In verità i puristi della cucina ritengono che le seppie in zimino debbano essere preparate utilizzando esclusivamente gli spinaci, una verdura che meglio si sposa con questi molluschi, ma visto e considerato che la mia amica Rita (sì sempre lei, quella che mi porta sempre un sacco di cose buone dalla sua casa di campagna) mi aveva portato un bellissimo sacchetto di bietola appena raccolta nel suo orto, ho pensato bene di approfittarne subito.
Il termine “in zimino” in Toscana significa: “cotto con le erbe”. Per quanto riguarda la sua etimologia esistono due scuole di pensiero; alcuni letterati associano questo termine alla parola araba “salmin” che vorrebbe dire “salsa d’erbe”, altri invece ritengono che l’origine vada ricercata nel “cimino”, un condimento i cui semi molto aromatici venivano in passato molto usati in cucina. Pare che questi semi siano stati importati dai tedeschi, precisamente dai lanzichenecchi assoldati dal Serenissimo Gran Duca Cosimo I, i quali insegnarono ai fiorentini a condire i loro cibi con questi semi profumatissimi.
Seppie in zimino
- 1 kg di seppie già pulite (possibilmente quelle medio/grandi)
- 800 g di bietola già privata delle coste bianche
- una cipolla non troppo grande
- 400 g di polpa di pomodoro
- olio extravergine d’oliva
- sale
- peperoncino (a piacere) oppure olio d’oliva al peperoncino
- Lavare bene le [b]bietole[/b], asciugarle e tagliarle a strisce.
- Lavare le [b]seppie[/b], eliminare l’eventuale occhio e tagliarle a strisce alte 2/3 cm.
- Tritare la [b]cipolla[/b].
- In un tegame preferibilmente di coccio mettere circa mezzo bicchiere d[b]’olio[/b] e la cipolla tritata; lasciarla appassire quindi aggiungere le bietole.
- Mescolare e farle insaporire per qualche minuto; quando saranno appassite aggiungere le seppie, mescolare bene e dopo qualche minuto unire anche la [b]polpa di pomodoro[/b] e regolare di [b]sale[/b].
- Abbassare la fiamma al minimo, coprire il tegame e lasciare cuocere per circa mezz’ora o comunque fino a che, punzecchiando le seppie con i rebbi di una forchetta, queste non saranno morbide.
- Le seppie in zimino cuoceranno con il liquido che fuoriesce dalle bietole; se a fine cottura fossero troppo asciutte aggiungere un poco di acqua calda, in caso contrario alzare la fiamma per far restringere un po’ il liquido.
- Servire le seppie in zimino ancora calde accompagnate da fette di pane toscano.
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Ma proprio no.
E’ tipica ligure, come del resto lo zimino semplice.
a dire il vero le facciamo anche in Toscana 🙂 D’altronde sono due regioni confinanti quindi è normale che sia così no?
Un caro saluto
Lu