Gnocchi di patate al pesto

Gli gnocchi di patate al pesto sono un primo piatto che amiamo molto a casa mia. Per prepararli seguo la ricetta originale a base di sole patate bollite e farina. Esistono poi altre versioni che prevedono l’uso dell’uovo o dell’amido di mais ma trovo la loro consistenza meno gradevole.

Gli gnocchi sono un primo della tradizione gastronomica italiana (e non solo) con profonde radici territoriali. Nel Nord d’Italia si preparano quelli di patate, ormai preparati in tutte le regioni. A Roma… infatti, giovedì gnocchi! 😉

Esistono poi quelli di polenta, di pane, i canederli, di spinaci, di zucca e perfino ripieni. Al centro Italia sono molto diffusi gli gnocchi di semolino. E poi di chiara origine nordica ricordiamo i canederli e gli spatzle,

In tutti i casi sono una preparazione di tipo rustico, un piatto contadino fatto di ingredienti poveri, spesso di recupero. Io li amo veramente moltissimo per la loro consistenza morbida che si abbina perfettamente a diversi condimenti.

Per farli uso, come dicevano le nostre nonne, le patate a pasta bianca, ricche di amido (se sono un po’ invecchiate è ancora meglio). Le preferisco perchè essendo farinose e più povere di acqua necessitano di meno farina e rendono gli gnocchi più morbidi.

In questa ricetta ve li propongo con il pesto alla genovese ma potrete condirli semplicemente con burro, salvia e parmigiano oppure con la salsa di pomodoro o il ragù o ancora con condimenti a base di pesce o di verdure.

Gnocchi di patate al pesto
  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni6
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 900 gPatate a pasta bianca
  • 300 gFarina 00
  • 10 gSale fino
  • Pesto alla Genovese
  • 2 lAcqua
  • q.b.Sale grosso

Strumenti

  • Spianatoia
  • Coltello
  • Schiacciapatate
  • Pentola grande
  • Schiumarola
  • Pentola a pressione (facoltativa)
  • Forchetta
  • Colino / Scolapasta
  • Contenitore Per condire la pasta

Preparazione

Guardate anche la
  1. Gnocchi di patate al pesto

    Se non avete preparato il pesto e volete i miei consigli potete leggere la ricetta cliccando qui.

    Bollire nella pentola a pressione le patate con la buccia per 10/15 minuti (dipende dalla grandezza delle patate). Se si cuociono nella pentola normale raddoppiare i tempi.

    Sono pronte quando i rebbi della forchetta penetrano senza fare resistenza. Scolarle e lasciarle raffreddare un po’. Infarinare la spianatoia.

    Quando le patate sono ancora piuttosto calde, passarle nello schiacciapatate e metterle direttamente sul piano di lavoro.

    Trucchetto: non sbucciare le patate perché la buccia rimarrà miracolosamente 😉 nello schiacciapatate! Se vi fa piacere ho preparato per questo un breve tutorial.

    Aggiungere la farina e il sale ed impastare con le mani fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

    Tagliarlo a pezzi e farne dei rotolini di un centimetro di diametro da tagliare a piccoli tocchetti. Io li lascio così. Altrimenti passarli uno ad uno sui rebbi della forchetta imprimendo una piccola pressione in modo che si formino delle righe.

    Lasciare gli gnocchi sulla spianatoia infarinata a riposare un pochino.

  2. Gnocchi di patate al pesto

    Mettere a bollire l’acqua nella pentola.

    Intanto mettere il pesto in un contenitore grande e diluirlo con un po’ di acqua calda in modo che diventi bello cremoso.

    Quando l’acqua bolle salare e buttare gli gnocchi. Appena vengono a galla, scolarli con la schiumarola e versarli nella ciotola. Condire bene e servire caldi.

Gnocchi colorati

E’ possibile ottenere gnocchi di colore e gusto diverso sostituendo un po’ di patate con la polpa di zucca o altri ortaggi (come la rapa rossa, le carote, il pomodoro, gli spinaci) ma anche con il cacao o le castagne o ancora con spezie come curcuma e zafferano.

Nel blog trovate gli gnocchi di zucca e patate, gli gnocchi di patate viola, gli gnocchi di zucca al cucchiaio brutti ma buoni e le chicche di patate alla curcuma al pomodoro.

Gli gnocchi non si conservano a lungo perché tendono ad annerire. Andrebbero consumati quasi subito. Altrimenti è meglio congelarli in un contenitore basso e largo e ben distanziati tra loro.

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.

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