Torta rustica ai peperoni con pasta matta ai semi

Avete presente quella sensazione d’aver trovato la ricetta che fa per voi e che ogni occasione è buona per ripeterla? Ecco, questa torta rustica ai peperoni per me è una di quelle ricette. 😊

Il merito è tutto di questa ricetta di Milena che mi era piaciuta tanto fin da subito, così tanto da ispirarmi all’autoproduzione della pasta matta ai semi. Una pasta che poi è diventata la mia pasta preferita per quiches, torte salate e rustici, e che uso spessissimo anche per fare i crackers. E anche per le ricette dolci (come questa).

Oramai è un anno intero che ripeto a ritmo continuo ricette fatte con questa pasta ai semi e ho fatto questa torta rustica ai peperoni innumerevoli volte, ogni volta modificandola un po’. La versione che vi racconto oggi è la più recente e perciò… diciamo che ha passato il turno. 😃

Pur con le necessarie differenze tra le varie versioni che ho provato, ci sono però tre cose che non cambiano mai: la pasta matta ai semi (ma forse l’avevate già intuito eh?), lo strato di ricotta e i peperoni. I peperoni a volte li ho usati precotti (nel micro), a volte ho usato la cipolla ma non sempre, a volte ho aggiunto altre verdure, ad esempio le carote affettate sottilmente, in una occasione ho aggiunto alcuni capperi, e poi ho provato anche senza pangrattato in superficie, ma di solito preferisco con.

Questa versione è con peperone e porro + pangrattato. Pochi ingredienti, niente grassi, e come spesso succede quando decido di preparare una torta rustica… anche stavolta mi ha salvato la cena. 😊

Con questa torta rustica ai peperoni e porri partecipo all’uscita oderna della rubrica Light and Tasty, oggi dedicata alle ricette ‘di magro’, adatte – visto che l’inizio della Quaresima è imminente – al digiuno quaresimale.

L’ho scelta perché è una ricetta minimale, con pochi ingredienti, e valida come piatto unico.

Quindi risponde al precetto (il digiuno quaresimale non è inteso con il significato che abitualmente attribuiamo al verbo digiunare – cioè, banalmente, non mangiare – ma consiste nell’astinenza dalle carni e da cibi costosi e ricercati, limitatamente a determinati giorni). Quando ero bambina il rispetto di questa semplice regola era sicuramente più sentito e rispettato di quanto non si faccia ora. Ma per noi che abbiamo superato gli anta, l’astenersi dalla carne il venerdì e il preferire i cibi semplici rimane una consuetudine che ci viene naturale, perlomeno per me è così.

Ma vero è che a casa mia mangiare di magro, e vegetariano, non è una pratica saltuaria, né faticosa, e quindi forse… ehm, dite che dovrei compensare con un digiuno più ferreo? Ops! 😅😇

Be’, per chi volesse astenersi anche dall’usare i semi nella pasta… ecco le mie altre due brisè (una all’olio e una al burro) + la ricetta delle tartellette, in cui la pasta è in versione integrale: