Salsa verde alla piemontese

Quando sono stato a Torino non ho potuto non provare la famosa salsa verde alla piemontese. Si tratta di un condimento molto semplice e gustoso ed è costituito da alcuni ingredienti che spesso si ritrovano nella tradizione. Prezzemolo, aglio e acciughe sottolio sono perciò tra i principali protagonisti! Tra l’altro, di recente, è diventato uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione.
La sua funzione è quella di rendere più gustose le preparazioni antiche e poco saporite, come per esempio il lesso di carne o le polpette di bollito. Già, forse ti sembrerà strano ma anticamente le polpette si preparavano proprio con la carne cotta avanzata e sminuzzata finemente al coltello. Ma non è tutto. Infatti a me hanno fatto assaggiare il bagnet verd, l’altro nome della salsa verde alla piemontese, su crostini di pane con un filetto d’acciuga: un esplosione di gusto! Ovviamente oltre al brodo e ai crostini si può gustare con brasati, pesci in bianco e per accompagnare formaggi, nemmeno a dirlo, come il famoso tomino piemontese.
Visto quante piatti si possono accompagnare con la salsa verde alla piemontese? Io ne ho già provato qualcuno, non ti resta che sperimentare anche tu!

 

Ingredienti per circa 200 g di prodotto:

75 g di prezzemolo,
20 g di mollica di pane,
35 g di acqua,
35 g di aceto di vino bianco,
1 spicchio d’aglio,
1 cucchiaino di capperi sottaceto,
2 filetti di acciuga sottolio,
100 g di olio extravergine d’oliva,
una presa di sale.

 

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Preparazione della salsa verde alla piemontese:

  • Per prima cosa comincia sminuzzando la mollica di pane (va bene anche quello raffermo) e poi versala in un recipiente versando acqua e aceto; lascia in ammollo. Nel frattempo sbuccia l’aglio e privalo dell’anima. Unisci i capperi scolati dall’aceto ed i filetti di acciuga

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  • e inizia a sminuzzare finemente fino ad ottenere una pasta: versa il tutto in un recipiente. Strizza la mollica di pane ormai morbida e unisci nella bacinella. Per finire separa tutte le foglie di prezzemolo dai gambi, che avrai già lavato ed asciugato, e sminuzzale finemente: ricorda che tritandole poco resteranno dei residui, triturandole molto invece otterrai una sorta di crema, perciò scegli in base ai tuoi gusti e al risultato che vuoi ottenere.

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  • A questo punto decidi se regolare con un pizzico di sale, visto che il fondo è già molto saporito, e dai una prima mescolata, dopodiché cospargi d’olio e mescola ancora una volta.

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  • Ecco pronta la tua salsa verde alla piemontese, prima di utilizzarla lasciala riposare in frigorifero almeno una mezzoretta.

 

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[box type=”info” style=”rounded”]Qualche consiglio:

questa salsa si conserva tranquillamente in frigorifero per 10 – 15 giorni, l’importante è conservare come fosse un pesto alla genovese quindi coprendo la superficie con abbondante olio e chiudere con un tappo lasciando 1 cm di spazio tra l’olio e l’attaccatura;
nella ricetta tradizione si può aggiungere anche un tuorlo d’uovo sodo, basterà setacciarlo attraverso un colino a maglie strette;
se invece vuoi ottenere una salsa verde alla piemontese ancora più cremosa non ti resta che frullare per qualche istante, meglio se in funzione pulse cioè a scatti ripetuti.[/box]

 

 

 

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Pubblicato da Giovanni Castaldi

Giovanni classe 86, sono un partenopeo doc, con la grande passione per la cucina! Adoro sperimentare dal dolce al salato indistintamente e ho questo piccolo spazio dove condivido le mie ricette. Segui anche le mie video su Giallo Zafferano!

3 Risposte a “Salsa verde alla piemontese”

  1. La salsa verde si fa a Firenze da sempre, col tuorlo sodo e tutto, che piemontese!
    E le polpette sono polpette proprio perché fatte con gli avanzi se no sono crocchette, sono altra cosa, sai la bella novità!

    1. Ciao Gianna, questa versione, come sicuramente avrai letto nella presentazione, è conosciuta in Piemonte come bagnet verd proprio perché è una ricetta tipica, tanto è vero che è diventato un PAT. Ciò non significa che in altre zone del nostro bel Paese non sia ugualmente comune, anzi grazie per aver condiviso che è nota anche in Toscana.
      Per le polpette ho specificato che una volta le si preparavano con gli avanzi del bollito, oggi invece è comune utilizzare la carne trita. Forse a Firenze le fate sempre e solo con il lesso?
      Le crocchette invece sono diverse dalle polpette perché le prime vanno impanate mentre le seconde no. Se vuoi saperne di più eccoti la ricetta delle polpette 🙂

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