La piadina romagnola nasce essenzialmente dalla tradizione contadina, quando la povertà si faceva maggiormente sentire, e in tavola al posto del pane, si trovava questa valida alternativa che grazie al suo impasto, procurava un maggior senso di sazietà. Come spesso accade per molte ricette tradizionali regionali, nel corso degli anni la preparazione originale della piadina ha subito un’evoluzione, cambiando a seconda della cultura e della tradizione delle città. Da quando vivo in Romagna (ho sposato un romagnolo!) ho notato e imparato che in ogni luogo ogni persona ha la sua ricetta unica e speciale per preparare la piadina romagnola, trovando quindi alcune variazioni negli ingredienti, ma anche e soprattutto nello spessore: più a sud della Romagna, per esempio nel riminese (Rimini e Riccione) la piadina è molto sottile, tanto da arrotolarla una volta farcita in rotolini, anziché piegarla. Spostandosi invece più a nord, ad esempio nella provincia di Ravenna dove viviamo noi, viene preparata più spessa, e una volta farcita si piega semplicemente a portafoglio. Io personalmente, da buona mangiona romana, le apprezzo in qualunque modo, ma in rappresentanza del luogo dove vivo, vi spiego la ricetta tra le più utilizzate qui nei dintorni. La farcitura può essere scelta tra una vasta gamma di affettati, formaggi, verdure, salsicce, fino ad arrivare alle farciture dolci, come ad esempio la crema di nocciole. Oggi la piadina è conosciuta e apprezzata non solo in tutta Italia, ma anche a livello internazionale, e allora: ANDEN A MAGNE’ UNA BELA PIEDA!
Confessioni… Non ditelo a nessuno, ma ci tenevo a sottolineare l’immensa difficoltà di una romana nel capire e soprattutto scrivere il dialetto romagnolo, non solo difficilissimo, ma che cambia anche a distanza di pochi chilometri, AIUTO! Pensate che le nonne di mio marito parlano solo romagnolo stretto…e dopo 6 anni ancora non le capisco, consolandomi però a colpi -e piatti- di cappelletti, tagliatelle e piadine…la gioia!
Ingredienti
- 250 gFarina “0”
- 125 mlLatte tiepido (oppure acqua tiepida)
- 40 gStrutto
- Bicarbonato (La punta di un cucchiaino)
- 6 gSale fino
Come fare la piadina romagnola
Prendi una scodella capiente e versa la farina con il sale e il bicarbonato. Sbriciola con le mani lo strutto, mischiandolo per bene alla farina, quindi forma un buco al centro come per la classica fontana, e inizia a versare il latte tiepido poco alla volta, mentre con le dita inizi ad impastare.
Ora trasferisci il composto sopra un tavolo da lavoro o una spianatoia, e lavoralo energicamente fino a raggiungere una consistenza morbida e liscia, forma una palla e lasciala riposare per 10 / 15 minuti, coperta da una scodella.
Trascorso il tempo prendi la palla di impasto, e dividila tagliandola con un coltello in 4 parti, formando 4 pallette. Inizia a stenderle con il matterello, cercando di ottenere un disco omogeneo di circa mezzo centimetro di spessore.
Per le mani meno esperte: se non riuscite a formare un disco ben rotondo, aiutatevi semplicemente con un piatto, mettendolo sopra (una volta stesa la palletta) e tagliando la circonferenza con un coltello. Ma se fate un pochino di pratica, ci riuscite benissimo senza!
Una volta ottenuti i 4 dischi, scalda la piastra per le crepes oppure una padella antiaderente, e metti a cuocere una piadina alla volta per circa tre minuti per lato, cuoce molto in fretta. Fai attenzione a non bruciarla, deve “punticchiarsi” come nella foto. Girala con una paletta e cuocila anche dall’altro lato.
Lascia intiepidire le piadine su un piatto, e procedi con le varie farciture! La mia preferita è la classica piadina romagnola con prosciutto crudo, squacquerone e rucola (oppure insalata), ma un bel vassoio di gusti misti, è quello che ci vuole… bon apti!
Note
Puoi sostituire lo strutto con l’olio, ma non farti sentire dai romagnoli…perchè la VERA piadina si fa solo con lo strutto!