Trancio di salmone “impangrattato”

Il titolo vi fa sorridere? Noo, non ci credo che non avete mai cucinato un trancio di salmone impangrattato! 😀
Eh eh, lo so che potevo chiamarlo gratinato invece di questo inusuale “impangrattato”, che mi attirerà sicuramente le critiche degli amanti del vocabolario perfetto, ma per me il semplice “gratinato” non avrebbe avuto lo stesso intrinseco significato.
Anche se poi questa cosa dovrò spiegarla ai miei figli, la prossima volta che dirò loro “controlla sul vocabolario” 😆

In effetti il mio trancio di salmone è gratinato, nel senso che è ripassato in forno, ma non è cotto in forno come un classico trancio di salmone gratinato di solito è.
Il mio trancio è lessato. E poi “impangrattato” in un pienone di pangrattato e aneto. E poi ripassato in forno. Ma poco poco, giusto il tempo di colorare la superficie.
La gratinatura rimane piuttosto morbida, e si sbriciola parecchio, non sta tenacemente attaccata al salmone, non c’è una vera e propria crosticina croccante.
C’è solo un “avviluppamento” di pangrattato aromatico.
Un’ “immersione” del salmone dentro al pangrattato.
Un “impangrattamento” totale.

L’Accademia della Crusca come minimo mi multerà! mica possono concedere a tutti di inventare delle nuove parole! Anche se “impangrattamento”… be’, non è poi male, no? 😀

Comunque. Se sono riuscita a rendervi l’immagine di quello che volevo spiegare, ho raggiunto il mio scopo, cioè quello di spiegarvi il perché di questa ricetta, o di altre ricette semplici come questa, che a volte vi propongo e che forse vi sembrano ricette fin troppo facili, o scontate, ma in realtà hanno sempre un loro ben preciso motivo d’esistere.
E il motivo di questa ricetta è un classico di casa mia: il “mi invento qualcosa per farlo mangiare ai miei figli”.
Solo che questa volta i figli non c’entrano: oggi l’invenzione è rivolta… a mio marito 😀 😆

trancio di salmone gratinato

A casa nostra c’è una ricetta ricorrente. E’ un must di mia mamma, una delle sue classiche ricette di pesce del martedì (chi si fosse perso il perché del nostro “pesce del martedì” può leggerlo QUI 😉 ) e che a volte poi ci “allunga”: si tratta del trancio di salmone lessato, e condito semplicemente con olio e limone. E’ ottimo nella sua semplicità e ai miei figli piace un sacco.
Ma mio marito non mangia pesce, salvo qualche rara eccezione. Il salmone, fortunatamente, è una di queste eccezioni, a patto però che sia un po’ più elaborato (cioè mascherato) della semplice versione lessata condita con l’olio (insomma, meno sa di pesce meglio è).

Quindi l’idea di oggi è stata: e se provassi a sommergerlo in un mare di pangrattato?

Trancio di salmone “impangrattato”

Ingredienti
trancio di salmone fresco
abbondante pangrattato
aglio
aneto
olio
gomasio
pepe o peperoncino
limone

Procedimento
C’è chi toglie la pelle del salmone prima della cottura. Io preferisco farlo dopo, ritengo che sia più semplice. Occorre solo squamare la pelle (cosa semplicissima, le squame si staccano subito) raschiandola con un coltello prima della cottura, dopodiché la pelle cotta si staccherà quasi da sola.
Lessare il trancio in un tegame basso (il mio di acciaio inox), con poca acqua, giusto mezzo dito, coperchio chiuso e fuoco al minimo per 10 minuti circa. L’acqua anche se è poca sarà sufficiente, eventualmente controllare a metà cottura.

Nel frattempo condire il pangrattato con poco olio extravergine, giusto il necessario ad inumidirlo appena un po’, aglio tritato finemente, un cucchiaino di gomasio (facoltativo) e una generosa quantità di aneto. Io uso l’aneto essiccato perché fresco fatico a reperirlo, ma se lo trovate fresco meglio ancora. In mancanza, si può sostituire con il prezzemolo.
Aggiungere pepe o peperoncino a scelta e, se gradita, una grattatina di scorza di limone.

Quando il trancio di salmone è cotto, togliere la pelle semplicemente usando la punta di un coltello: si staccherà con facilità. Togliere anche le poche spine sfilandole con la punta delle dita.

Prelevare con una paletta il trancio di salmone cotto. Meglio usare una paletta abbastanza grande da contenere tutto il trancio. Sgocciolare brevemente.

Ricoprire di pangrattato aromatico il fondo di una teglia monoporzione oppure di un piatto adatto all’uso in forno, tipo pyrex o arcopal. Adagiarvi il trancio e ricoprirlo di pangrattato quanto più possibile (o quanto a voi piace), sia in superficie che nei bordi.

trancio di salmone impangrattato

Infornare a 220 gradi fino a doratura. Eventualmente accendere il grill.

Servire direttamente nella teglia monoporzione per evitare… spargimenti indesiderati di pangrattato in giro per la tavola. 😀

Enjoy!

trancio di salmone gratinato

Per la cronaca, il marito ha gradito! Ma fondamentale l’aggiunta di aglio e peperoncino. Tenetene conto se avete anche voi mariti poco amanti del pesce 😉
A me è piaciuto ancor di più con l’aggiunta di succo di limone, spremuto sul pangrattato al momento di mangiarlo. Provate anche voi e ditemi se non ho ragione.

😀

Se sei interessato a ridurre o eliminare il sale, ricorda sempre di:

  • Diminuire il sale gradualmente, il palato deve abituarsi pian piano e non deve accorgersi della progressiva riduzione.
  • Utilizzare le spezie. Peperoncino, pepe, curry, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, cumino…
  • Utilizzare le erbe aromatiche. Basilico, prezzemolo, origano, timo, salvia, maggiorana, rosmarino, menta…
  • Utilizzare i semi. Sesamo, pinoli, mandorle, noci…
  • Utilizzare ortaggi piccanti o frutta. Aglio, cipolla, limone, arancia…
  • Utilizzare il mio granulare vegetale senza sale
  • Preferire i cibi freschi.
  • Evitare le cotture in acqua, preferire cotture che non disperdano i sapori (piastra, cartoccio, vapore, microonde)
  • Evitare di portare in tavola la saliera!
  • Concedersi a volte uno strappo alla regola. Fa bene all’umore e aiuta a perseverare.

Se non vuoi, o non puoi, rinunciare al sale:

  • Puoi provare ugualmente le mie ricette salando secondo le tue abitudini. 🙂

 

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Ciaooooo!!!

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