Il pollo in salmì è un secondo piatto semplice e gustoso, un modo diverso dal solito per cucinare il pollo a pezzi o i fusi di pollo. Con il suo sughetto denso e saporito, il pollo in salmì conquisterà sicuramente voi e i vostri commensali, anche grazie al fatto che la carne di pollo, cotta in umido con tanti aromi, risulta a fine cottura tenera e succosa.
La ricetta del pollo in salmì richiama il metodo di condimento e cottura largamente usato per cucinare la selvaggina (soprattutto la lepre), poiché questo tipo di carne ha bisogno di diverse ore di marinatura nel vino e negli aromi per perdere il suo sapore selvatico. Il pollo non ha certo questa necessità, tuttavia si può prender spunto dalla cottura in salmì anche per cucinare animali da cortile come per l’appunto il pollo, ma anche la faraona o il coniglio, riducendo i tempi di marinatura della carne a una o due ore. Come il pollo alla cacciatora, il pollo in salmì andrà poi cotto al tegame per 30-35 minuti, ma senza aggiunta di pomodoro.
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- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo2 Ore
- Tempo di cottura35 Minuti
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti per preparare il pollo in salmì
Per preparare il pollo in salmì senza glutine ho usato farina di riso per infarinare il pollo.
Strumenti
Come preparare il pollo in salmì
Per preparare il pollo in salmì potete usare le parti del pollo che preferite: io ho usato solo i fusi, ma volendo potete farvi tagliare a pezzi dal macellaio un pollo intero, oppure solo le cosce e le sovracosce. Consiglio di lasciarlo con la pelle, perché risulterà più morbido e saporito (eventualmente potete toglierla una volta cotto).
Fiammeggiatelo brevemente per eliminare eventuali residui di piume. Tritate con il coltello sedano carote e cipolle (1). In una ciotola capiente mettete il pollo e unitevi una bella macinata di pepe, lo spicchio di aglio tagliato a metà, il rosmarino, il timo e la salvia (2).
Aggiungetevi anche il vino bianco e le verdure tritate, quindi mescolate bene il tutto con le mani (3). Coprite la ciotola con un foglio di pellicola per alimenti e riponete il pollo a marinare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo di marinatura, scolate il pollo (senza gettare via la marinatura) e asciugatelo brevemente con un foglio di carta da cucina (4). Quindi infarinatelo leggermente (5).
Questo passaggio non è indispensabile, ma vi aiuterà a ottenere a fine cottura un bel sughetto denso e corposo. Mettete sul fuoco un ampio tegame con l’olio e il burro (6).
Lasciatelo scaldare bene a fiamma dolce, quindi unite il pollo (7) e fatelo rosolare a fiamma sostenuta per circa 5 minuti, girandolo da tutti i lati (8). Quando lo girate, salatelo bene.
Quando è ben colorito aggiungete la marinatura (sia il vino che le verdure e le erbe aromatiche) (9). Se volete potete evitare di mettere nel tegame l’aglio, che avrà comunque già insaporito il pollo.
Mescolate bene e coprite con un coperchio (10). Lasciate cuocere il pollo in salmì a fiamma media per 30-35 minuti, girandolo di tanto in tanto, finché non è cotto (11). Se dovesse asciugarsi troppo potete unire poco brodo (vegetale o di carne) caldo, ma se la fiamma non è troppo alta non dovrebbe essere necessario.
Se a fine cottura il fondo dovesse risultare troppo liquido potete mettere da parte il pollo e lasciar addensare il sughetto per 4-5 minuti a fiamma alta (12).
Servite il pollo in salmì generosamente irrorato con il suo fondo di cottura. Sta benissimo con un contorno che accolga il sugo, come il purè di patate, oppure con un po’ di riso pilaf di accompagnamento.
Conservazione
Se dovesse avanzare potete conservare il pollo in salmì per un paio di giorni in frigorifero.
Consigli e varianti
Il tipo e la quantità di spezie ed erbe aromatiche può variare in base i gusti. Per quel che riguarda le verdure, però, bisogna abbondare nella quantità perché sono quelle che danno corpo al sughetto.
Se volete evitare il burro, potete sostituirlo con un paio di cucchiai di olio in più.
Se preferite una salsa più liscia e omogenea, a fine cottura potete frullarla (ma eliminate prima rosmarino e salvia, che potrebbero donarle un retrogusto amarognolo). Tuttavia per il pollo in salmì io preferisco lasciarla così com’è, per dare al piatto un aspetto più “rustico”.
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