La trippa alla romana è un piatto molto antico della tradizionale cucina povera del centro Italia, soprattutto della città di Roma, e come prevede la naturale evoluzione gastronomica, si è trasformato negli anni da alimento povero a piatto nobile e molto ricercato. Era un alimento consumato dalle persone più umili, perché essendo la parte meno pregiata del bovino, come tutte le frattaglie, veniva utilizzata in cucina dalle persone meno abbienti. Si narra che la trippa veniva consumata cotta sulla brace, già dagli antichi greci. Oggi la trippa viene cucinata in ogni parte d’Italia da nord a sud, subendo numerose variazioni, ma la ricetta che vi sto per raccontare è quella della mia amata città di Roma, in cui la trippa viene profumata con due ingredienti d’eccezione: menta romana e pecorino romano, proprio come la cucinava la mitica Sora Lella, attrice romana e proprietaria dell’omonimo ristorante, sorella del celebre attore Aldo Fabrizi. Per tradizione la trippa alla romana si mangia durante il pranzo del sabato, tanto che ancora oggi nelle trattorie trasteverine si può leggere “sabato trippa”.
- DifficoltàMedio
- CostoBasso
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di cottura1 Ora
- Porzioni4 persone
- CucinaItaliana
Ingredienti per la Trippa alla romana
- 1 kgTrippa
- 500 gPassata liscia (oppure pelati passati)
- 70 mlOlio extravergine d’oliva
- 1 spicchioAglio
- 1Cipolle dorate
- 1Carote
- 1 costaSedano
- 150 gpecorino romano DOP
- bicchieriVino bianco secco
- Qualche fogliaMenta romana
- 3Chiodi di garofano (facoltativo)
- 3 pizzichiSale
- q.b.Peperoncino (oppure pepe nero in grani da macinare)
- 1 bicchiereAcqua
Come preparare la Trippa alla romana
La trippa che trovi dal macellaio o nei supermercati spesso è già pulita e prelessata, mettila comunque a bollire per 10 /15 minuti per sgrassarla meglio, dopodiché sciacquala e tagliala a listarelle, puoi usare le forbici.
In un tegame versa l’olio, lo spicchio d’aglio, la cipolla affettata fine, la carota lavata pulita e tagliata a rondelle, e la costa di sedano a pezzetti. Accendi la fiamma e appena il soffritto inizia a sfrigolare, unisci la trippa. Insaporiscila con il sale, il peperoncino, i chiodi di garofano, la menta e i 100 g di pecorino romano, mescola per bene con un cucchiaio di legno e lascia cuocere a fiamma bassa per circa 20 minuti: la trippa dovrà insaporire e asciugare l’acqua che tirerà fuori, quindi ogni tanto controlla e mescola, anche per evitare di farla attaccare.
Ho notato che non sempre tira fuori la sua acqua, forse dipende dalla qualità, non saprei dire, perciò in questo caso se vedi che resta abbastanza asciutta, dopo averla fatta insaporire con il soffritto, sfuma subito con il vino come descritto al passaggio che ora segue.
Appena sarà leggermente rosolata e priva della sua acqua, alza leggermente la fiamma e sfuma con il vino bianco, quindi lascialo evaporare fino a che non senti più l’odore. Ora unisci i pelati che avrai precedentemente schiacciato per bene , mescola e lascia cuocere per dieci minuti con il coperchio, per insaporire bene tutto. Versate un bicchiere d’acqua, copri di nuovo e termina la cottura -mescolando ogni tanto- per un’ora circa, o almeno fino a quando all’assaggio, la trippa resterà ben morbida e non gommosa.
Il sugo dovrà ben ritirate e prendere tutto il sapore di questo meraviglioso piatto. A fine cottura, impiatta la trippa alla romana ben calda con una leggera spolverata di pecorino e una foglia di menta, e non dimenticare il pane per la scarpetta. Buon appetito!
Consigli
Esistono due versioni della trippa alla romana, quella che prevede il pecorino unito prima della cottura, e quella in cui si spolvera solo dopo, una volta cotta. Io personalmente consiglio la cottura con il pecorino, che conferisce tutt’altro profumo e sapore. Ciò non toglie, che si possa aggiungere una ricca spolverata, anche una volta impiattata.
La trippa alla romana può essere conservata per 2 giorni in frigorifero, scaldandola poi all’occorrenza.
…e se non trovi il vero pecorino romano DOP, eccolo qui
Non perdere la raccolta dei piatti tipici romani:
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Grazie cara del tuo contributo, con i chiodi di garofano non ho mai provato ma sarà la prossima esperienza
Ciao Sabrina, grazie a te! I chiodi di garofano conferiscono quel tocco in più, li metteva sempre anche la mitica Sora Lella nella sua ricetta della trippa 🙂
Pecorino tutta la vita: pienamente d’accordo!
Assolutamente 🙂
graze x ora devo provare a cucinarla poi ti farò sapere
Grazie a te Marisa, ti aspetto 🙂
ciao, compliementi per il tuo blog!
Posso chiederti un consiglio?stasera cucinerò la trippa alla romana per la prima volta. Ho acquistato la trippa già tagliata a listarelle al supermercato, nella confezione non c’è scritto nulla…come faccio a capire se è precotta?
ps. se non è precotta quanto la devo fare sbollentare prima di procedere con la preparazione?
Grazie
Ciao, grazie per i complimenti 🙂 Allora, di solito la trippa che prendi al supermertcato è sempre già precotta, però come ho scritto anche nella ricetta dategli SEMPRE un’altra sbollentata, 8 / 10 minuti!
Per il fine de settimana la voglio fare
Ciao! Bene, sono contenta, fammi sapere!
buongiorno Antonella, ogni tanto vado in giro qua e la per vedere delle buone ricette, detto ciò quella della trippa alla romana che tu hai descritto va benissimo c’è solo una informazione che vorrei darti la sora Lella, (che ho conosciuto personalmente e mangiato con lei, cucinava la trippa )..solo con dei cucchiai di conserva e mai con il pomodoro, ma al ristorante per farla piu’ sugosa, ci metteva un po di pomodoro per non farla asciugare troppo. Assaggiala con la conserva è tutto un’altro sapore piu’ corposo. poi come si dice sempre “de gustibus”. La conserva “all’epoca” della sora Lella e della mia era utilizzata molto piu’ del pomodoro.
Cara Roberta, ti ringrazio moltissimo per questa chicca che mi hai regalato, proverò senza dubbio anche con la conserva!! Un abbraccio e grazie ancora 🙂