Dalla Lunigiana ricca di corsi d’acqua, borghi e castelli arrivano diverse specialità alimentari, tutte legate ad antiche tradizioni perchè la Lunigiana è una terra antica tra la Liguria e la Toscana. I testaroli sono un’antica pasta risalente all’epoca romana, chiamati in questo modo per via del forno all’interno del quale vengono cotti: il testo. Il testo di ghisa, in origine di terracotta, è a sua volta formato da due forni, uno superiore ed uno inferiore ed è lo strumento fondamentale per ottenere una cottura omogenea e tradizionale della pasta, una modalità unica preservatasi fino ad oggi grazie al duro lavoro dei piccoli produttori toscani. I testaroli sono composti da tre semplici ingredienti: farina di grano, acqua e sale e si presentano come dei dischi sottili tagliati a quadrettoni che devono cuocere in acqua bollente, ma a fuoco spento perché essendo molto sottili potrebbero rovinarsi.
- Preparazione: Minuti
- Cottura: 2 Minuti
- Difficoltà: Bassa
- Porzioni: 2 porzioni
- Costo: Medio
Ingredienti
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300 g testaroli
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200 g Pesto alla Genovese (se fatto in casa meglio)
Preparazione
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Al supermercatino vicino casa o alla bottega troverete senz’altro, almeno in alta Toscana ed in Liguria, i testaroli confezionati e sottovuoto. Non hanno una lunga durata perciò controllate sempre la data di scadenza quando li acquistate. Si mantengono in frigo.
Mettete a bollire dell’acqua in una pentola abbastanza capiente. Al bollore salatela e poi spegnete il fuoco.
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Versate nell’acqua i testaroli e fate cuocere così per 2 minuti.
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Scolateli delicatamente e sistemateli in una ciotola
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conditeli con il pesto alla genovese, meglio se fatto da voi con basilico fresco
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Serviteli caldi e gustateli!
Note
Buoni anche con parmigiano o pecorino ed olio e/o sugo di funghi