Carnevale è sinonimo di chiacchiere…e anche di tanti altri dolci rigorosamente fritti, ma le chiacchiere sono quelle che amo cucinare maggiormente; si possono tenere in dispensa e sgranocchiare in qualunque momento della giornata.
Sottilissime e croccanti, con tante piccole bollicine e spolverate con dello zucchero a velo. La pausa caffè non potrebbe richiedere di meglio!!!
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Sono proprio semplici da fare ed è anche divertente farsi aiutare dai bambini sia a stenderle con la macchina della pasta (sì certo, la classica nonna papera, magari quella della nonna che ha ancora la manovella) che a tagliarle, magari dando anche forme insolite.
Unico passaggio critico è la frittura….la temperatura dell’olio deve essere ottimale. Meglio controllarla spesso con un termometro da cucina; deve restare intorno ai 180°. Se avete la friggitrice USATELA ed il gioco è fatto!
Secondo gli storici le origini delle chiacchiere vanno fatte risalire all’epoca romana, durante la quale si preparavano i cosiddetti “frictilia“, dolcetti a base di farina e uova che venivano fritti nel grasso di maiale. Durante l’epoca romana i frictilia venivano preparati in grandi quantità durante il periodo di Carnevale, poichè dovevano durare per tutto il periodo di Quaresima.
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- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di cottura30 Minuti
- Porzioni
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 300 gFarina 00
- 50 gLatte
- 40 gZucchero
- 30 gBurro (fuso)
- 2Uova
- 1 bustinaLievito in polvere per dolci
- 1Limone (solo la scorza)
- 1 pizzicoSale
- 7 cucchiaiVino bianco (circa)
Preparazione
Setacciate la farina e raccogliete tutti gli ingredienti, ad esclusione del vino bianco, in una ciotola e cominciate ad impastare.
Potete anche utilizzare una impastatrice e, utilizzando il gancio a foglia, amalgamare fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto. Mantenete la velocità medio-bassa.
Se avete in casa il BICARBONATO aggiungetene la punta di un cucchiaino; non è indispensabile ma favorisce la formazione delle bollicine.
L’impasto non deve essere troppo morbido altrimenti non riuscirete a stenderlo.
Unite per ultimo il vino bianco, poco per volta, fino ad ottenere la giusta consistenza.
Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciatelo riposare mezz’ora. Intanto posizionate la macchina della pasta, quella che si utilizza anche per stendere la pasta fresca.
Preparate anche la friggitrice o una pentola capiente con abbondante olio. Infine tenete a portata di mano delle ciotole per raccogliere le chiacchiere e dei fogli di carta assorbente per scolarle.
Trascorsa la mezz’ora cominciate a lavorare un pezzetto di pasta per volta grande all’incirca come un pugno; dovrete stenderla sottilissima, alla misura minima che si può impostare (la mia è al numero 6 ma non tutte le macchinette sono uguali!).
Tagliate con la rotella dentellata dei rettangoli e incidetele anche nel mezzo. Stendete tutta la pasta sovrapponendo le chiacchiere su un vassoio e mettendo della farina tra uno strato e l’altro per evitare che si attacchino tra loro.
Terminato questo passaggio è il momento di friggere; portate l’olio alla giusta temperatura e mettete poche chiacchiere per volta. Ci vorranno davvero pochi secondi per lato per averle dorate al punto giusto. se avete un termometro da cucina usatelo e impostatelo a 180°C; sarà facilissimo ottenere delle chiacchiere cotte alla perfezione Scolate le chiacchiere di Carnevale nella ciotola con la carta assorbente e terminate la cottura di tutte.
Lasciatele raffreddare e spolverizzatele di zucchero a velo. Si conservano tranquillamente anche per 15 giorni quindi potete farne in quantità, non avanzeranno sicuramente.
Cibo per la mente
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.
Carnevale, Gianni Rodari
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