23.50 29VI2009

« Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 285, al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità è punito, se dal fatto deriva la morte di più persone, con la morte (pena sostituita con l’ergastolo). Se è cagionata la morte di una sola persona si applica l’ergastolo. In ogni altro caso si applica la reclusione non inferiore a quindici anni. »
(Articolo 422 Codice penale italiano)

Sono passati otto anni e sembra ieri, come in ogni improvvisa tragedia il tempo si è cristallizzato in quell’attimo, a quell’ora, 23.50. Era una notte calda in cui si dormiva con le finestre aperte, l’aria era afosa e pesante. Quel treno che ha deragliato nella stazione di Viareggio arrivava da lontano e avrebbe potuto capovolgersi ovunque durante il suo percorso. Forse per questo, o forse perchè nelle tragedie come nelle vittorie noi italiani ci sentiamo più uniti, il mio pensiero va,ancora oggi, a Viareggio e ai Viareggini

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Pubblicato da cookinprogress

Il mio nome è Monica e mi piace cucinare, autodidatta curiosa dal forte istinto. Ci si prova senza prendersi troppo sul serio...

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