Colazione, croce o delizia? Di primo acchito risponderei delizia perchè sono una di quelle che adora il rituale della colazione; sulla tavola non possono mancare centrifugati di frutta, granole, semi oleosi, latti vegetali, frutta, qualche dolcetto salutista, la situazione, poi, è veramente perfetta se ad accompagnare il momento ci sono un po’ di musica di sottofondo e il giornale da sfogliare. Ma quando si può fare colazione così? Di certo in vacanza e in quelle domenica uggiose in cui ci si trascina in piagiama dal letto alla cucina e poi direttamente al divano.
Gli altri giorni la colazione si trasforma in croce perchè si è super di corsa e la tentazione e quella di optare per biscotti e tortine industriali. Corn flakes e muesli sono solo appartentemente soluzioni più salutari perchè la maggior parte dei cereali da colazione contiene zuccheri di bassa qualità. Se si vogliono acquistare granole, dolci e biscotti biologici senza oli vegetali raffinati e idrogenati e con ingredienti di qualità la spesa sale vertigionosamente e visto che la colazione dovrebbe essere una buona abitudine quotidiana, il budget per la spesa mensile subisce un’impennata.
In questi casi per me la soluzione è sempre e solo l’autoproduzione. A casa amiamo i plum cake e per questo mi vien sempre voglia di sperimentarne nuove versioni.
Quella che trovate sotto è particolarmente riuscita ed, infatti, è stata spazzolata in meno che non si dica. Nell’impasto ho messo frutta, semi oleosi, latte vegetale e poco zucchero e una cremina realizzata con l’uva frullata che contribuisce alla sofficità del dolce. Vi consiglio di provarlo fintanto che l’uva è di stagione, anche una colazione fatta di corsa può trasformarsi un breve istante di piacere!
Plum cake di farro con uva e noci
- Farina di farro integrale, 200 g
- Farina tipo 1, 80 g
- Farina di riso, 20 g + 1 cucchiaio
- Latte di riso (o farro o soia), 200 ml
- Uva bianca Italia, 200 g
- Zucchero di canna integrale, 100 g
- Olio di mais bio, 50 g
- Bicarbonato di sodio, 1 cucchiaino
- Limone succo, ½
- Gherigli di noce, 20
- Gocce di cioccolato, 50 g
- Lavate l'uva, tagliate gli acini a metà e privateli dei semi
- In una terrina miscelate le farine (tenendo da parte un cucchiaio di farina di riso), lo zucchero, il bicarbonato, le gocce di cioccolato e gherigli di noce grossolanamente spezzettati.
- Prelevate dalla totalità dell'uva 90 g, private gli acini della buccia e metteteli in un frullatore, azionate fino a ridurre l'uva in crema, unite, quindi, un cucchiaio di farina di riso e mescolate per incorporarla.
- Unite la crema di uva agli ingredienti secchi, aggiungere il latte vegetale, il succo di limone e l'olio e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
- Ungete le teglia di plum cake, infarinatela leggermente e distribuitevi uniformemente l'impasto.
- Introducete i restantii acini di uva nella pasta del plum cake, lasciate che di alcuni di essi ne emerga una piccola parte in modo da fungere da decorazione.
- Infornate il plum cake a 170-180 gradi per 40-45 minuti.
- La cottura dipende dal forno, prima di sfornare verificate con uno stuzzichino che il plum cake sia perfettamente cotto.
Evviva l’autoproduzione Silvia!!!!!!!!!!!!!!
Che farine….. sembra di sentir parlare la mia dispensa ^_^
Non ho mai pensato di mettere l’uva in un dolce, ma in realtà non mangio uva, ahahahahahh. Però mi intriga un sacco in questa versione, accanto alle noci. Bravissima, genuinità a gogò per iniziare alla grande le giornate, anche quelle di lavoro ^_^
Un bacione, buon weekend.
Erica, conosco il tuo amore per le farine speciali e devo dire che mi piace scoprire cosa riesci a tirar fuori di nuovo, ma anch’io mi sto appassionando alla grande e sono in vena di sperimentazioni. Ti auguro uno splendido week end 🙂
Buono è dir poco!!! Una colazione con i fiocchi 😀
Grazie Laura, un abbraccio 🙂
Sorry!!! Ho confuso le stelline con il voto 😀 ahahahah!!!!
Anche io per le mie colazioni vado sempre di autoproduzione! E se proprio finisco le scorte, opto per pane e marmellata…sempre fatti da me 🙂 Questo plumcake è una meraviglia e l’idea di renderlo dolce con l’uva la trovo geniale. Un abbraccio!
Ciao Alice carissima, ritornare all’autoproduzione credo che sia la chiave per mangiare meglio e più sano e quindi stare meglio. E poi, noi ai fornelli abbiamo la fortuna di divertirci pure! 😉