OKARA: CHI LA CONOSCE NON LA EVITA

L’Okara, chi la conosce non la evita, anche se è un sottoprodotto derivato dalla produzione  del latte vegetale, soprattutto dal latte di soia. Quando il latte viene filtrato, si separano i resti della soia e la poltiglia che resta da questa lavorazione si chiama Okara. Essendo un alimento ricco di fibre, proteine e valori nutrizionali, invece di essere scartato si conserva e si riutilizzata in vari modi.

L’Okara di soia e’ molto usata in Giappone e nei paesi orientali fin dal 1600. Si puo’ inserire in molte ricette come ad esempio nel pane, nei dolci, nei biscotti, per fare polpette, crocchette, come panatura, nelle zuppe. L’uso non si limita solo in cucina, si può usare anche come fertilizzante, oppure in aggiunta al mangime per animali e ancora altro.

Dobbiamo sapere che l’Okara non è un alimento altamente digeribile, quindi è sempre bene non consumarne in grandi quantitativi e nemmeno tutti i giorni, Come ho detto prima, essendo un prodotto molto  versatile in cucina, si inserisce bene e si adatta a molte gustose ricette.

L’Okara si consuma umida appena fatta oppure dopo averla seccata. Per seccarla si stende su una teglia e si fa seccare in forno per qualche minuto a temperatura media-bassa. Poi si frulla per renderla quasi fine e si conserva  in un barattolo come fosse del comune pane grattugiato. Visto che dalla soia non si butta via niente l’Okara è uno dei suoi preziosi sottoprodotti che si riutilizzano facilmente.

A questo punto vediamo se chi la conosce non la evita e usa questo prezioso “scarto” che la natura ci mette a disposizione per cucinare. Avete provato le Crocchette di Patate e Okara? Cliccate sul link e gustatevi la ricetta !! Sayonara !!

Pubblicato da melogranierose

Benvenuta/o nella cucina di Melogranierose. In questo blog troverai ricette veloci, semplici e gustose per fare felici tutti a tavola, qualsiasi sia la sua filosofia alimentare. Allacciatevi il grembiule e accendete i fornelli che iniziamo a cucinare !!!