Patate lesse col microonde. E perché.

Visto che le patate lesse sono presenti in parecchie mie ricette e visto che in diverse ricette ho spiegato, sì, come cuocerle col microonde, ma forse un po’ troppo a grandi linee, ho deciso di preparare un articolo dettagliato per raccogliere un po’ le idee e per spiegare meglio il come e il perché di questa mia abitudine di lessare le patate esclusivamente, o quasi, con il forno a microonde.

patate lesse col microondeInizio con lo spiegarvi il perché.

Perché le patate lesse con il microonde?

Naturalmente la ragione primaria ha a che fare con il “senza sale”.
Come ho avuto modo di raccontare in diverse occasioni (prima fra tutte in Cucinare senza sale), io ho praticamente abolito la cottura in acqua. Innanzi tutto perché disperde i sapori, e poi anche perché disperde nutrienti.

Le patate lessate in acqua non mi piacciono più granché, visto che poi non voglio “insaporirle” con il sale dopo aver loro tolto il sapore di patate.
Lessandole nel microonde le patate rimangono decisamente più saporite, provare per credere.

Il secondo motivo è il tempo. Per le quantità che normalmente cuocio io, il tempo di cottura è inferiore a quello della cottura tradizionale in acqua. Oppure, se non è inferiore (perchè il tempo dipende anche dalla quantità di patate da cuocere) perlomeno è più… vedi terzo motivo 🙂

Terzo motivo: la praticità. Il forno a microonde ha un indubbio vantaggio, quello di spegnersi e di non scuocere o bruciare nulla. Per cui consente anche alle persone distratte, o sempre di corsa come me, di non combinare disastri. Certo, io mi riferisco a cotture brevi e semplici, e non a cotture lunghe o particolari, che onestamente con il microonde non ho sperimentato (a parte un paio di casi malriusciti!).

Come cuocere le patate lesse col microonde

La cottura delle patate nel micro può essere fatta sia con le patate a pezzi che intere, esattamente come si fa per la cottura tradizionale.

La cosa importante da ricordare sempre quando si utilizza il microonde è di dotarsi di contenitori adatti, e con il coperchio. Può sembrare una banalità, ma io tanti anni fa, quando ho iniziato ad usare il microonde, ho passato un periodo molto lungo durante il quale sostenevo di non amare questo elettrodomestico perché non cuoceva bene e non mi sembrava quel miracolo della tecnologia che in tanti decantavano.

La svolta è avvenuta quando la mia amica Sandra, la stessa Sandra che ho menzionato in questa ricetta, mi ha regalato un tegame in vetro con coperchio, che ha decisamente fatto la differenza. Da quel momento tutte le cose che cuocevo con quel tegame hanno iniziato a riuscire bene.
Perciò da lì ho capito che per cuocere nel micro il coperchio è importante (mentre per scaldare spesso non lo uso). E ho capito che l’eventuale uso di un piatto al posto del coperchio (come a volte si fa, non neghiamolo) non è un buon metodo: perché il piatto si surriscalda, non ha il manico e non si sa mai bene come prenderlo. Quello che più mi infastidisce, poi, è il fatto che nel momento in cui si solleva il piatto il vapore e il calore fuoriescono riversandosi completamente sulla mano!
Siccome una delle caratteristiche della cottura con il microonde è il fatto che almeno una o due volte durante la cottura occorre rimescolare il cibo (perlomeno secondo la mia esperienza), ecco perché diventa scomodo scoprire il tegame ogni volta scottandosi, o temendo di scottarsi, e si finisce per farsi passare la voglia di usare il micro.

Lo stesso discorso lo si può applicare all’uso della pellicola come coperchio: cioè tendendola sul contenitore e praticando dei fori per la fuoriuscita del vapore. E’ un metodo che ho visto in varie occasioni applicato a ricette con il microonde. Ma sinceramente io la pellicola in questo modo non l’ho mai usata, per me sarebbe scomodissimo toglierla e rimetterla sul contenitore ogni volta che voglio mescolare quello che sto cuocendo.
Avevo parlato di praticità. Non di complicazioni! La praticità è una della caratteristiche di questo elettrodomestico e perderla di vista per colpa di un tegame sbagliato, o di un coperchio mancante, non è cosa logica. Secondo me. Come sempre, secondo me.

Con alcuni cibi si possono usare anche altri metodi, ad esempio avvolgendoli nella carta forno. È il caso delle verdure intere, come le melanzane oppure le patate intere, di cui parlerò fra poche righe.

La conclusione a cui sono arrivata dopo anni e anni di uso del microonde è questa: è vero, come mi era stato detto in un negozio di elettrodomestici, che chi inizia ad usare il micro poi per certi versi non può più farne a meno. Se ti abitui a scaldare il latte per la colazione direttamente nella tazza tutte le mattine, quella mattina che sei costretto a scaldarlo nel pentolino ti sembra scomodo. E finisci per scaldarlo troppo o troppo poco. Mi è successo.
Se ti abitui a scaldare nel microonde la zuppa avanzata, è normale che se ti ritrovi a doverla versare in un tegame per scaldarla per poi trasferirla di nuovo nel piatto ti sembra scomodo. E se devi lessare le patate in un tegame pieno d’acqua e quando le assaggi scopri che hanno la metà del sapore a cui sei abituato con le tue solite patate lesse cotte nel micro, ecco, in tutte queste occasioni capisci perché il forno a microonde è un elettrodomestico valido, utile, comodo, al quale io non intendo rinunciare.

Cottura delle patate a pezzi

Ingredienti (indicativi, secondo necessità)
500 g di patate

Procedimento
Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti, preferibilmente della stessa dimensione (più o meno) altrimenti la cottura non sarà uniforme.

Sciacquare le patate in acqua fredda. Non scolarle troppo, metterle nel contenitore per la cottura nel micro grondanti d’acqua, non asciutte. Oppure semplicemente aggiungere poca acqua, mezzo dito, un centimetro, boh, poca insomma.

Chiudere il contenitore con il coperchio e mettere nel micro. Qui vi mostro uno dei contenitori che uso, ma non è l’unico, utilizzo spesso anche i contenitori di vetro, come quello (ma non solo quello) delle altre foto mostrate nell’articolo.

patate lesse col microonde-coperchio

Azionare alla massima potenza (mi pare che il mio microonde sia da 900 W, ad essere sincera non ne sono sicurissima, ma io ho sempre usato la massima potenza, anche con il modello più piccolo che avevo tanti anni fa).

La condensa che vedete sulle pareti del mio microonde è normale. Dopo la cottura consiglio di asciugare le pareti e l’interno dello sportello con un panno.

Per 500 grammi di patate io in genere impiego 7 minuti. Devo ammettere che prima di decidermi a scrivere questo articolo ho fatto diverse prove, tutte con biro e foglietto in mano per scrivere tempi, pesi e tutte le mie impressioni.
E in un caso per gli stessi 500 grammi ho impiegato 6 minuti.
Mentre in un altro caso per 550 grammi, cioè soli 50 grammi in più, 8 minuti.
Queste differenze, considerato che l’elettrodomestico è sempre lo stesso, la potenza sempre massima e la cuoca sempre io 🙄 le giustifico con tre possibilità:
– La dimensione dei pezzi.
Non sempre le taglio allo stesso modo o nella stessa forma
– La temperatura delle patate.
In inverno il mio stanzino-dispensa dove ripongo le patate non è riscaldato, mentre adesso la temperatura iniziale delle patate è tutt’altra. Può sembrare banale ma secondo me è un’ipotesi con un suo fondamento.
– La qualità delle patate.
Patate gialle o rosse, patate novelle o vecchie, patate enormi o piccole, patate che a volte si tagliano a fatica tanto sono dure o patate che sembrano addirittura morbide al taglio…

Insomma, diffidate di chi vi dice dei tempi precisi al secondo (manuale di istruzioni del micro incluso!) e come per tutto quello che riguarda la cucina fidatevi del vostro intuito e della vostra esperienza. Sperimentare è la cosa migliore.

Due cose sono importantissime nella cottura delle patate lesse col microonde:

Uno. Fermare la cottura almeno una volta per mescolare le patate. Volendo anche due volte. Il motivo è che le patate al centro cuociono meno di quelle sul bordo del contenitore.

Due. Concludere con alcuni minuti di riposo a micro spento (per questa quantità di patate e per questo tempo di cottura 3-4 minuti sono sufficienti).

Cos’è il tempo di riposo: il cosiddetto tempo di riposo ha lo scopo di far completare la cottura e di uniformarla. Il tempo di riposo è importante, anche se non sempre viene rispettato. Neanche io lo rispetto sempre 🙂 ma andrebbe fatto.
Se le patate dovranno essere usate per un’altra preparazione, ad esempio per fare delle polpette o per una quiche, allora il tempo di riposo può anche essere saltato perché la cottura, se necessario, verrà completata con la seconda preparazione.
Ma se intendete mangiare le patate lesse così, come contorno, allora il mio consiglio è di rispettare il tempo di riposo dopo la cottura. Magari allo scadere del tempo controllate la cottura: se per precauzione avevate tenuto un minuto di cottura in meno, allora potete farle riposare un po’ di più.

Per riassumere:

– Patate tagliate a pezzi uniformi.
– Patate bagnate, non asciutte, lasciando un po’ d’acqua sul fondo del contenitore.
– Cuocere per step: settare ad esempio 3 minuti di funzionamento del micro (alla massima potenza) poi mescolare le patate, settare altri 3 minuti e mescolare di nuovo. Se dopo il secondo stop le patate sembrano abbastanza cotte, provare aggiungendo solo un minuto alla volta. Stiamo parlando di 500 grammi di patate che secondo le mie personali statistiche al settimo minuto dovrebbero essere cotte.
– Aggiungere alcuni minuti di riposo lasciando il contenitore nel micro spento senza aprirlo.

patate lesse col microonde-pezziCottura delle patate intere

Ingredienti (indicativi, secondo necessità)
750 g di patate intere con la buccia (ogni patata circa 150 g)

Procedimento
Della cottura delle patate intere vi avevo già un po’ parlato nella ricetta base degli gnocchi di patate, ma aggiungo ora alcuni dettagli.

Innanzi tutto lavare bene le patate. Io di solito non le asciugo così l’umidità residua aiuta a non farle asciugare in cottura.
Bucherellare la buccia con una forchetta o uno stecchino. E’ un’operazione importante da fare altrimenti le patate esplodono.

Disporre le patate in un contenitore basso e largo coprendolo poi con il coperchio oppure con carta forno (io di solito uso la carta forno). Volendo, le patate si possono anche avvolgere una per una nella carta forno e appoggiarle direttamente sul piatto del micro.

patate lesse col microonde-intere
Cuocere per 11-12 minuti alla massima potenza e a step di 3 minuti alla volta per rigirare le patate e controllarne la cottura.

Le spiegazioni riguardo i tempi di cottura e di riposo, le differenze dovute alla dimensione delle patate (consigliabile cuocere patate di grandezza o peso uniforme) o alla loro qualità, sono equivalenti a quelle che vi ho dato per la cottura delle patate tagliate a pezzi.

Importante anche in questo caso alcuni minuti di riposo, che consentirà al calore di raggiungere la parte interna della patata e di completare la cottura, se necessario. Eventualmente, chi ha dei dubbi può provare ad infilzarle con una forchetta per capire se sono cotte.

Come si può vedere sono cotte perfettamente. 🙂

patate lesse col microonde-interePoi si possono sbucciare come si fa normalmente con le patate intere cotte in acqua.

patate lesse col microonde-sbucciateHo finito!!

Se avete letto fin qui, bravi! E se me lo permettete, brava anch’io! che ho impiegato diversi giorni a preparare questo articolo! 😀 Spero davvero vi possa essere utile!!!

Come per tutte le cose, a volte è più difficile la teoria della pratica!

Ah! Un’ultima precisazione! Non si può parlare dell’uso del forno a microonde senza toccare un argomento spinoso: le microonde fanno male o no? Circolano tante polemiche in merito, tante opinioni. Beh, ad essere sincera io non ho sufficienti conoscenze per poter dire la mia, perciò non voglio né posso dare giudizi. Quello che posso dire è che io sono per natura molto scettica rispetto alle campagne anti-tutto che ci sono in giro. E che, come per tutte le cose, cerco di affidarmi al buonsenso e alla giusta misura che ritengo di usare in tutti gli aspetti della mia vita. In questo blog parlo, anzi racconto, solo delle mie ricette, “condite” a volte con qualche aneddoto riguardante la mia famiglia. Informazioni mediche, paramediche o presunte tali, eventuali informazioni sulla salubrità o tossicità di prodotti o di alimenti non mi competono. E quando mi succede di parlarne cito sempre le fonti. In questo caso non intendo citare né fonti a favore né contrarie all’uso del microonde per non alimentare eventuali discussioni o polemiche in nessuna delle due direzioni.

Insomma, il microonde io lo uso per cucinare alcune mie ricette. Non ne faccio un uso intensivo e mi limito ad usarlo per le cose che mi riescono bene, ma lo uso e ne sono soddisfatta. Pace. 😀

E ora aspetto le vostre opinioni sulla cottura delle patate lesse! 😉

Grazie per essere passati nel mio blog!

Seguitemi anche su Facebook!! 🙂

Iscrivetevi al mio nuovo gruppo! Il gruppo di Catia, in cucina e oltre.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

32 Risposte a “Patate lesse col microonde. E perché.”

  1. “le microonde fanno male o no?”

    Possono essere mortali, se la schermatura del forno non funziona, cosa molto rara, o se lo sportello rimane aperto.

    Se si rompe il sistema di chiusura dello sportello, o lo fate riparare o buttate tutto il microonde.

    Per il resto, il cibo cotto a microonde non fa piu’ male di quello cotto in altri modi.

    1. Ciao Emilio, grazie per le precisazioni 🙂 Aggiungo una mia precisazione: a sportello aperto il micro non funziona, non deve funzionare, e infatti si spegne in automatico all’apertura dello sportello.

      1. Piccola precisazione di carattere scientifico: le microonde sono fotoni (come quelli che portano la luce che ci permette di vedere le cose) energizzati a particolari frequenze, che mettono in forte vibrazione le molecole d’acqua presenti nei cibi, ma anche di altri materiali (certe plastiche che fondono, differentemente di altre, che invece restano integre anche se si scaldano per via del cibo che si scalda); non lasciano radiazioni residue (come ho sentito dire da alcune persone), non sono radiazioni ionizzanti (cioè che modificano la struttura delle cellule umane, come fanno, per esempio le radiazioni nucleari); l’apparecchiatura è perfettamente schermata a sportello chiuso (provate con due bicchieri di acqua, uno dentro e uno fuori e vedrete che in quello dentro l’acqua arriverà a bollire, mentre in quello fuori, no), perciò non è dannoso neanche stargli davanti. Quindi è sicurissimo, pratico e veloce. Grazie a Catia per le dritte per la cottura delle patate.

          1. Volete sapere se il vostro microonde è schermato? Mettete ne forno un telefono cellulare, chiamatelo, se suona il forno ha qualche problemino. Non è farina del mio sacco ma di un amico esperto in fisica. Nel mio forno il cellure risultava irraggiungibile

          2. Ciao Antonella! Se il tuo cellulare non ha suonato significa che il tuo forno è schermato alla perfezione! Ma avrebbe anche potuto suonare senza per questo doversi preoccupare. Dato che io di fisica me ne intendo poco (a casa mia l’esperto di fisica è mio marito, io mi accontento di cucinare 😀 ), ti allego la risposta di un esperto ad una domanda simile, che puoi trovare su “Scienza per tutti” alla voce “Chiedi all’esperto“:
            0195. La schermatura di un forno a microonde rende nullo il campo di un telefono cellulare inserito all’interno del forno?
            Premesso che un telefono cellulare lavora nel campo delle microonde da 0.8 GHz per il mono-band a 1.8 GHz per il dua-lband o 1.9 GHz icona_glossario per il tri-band, e sapendo che è possibile schermare un certo volume nello spazio racchiudendolo in una gabbia di materiale conduttore con fori di diametro molto piccoli rispetto alla lunghezza d’onda delle microonde che si vogliono schermare, ci si aspetta che un telefono cellulare chiuso all’interno di un forno a microonde non sia in grado di ricevere segnali. Invece no, continua a chiamare e ricevere per due motivi. il primo è che la schermatura del forno costituisce sempre una soluzione di compromesso tra complessità costo e potenza massima persa. A forno funzionante è ammessa dalla legge una perdita massima di potenza di un millesimo di watt icona_glossario a centimetro quadrato entro l’arco di qualche metro. La seconda ragione è che la sensibilità di ricezione di un telefono cellulare è elevatissima e quindi riesce a ricevere i i segnali di intensità bassissime che penetrano dall’esterno all’interno di un forno.

  2. Cara Catia,
    Giudico i tuoi consigli estremamente utili e ne farò tesoro, anche perché come te non ho alcuna preclusione nei riguardi della cottura al microonde. Ti faccio i miei complimenti per il tuo meticoloso modo di trasferirci le informazioni, frutto della tua esperienza. Sei molto carina!
    Ornella

    1. Ciao Ornella, vedo questo tuo messaggio con un po’ di ritardo e me ne scuso. Grazie infinite, sei tu molto carina! Che piacere mi fanno le tue parole! Trovo che condividere l’esperienza sia il bello dell’avere il blog, mi piace lo scambio d’idee così come mi piace cucinare (o pasticciare, a volte!), perciò grazie di cuore per questo bel commento! 🙂 Ciao, ti auguro una buona serata 🙂 E… torna a trovarmi! Fammi sapere come va con il tuo microonde!

  3. Bell’articolo veramente, concordo in tutto specie che per queste preparazioni l’esperienza si fa sul campo, non ci sono manuali che tengono, a parte le indicazioni generali ovviamente

    1. Ciao Ivana! Che piacere trovarti qui! 🙂
      Sì, è così, e devo dire per esperienza che i manuali degli elettrodomestici sono decaduti in qualità rispetto a quelli di un tempo, sia nelle spiegazioni tecniche che nelle ricette proposte. Potrei scriverci su un articolo, tanto avrei da dire in proposito! eheheheh!
      Grazie per essere passata a trovarmi!! Ciao!

  4. Ho avuto la possibilità di “spulciare” il tuo sito e devo farti i miei piu vivi complimenti. Simpatico, spigliato, agevole, ben strutturato. Bravissima! Ah.. E prezioso consiglio per le patate al microonde!

    1. Ciao Alice! Benvenuta nella mia cucina! 🙂 Grazie mille, sei molto gentile, e questo tuo commento mi fa un piacere immenso! 😀

  5. MI sono imbattutta per caso in questo tuo blog e ne leggo velocemente ciò che mi serve. Brava Catia, complimenti!

    1. Ciao Cassandra! Benvenuta! Spero di esserti utile in qualche modo e che tu ti possa trattenere per un po’ 😉 oppure tornare 😀 A presto!!

  6. Ciao Catia,ho appena fatto la cottura delle patate intere,perfette,cosa posso dirti,GRAZIE GRAZIE
    GRAZIE e 1000 volte GRAZIE ancora KISS 🙂

    1. Ciao Samuele! Ma che bello! 1000 grazie a te! 😀 😀 E’ un vero piacere leggere commenti così entusiasti! Alla prossima!

  7. Scusa ma il contenitore deve avere un uscita per il vapore o deve essere completamente sigillato? Dalle immagini sembra che il tuo abbia appunto un foro di uscita.

    1. Ciao Alessio 🙂 No no, non deve essere sigillato, il vapore deve poter uscire. Il coperchio del contenitore che mostro nell’articolo non ha fori, sta semplicemente in appoggio, ma non sigilla perciò il vapore fuoriesce comunque. So che ci sono dei coperchi (anche acquistabili separatamente, credo) con apposito foro per la fuoriuscita del vapore (o con un bottone apri-chiudi-foro) ma io non li ho e non posso fornirti la mia esperienza personale in merito. Sono senz’altro validi se specifici per il micro.

  8. Complimenti! Poco fa ho cotto le patate e le ho usate per fare delle polpette: si sono cotte alla perfezione (sono stati sufficienti 9 minuti, ma erano piccole). Mi piace molto questo tuo spazio! Sei sempre precisa, si percepisce che c’è della passione dietro.
    Grazie davvero, sei utilissima!

    1. Grazie a te 🙂 Ti ringrazio veramente tanto per queste belle parole 🙂
      PS: perché “svogliata”? Hai sperimentato, e con successo, perciò per me sei tutto il contrario che svogliata! 😀 😀

      1. Beh…svogliata perché non ho sempre l’entusiasmo per cucinare. A volte, però, mi è sufficiente vedere qualche ricetta bella come le tue per farmelo tornare!
        Continua ad ispirarci!

        1. Troppo gentile, grazie 🙂
          Riguardo all’entusiasmo… ehhh ti assicuro che capita a tutti di non averne, anche alle blogger! 😀

  9. Molto bello questo articolo. È vero, le patate sono molto saporite e non occorre aggiungere il sale. Grazie Catia

  10. Ciao, volevo solo dire che per chi ha una dieta senza sale le patate cotte al micro non vanno bene (e neanche al vapore). Le patate sono ricche di potassio (che è un sale) e questo si disperde in buona parte solo lessando le patate e facendole stare in ammollo prima. Probabilmente lessate sono meno saporite, infatti è uno dei motivi per cui tu le cucini al micro, ma pensavo fosse giusto ricorde a chi attinge dalle tue ricette perché DEVE seguire una dieta senza sale che questo metodo di cottura non é appropriato.
    Per il resto complimenti per il tuo blog, per la tua fantasia e per incoraggiare a cucinare senza sale!

    1. Ciao Sara 🙂 Grazie infinite per i complimenti e grazie per le tue utili precisazioni. Sottolineo per completezza d’informazione che, infatti, il cosiddetto “sale iposodico”, che spesso viene utilizzato al posto del sale da cucina, contiene potassio al posto del cloruro di sodio e proprio per questo motivo non dovrebbe essere usato in modo autonomo ma sempre con il consenso del medico, perché l’aumentata assunzione di potassio può essere dannosa in alcune patologie o nell’utilizzo di alcuni farmaci. Naturalmente io non do, perché non li posso dare, consigli medici o consigli mirati destinati a chi DEVE essere seguito da uno specialista, il quale senza dubbio avrà informato il paziente su quali alimenti e quali metodi di cottura evitare, ma semplicemente “racconto” attraverso le mie ricette che mangiare senza aggiungere sale si può, e che i cibi possono essere buoni anche se non salati ma raccomando anche una dieta varia, anche perché le variabili “tossiche” possono derivare pure da altri alimenti e da altri metodi di cottura.
      Grazie di nuovo Sara, a presto

  11. Catia grazie!!! Ho provato a fare le patate lesse a pezzi e come dici tu, non c’è proprio paragone! Sono perfette e buonissime senza aggiungere sale! E poi, vuoi mettere la velocità?!? E la praticità! Mi sa che anch’io da oggi in poi le cuocerò solo così, oggi provo a fare quelle con la buccia..

    1. Ciao Alessandra! wow! grazie a te! Se vuoi fammi sapere la tua opinione anche per quelle con la buccia, nella mia esperienza riescono un po’ più asciutte ma ovviamente ogni caso è a sé e confrontarsi è sempre una buona cosa 🙂 Ciao e buon sabato!

  12. Ciao, dopo aver letto l’articolo, visto che sono 35 anni che lavoro nel campo (professionale) delle microonde, volevo dirti la mia, ma poi ho visto i commenti tecnici e mi sono dovuto compiacere con chi ha scritto quei post: tutti esatti. Mi dispiace solo verificare che il trucco del cellulare non l’ho inventato io, l’avevano già sperimentato altri 🙂
    Solo una piccola aggiunta: la cottura avviene (in parole povere) per “attrito” delle cellule che vibrano ad una frequenza molto elevata. Quando spegni il forno, le cellule non si fermano di colpo, quindi oltre ad una normale diffusione del calore per un effetto puramente termico (come scrivevi tu), la cottura continua ancora per un po a causa di questi “residui d’oscillazione”. Non è quindi assolutamente una buona norma mangiare immediatamente quello che esce dal forno (continuerebbe la cottura al nostro interno). Quindi quel periodo di riposo di cui parlavi è assolutamente indispensabile. Comunque, bellissimo articolo. Ciao.

    1. Ciao Dario 🙂 Ma grazie! e indispensabile è questa tua precisazione! Grazie. Dell’importanza del tempo di riposo sapevo, per averlo letto in vari libri e articoli e leggendo il libretto di istruzioni, ma anche semplicemente con l’uso pratico si comprende che il riposo è necessario a completare la cottura, basta fare solo qualche prova, però questa cosa della “cottura al nostro interno” è decisamente esplicativa, sono certa che aiuterà tutti a capire meglio 😀 Grazie davvero. Ciaoo!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.