato con circa tre cucchiai di zucchero e mezzo bicchiere d’acqua fatto bollire fino a farlo ridurre.
I panini di Sant’Antonio sono pronti; volendo potete portarli in chiesa per la benedizione.
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Sicuramente buonissimi! mi sai dire se sono morbidi come brioschine? Le vorrei preparare per il compleannodel mio bimbo, farcenole con nutella!
ciao Imma!!!! praticamente sì, sono delle piccole briochine ma per quello che vorresti fare tu preferirei proporti un’altra ricetta ancora più valida perchè più morbida … se non hai tantissima fretta potrei prepararla in questi giorni così ti rendi conto meglio …
Sono un ligure trapiantato a Cremona, è da tempo che sto cercando la ricetta dei “Panini di Sant’Antonio”.
Ricordo da bambino che con mio padre, appunto il 17 Gennaio si andava da una cugina di lui che aveva una piccola azienda agricola, e appunto in questa occasione preparava i focaccini (figassin) una sorta di impasto per gli gnocchi lievitato e poi a pezzi fritto, ho quasi il magone al pensiero. Scusa la divagazione……..
Tornando ai panini, ricordo i panifici li facevano in “reste” (file di 10-12) e li regalavano a noi bambini ma, mi ricordo anche che nell’impasto c’erano pure i semi di finocchio….. selvatico .
Spero l’aneddoto sia stato di tuo gradimento, un caro saluto Gianbigio … 🙂
ma che bella storia! Grazie per averla condivisa con me e con chi leggerà questo post <3 Da noi vengono venduti in "picce" di 6 o di 12 però non hanno il finocchio.
Un caro saluto
Lu
ciao. che belle tradizioni ci sono in giro per l’ Italia! si, io sto in liguria e qui in provincia di La Spezia per s. Antonio fanno i panini piccini di pasta di pane classica un po’ condita e dentro qui e là ci sono dei semini di finocchio. Si potevo prendere in chiesa con una piccola elemosina. Purtroppo però ultimamente si sta un po’ perdendo questa usanza, peccato! ciao salutoni.
Ciao Cinzia! Da noi non si usano i semi di finocchio ma se leggi il commento di GianBigio48 sotto vedrai che mi ha detto la stessa cosa; probabilmente è un’usanza ligure 😉 Grazie per aver condiviso un tuo ricordo con me :*
Un caro saluto
Lu
in questa ricetta, però, non viene descritto il modo di preparazione dell’impasto 🙁
Serenella, il procedimento lo trovi nella ricetta del Danubio che ho linkato nel post; trovi anche le foto del passo passo.
Un caro saluto
Lu