La tigella o Crescentina è una “focaccella” emiliana tipica della città di Modena, a base di farina, latte, strutto e lievito, da gustare con ogni sorta di salumi e formaggi. Le sue radici affondano nella tradizione povera contadina, quando con poco si sfamava la famiglia in ricette semplici ma sostanziose; il nome “tigella” infatti, deriva proprio dal tipo di strumento utilizzato per l’antica cottura di una volta: in pratica si trattava di dischi di argilla (ricavata dai castagneti a grandi profondità) in cui venivano fatte cuocere questa sorta di focacce. Tra due tigelle roventi veniva posta una crescentina avvolta da due foglie essiccate di castagno o di noce, poi al di sopra un’altra crescentina e un’altra tigella e così via, fino a formare una piccola torre che cuoceva nel camino.
Oggi la tigella d’argilla si è evoluta nella “tigellieria”, ovvero una pentola con degli incavi predisposti ad accogliere le crescentine, ma va benissimo anche una semplice padella! Unica accortezza: farle cuocere a fiamma molto dolce, in modo che siano ben cotte anche all’interno.
Io le ho gustate con la Mortadella bolognese, ma potete sbizzarrirvi come volete!
- Preparazione: Minuti
- Cottura: 8/10 Minuti
- Difficoltà: Bassa
- Porzioni: 10 tigelle circa
- Costo: Economico
Ingredienti
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250 g Farina 00
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125 g Farina 0
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150 ml Latte (temperatura ambiente)
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100 ml Acqua (tiepida)
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30 g Strutto
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5 g Lievito di birra fresco
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mezzo cucchiaini Sale fino
Preparazione
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- Mescola le due farine con il sale in una scodella e aggiungi lo strutto.
- Sciogli il lievito nell’acqua calda, versalo pia piano nella scodella con le farine iniziando a impastare, continua aggiungendo il latte a filo e impasta, fino a quando non riesci a formare una palla (puoi fare questo procedimento con la planetaria). Trasferiscila su una spianatoia e continua a lavorarla fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Forma nuovamente una palla e mettila in una scodella capiente coperta con della pellicola trasparente, tienila in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria, facendola lievitare per due ore. Trascorso il tempo riponi tutto in frigorifero per 7/8 ore, in modo da completare la lievitazione. C’è chi utilizza più lievito per fare “in fretta”, ma il risultato sarà senza dubbio meno digeribile. Ricorda: ciò che non finisce di lievitare in scodella…lievita nella pancia!
- Ora riprendi l’ impasto ben lievitato dal frigororifero, spolvera una spianatoia e stendi con un matterello l’impasto, ad uno spessore di mezzo centimetro (non di più).
- Con un coppapasta del diametro di circa 8 cm, ricava i dischi delle tue tigelle-crescentine, fodera una leccarda con della carta forno e falle riposare per circa 15/20 minuti.
- Ora scalda una padella antiaderente (oppure utilizza la tigelliera) e metti qualche tigella per volta a fiamma molto dolce, girandole da ambo i lati per farle ben cuocere. La cottura dolce è fondamentale per non farle restare crude all’interno.
- Quando saranno ben dorate, toglile e trasferiscile in un cestino foderato con una canovaccio, in modo da farle mantenere ben fragranti.
- Gusta le tigelle con salumi e formaggi di ogni tipo!