Catia in cucina ha 5 anni!

A dirla tutta il titolo avrebbe dovuto essere “Catia in cucina – ricette senza sale aggiunto ha 5 anni“, ma diciamolo: era troppo lungo.
Ci tengo molto a quel ricette senza sale aggiunto, che però oggettivamente non sempre può essere scritto per esteso. È la scomodità dei nomi lunghi.

E chissà, forse chi mi segue da smartphone anziché da pc non ci ha neanche mai fatto caso, al fatto che dopo Catia in cucina esiste questa appendice. La verità è che non sono mai riuscita ad aggiungerlo nella testata (quella per mobile). E con questo vi confermo, se ancora non lo sapete, che io e certa tecnologia non siamo affini, neppure dopo 5 anni.
Ma ci sto lavorando, eh, dopo 5 anni ho finalmente deciso di inserire un’immagine – che dovrei definire logo, un parolone! – nella testata del tema mobile. Perciò tra un po’ (non so ancora quando, ma lo farò giuro entro i prossimi 5 giorni o 5 mesi, o 5 anni, promesso) in qualche modo questo bel e ben visibile ricette senza sale aggiunto ve lo ritroverete lì sotto a Catia in cucina, quando aprirete il blog durante un comodo viaggio in treno o in autobus (comodo???), o mentre siete parcheggiati in attesa che i figli escano da scuola, oppure stesi sul divano, mentre in tv ci sono i cartoni che poco vi interessano o il talk di prima serata che ancor meno.
Per questo uso alla dove-sono-sono devo ammettere che il telefono è ben più comodo del computer.
Ma ho un dubbio amletico: la lettura dei miei chilometrici articoli, delle mie chilometriche spiegazioni nelle ricette, è agevole da telefono? No perché io ho ancora una preferenza per l’uso del computer, con questo bello schermo grande che mi fa vedere anche la colonna laterale del blog, dove c’è la classifica delle ricette più lette e dove è possibile cercare le ricette mese per mese andando indietro negli anni, cose precluse da telefono.

La mia impressione è che la lettura da smartphone sia un po’ più mordi e fuggi (è così?). E forse dovrei scrivere articoli più sintetici (è così?). Ma boh, io ancora dopo 5 anni me lo domando, se davvero un blog di ricette debba offrire solo nude ricette, con una riga di presentazione, ingredienti, procedimento, buon appetito, e fine.

Sarà che io mi sento ancora di appartenere alla prima generazione, quella degli albori del blogging. Da fruitrice, perché all’epoca non avevo il benché minimo coraggio di buttarmi nella mischia, finendo poi per decidermi a farlo, appunto, solo 5 anni fa dopo anni, parecchi anni, di tentennamenti (vi avevo raccontato tutto nella ricetta commemorativa del primo compliblog).
Per anni ero stata una lettrice di blog, di quelli in stile diario, quelli in cui la blogger (sì, spesso erano donne) (però ne seguivo anche uno di un uomo, cioè uomo… ragazzo… no, non era neppure più un ragazzo, di un maschio insomma), quelli in cui la/il blogger raccontava, spesso in modo autoironico, aneddoti del suo mondo, dei suoi viaggi, della sua famiglia, del suo lavoro, della sua città, e in cui poi di solito alla fine c’era anche la ricetta.

Blog di questo tipo ormai ce ne sono pochi, o perlomeno non ci sono più quelli che seguivo io. Alcuni hanno chiuso, altri sono lì nel limbo, fermi ad un giorno qualsiasi di qualche anno fa.
Chissà, arriverà anche per me il giorno in cui abbandonerò? O cambierò? O smetterò di scrivere articoli lunghi come questo? 😀

Ne sono consapevole, so che tanti pensieri, e parole tanto più numerose di quelle di un tweet, oramai sono fuori moda. L’interesse di tutti ora è rivolto a cose immediate: alla foto bella che ti colpisce, alle citazioni divertenti, alle ricette in video, perché leggerle è cosa troppo lunga. E seguendo questo ragionamento forse oggi avreste preferito veder pubblicata una nuova ricetta al posto di questo articolo (è così?). Ma forse se non avete già cambiato pagina e siete arrivati a leggere fin qui… forse no 😀

Ma ahhhh ho capito! allora è per questo motivo! cioè, volevo dire: allora è perché il mondo-blog è cambiato e l’interazione ora è diversa che nessuno degli iscritti alla mia newsletter ha risposto alle tre piccole domande che vi ho fatto nell’ultima nl? (eheh curiosi di sapere che cosa ho chiesto? 😀 ). Quando ho “istituito” la newsletter ne avevo un’idea più romantica, ma visto l’interesse limitato – anzi, diciamo per pochi ma buoni – che sembra avere ora, mi domando se è stato un mio limite, se non ho saputo io valorizzare questo strumento comunicativo nel modo giusto, oppure se semplicemente sono arrivata tardi e ho introdotto la newsletter quando già aveva fatto il suo tempo. Vero è che le norme sulla privacy hanno un po’ modificato gli equilibri, e l’avvento delle notifiche-push forse ha fatto il resto.

Già, queste notifiche-push sembra proprio piacciano a tutti, a me per prima lo confesso. Tanto che sono state la causa principale del cambiamento avvenuto in questo blog, che i più attenti di voi hanno di certo notato da due-tre mesi a questa parte: le pubblicità. È stata una decisione repentina. Una di quelle in cui in zero attimi ti fai una domanda, a malapena ti rispondi, e agisci. Chiudi gli occhi, clicchi, li riapri, e dici: ah be’, wow non è esploso, è già qualcosa.

Volevo avere le notifiche-push, e per averle occorreva fare questo passo. E l’ho fatto, perché pur con tutta la nostalgia che ho per il vecchio modo di bloggare che mi piaceva tanto, non si può sempre rimanere ancorati a quel che era e a quel che si faceva nel tempo che fu. Questo mondo digitale si evolve, e così come accade che Google Plus chiuderà – e chi se lo aspettava? – può anche accadere che io decida di adeguarmi ai tempi. Magari a passi piccoli piccoli, tipo uno ogni 5 anni.

E dato che son qui che spiego, be’ vi dico anche questo: la presenza degli advertising (in inglese ché fa più figura) ha, come è ovvio, un risvolto economico, molto minimale credetemi, ma ce l’ha. Per coerenza, e onestà nei confronti di chi mi segue da anni, vi informo che questo risvolto economico verrà (anzi in parte già è stato) devoluto ad iniziative solidali e/o culturali. Perché bisogna, sempre, trovare il lato buono delle cose. Sempre.
Ho iniziato, grazie ad una iniziativa di un’amica e collega (grazie Debby!), con www.bambinicardiopatici.it.

Un’altra parte, quando e se ci sarà, ripagherà doverosamente il danno alla macchina fotografica di mio figlio che avevo fatto cadere dentro al brodo vegetale (la macchina fotografica eh, non il figlio) 😀 ma di questa avventura vi racconterò prossimamente.

Ho finito. Credo proprio d’avervi raccontato tutto 😀
Son sincera, in questo momento ho il presentimento che il prossimo anno non la proseguirò questa tradizione della pagina di diario del compliblog. Ma boh chissà. Chissà il futuro cosa riserverà a Catia in cucina ricette senza sale aggiunto (eh, visto? che è troppo lungo da inserire in una frase normale?), a questo blog che tra innovazioni e sguardi all’indietro ancora, pur dopo 5 anni, sono tanto ma tanto contenta d’aver aperto 🙂
Nel frattempo… vi saluto così, come si faceva nei blog di alcuni anni fa: dopo tanti pensieri e tante parole ho per voi una ricetta.

Non una ricetta qualunque però. Ma la capostipite.

Se volete provare a viaggiare nel tempo e a tornare indietro di 5 anni… cliccate sulla foto 🙂

Vi ricordo che potete passare a trovarmi sulla pagina Facebook e su Pinterest. Non ci sono ancora su Instagram, e di certo vi immaginate il perché.

Ma se siete curiosi di leggere le “pagine di diario” degli anni precedenti, ve le linko qui di seguito:

I panini al latte di Martina e un anno di blog
La mia cheesecake (e due anni di blog)
Tre anni di blog e una novità
Son passati 4 anni

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