La polenta ficca, riscopriamo la cucina del riuso

La polenta ficca o incatenata è parte della cucina del riuso o riciclo. Le nostre bisnonne e nonne non buttavano mai niente, il cibo poi…Avendo fatto una o due guerre ben sapevano e ricordavano come si vive male a pancia vuota. Oggi, abituati ad un consumismo frenetico che ci spinge a non aggiustare o riusare niente, ma a (ri)comprare tutto nuovo, è difficile che si consumino gli avanzi del giorno prima. Purtroppo. Il riciclo ci spingerebbe a pensare ed inventare nuove ricette, parlando di cibo. A sperimentare accoppiamenti e sapori. Tra l’altro ci sono pietanze che si riusano splendidamente. La zuppa di erbi è una di queste. Qui da noi, a Massa, prima si faceva la zuppa, con quella avanzata si preparava una bella polenta ficca, e quel che restava …si friggeva il giorno dopo! La mia (bis)nonna Maglina era una maestra in quest’arte. Me lo raccontava sempre lo zio Serge, sorridendo. Un altro piatto della nostra tradizione che è difficile da gustare se non in famiglia.

E’ avanzata una parte di zuppa d’erbi? No problem. Versate a pioggia della farina di mais da polenta e girate la zuppa.

Io l’avevo lasciata un pò liquida per riadattarla a polenta ficca.

Cuocete la polentina per circa 30-35 minuti e poi servitela calda con un filo d’olio a crudo.

La polenta ficca a questo punto è pronta, io ne sono golosa, ne mangerei una pentola intera.

Lo stesso “riuso” si può fare con la zuppa di cavoli e fagioli, altro cavallo di battaglia dell’Inverno massese.

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Pubblicato da cookinprogress

Il mio nome è Monica e mi piace cucinare, autodidatta curiosa dal forte istinto. Ci si prova senza prendersi troppo sul serio...

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