Le verdure in pastella della nonna

le verdure in pastella della nonna


A volte penso a come il posto dove nasciamo possa influenzare la nostra personalità: il calore e il sole della mia Sicilia io li sento proprio scorrere nelle vene, così come l’immenso amore per la tradizione e per le cose semplici.

Anche se la mia mamma è francese, l’essere nata e cresciuta a Ragusa ha fatto di me una siciliana DOC, biunna ma comunque sicula
“Perché la sicilitudine, come ha scritto Crescenzio Cane nel ‘59, “è una condizione dello spirito”, un insieme di emozioni e sensazioni impalpabili, di modi di vivere e pensare, che fanno inevitabilmente parte di ogni isolano.

D’altronde, già da piccola passavo moltissimo tempo con mia nonna Tina, la mamma di mio papà, che ho sempre adorato per la sua scherzosità e solarità, malgrado i mille malanni.

Avere la fortuna di crescere accanto alla nonna, in Sicilia, vuol dire beneficiare di un amore infinito, ma anche crescere belli paffuti e rigogliosi, perché una delle sue attività principali è FRIGGERE qualunque cosa le si presenti sott’occhio, caratteristica che, devo dire, ho ereditato anche nella mia cucina!!!

Inoltre, anche nel periodo in cui ero un po’ rotondetta, per la nonna ero sempre troppo secca, al massimo potevo avere l’ossatura robusta, ma giammai dire che la povera picciridda era sovrappeso!

Scherzi a parte, nonna friggeva davvero tutto: faceva le cotolette e con l’uovo e il pangrattato avanzato faceva le polpette, con un po’ di pastella friggeva le verdure e poi quattro frittelle per dolce, una roba pazzesca! 
Tralasciando poi il fatto che al posto del pane preparava un po’ di pizza e che spesso cercava di aggiungere al menù anche due fili di pasta.

E per i grandi c’era la birra, di cui nonna è sempre stata ghiotta, e che quindi nel suo frigo non mancava mai: la usava per la sua infallibile pastella e il resto la beveva.
In effetti, nonna e Sicilia nel mio cuore sono quasi sinonimi: i colori, i profumi e l’allegria che suscitano nella mia mente sono gli stessi! 

E questi stessi colori li ho ritrovati in Birra Messina Cristalli di Sale, arricchita con un pizzico di sale di Sicilia: buonissima!
Questa lager di puro malto dorata non filtrata ha un gusto morbido e pieno, con una piacevolissima sapidità. 
Ma vogliamo parlare dell’etichetta? E’ bellissima con il suo richiamo al barocco tradizionale di cui è ricca la mia zona, da Ragusa Ibla a Modica e Scicli, per arrivare fino alla bellissima Noto, e con il colore del mare da cui è attorniata l’isola.

Passando alla ricetta del giorno, oggi ho preparato le verdure in pastella, a mo’ della mia nonna e, esattamente come faceva lei, ho utilizzato la birra sia per la pastella che per godermi il mio frittino: ormai sono grande e posso berla!
Come ortaggi ho utilizzato il cavolfiore e le carote, che quando ero piccola la nonna faceva sempre per me dato che con le altre verdure facevo un po’ i capricci!
Vediamo assieme come realizzarla.

Sponsorizzato da Birra Messina

le verdure in pastella della nonna
  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 2Carote
  • 1/2Cavolfiore
  • 150 gFarina
  • 230 mlBirra Messina Cristalli di Sale (ben ghiacciata)
  • 1 cucchiaioOlio extravergine d’oliva
  • 1/2Limoni
  • Prezzemolo
  • Olio di semi di arachide
  • Sale

Preparazione

  1. Per prima cosa, preparate gli ortaggi.

    Tagliate le cimette del cavolfiore (devono essere abbastanza piccole) e sbollentatele in acqua salata per un paio di minuti, poi scolatele e lasciatele intiepidire.

    Pelate le carote e tagliatele a bastoncini non troppo sottili.

  2. Preparate la pastella: mettete la farina in una ciotola, aggiungete un cucchiaio d’olio e qualche goccia di succo di limone, poi unite a filo la birra, che deve essere freddissima.

    Aggiungete anche una manciata di prezzemolo tritato.

  3. Versate gli ortaggi nella pastella e mischiate.

    Scaldate abbondante olio di semi di arachide in un pentolino e, quando è ben caldo, versate i cumuletti di verdure con il mestolo forato (per evitare cumuli con troppa pastella) e friggete fino a doratura, procedendo così fino alla fine degli ingredienti.

    Mettete man mano le verdure in pastella su carta assorbente e completate con una spolverata di sale.

    Servite subito, che il fritto va gustato caldo, come insegna la nonna.

    Buon appetito!

Attenzione!

* Il consumo di alcolici è vietato ai minori di 18 anni *

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