Lesso alla picchiapò

Il lesso alla picchiapò – o semplicemente il picchiapò – è una ricetta tradizionale romana per recuperare la carne del brodo di manzo e darle nuova vita con una sorta di spezzatino al pomodoro dal sapore ricco e gustoso. Piatto che affonda le sue radici in un tempo lontano, quando la carne era un lusso e la si sfruttava al massimo, il lesso alla picchiapò può essere riproposto anche ai giorni nostri perché, oltre al fatto che è sempre un peccato sprecare il cibo, se preparato con cura il picchiapò è uno dei migliori modi per riutilizzare la carne del brodo: cotta lentamente in umido diventa infatti tenerissima e pomodoro e cipolla ne arricchiscono il sapore, donandole dolcezza e la giusta acidità. La ricetta originale romana del picchiapò prevede pochi semplici ingredienti: lesso di manzo – ossia la carne già sfruttata per preparare il brodo, e che, a differenza del bollito, va cotta a partire dall’acqua fredda – cipolle e pomodori pelati. Se amate i sapori decisi potete aggiungere anche un peperoncino secco tritato. Il lesso alla picchiapò è un piatto semplice e saporito, ottimo anche per farcire gustosissimi panini.
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  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura45 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaRegionale Italiana
  • RegioneLazio

Ingredienti per il picchiapò

700 g manzo (lesso; circa 1,2 kg da crudo)
700 g pomodori pelati
2 cipolle rosse
4 cucchiai olio extravergine d’oliva
1 pizzico sale
1 pizzico pepe
1 peperoncino secco (facoltativo)

492,44 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 492,44 (Kcal)
  • Carboidrati 20,36 (g) di cui Zuccheri 5,61 (g)
  • Proteine 58,93 (g)
  • Grassi 21,70 (g) di cui saturi 5,38 (g)di cui insaturi 3,30 (g)
  • Fibre 3,72 (g)
  • Sodio 4.062,90 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 300 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Come preparare il lesso alla picchiapò secondo la ricetta originale romana

Per preparare il lesso alla picchiapò dovete naturalmente aver già preparato un buon brodo di manzo con tutti gli odori: trovate qui la ricetta con cottura tradizionale e qui quella più veloce in pentola a pressione. Con il lesso avanzato (anche il giorno dopo) potete preparare il picchiapò.

Iniziate affettando le cipolle sottilmente (1). Se ce le avete, meglio usare le cipolle rosse che sono più dolci e aromatiche, altrimenti vanno bene anche quelle dorate. In una ciotola versate i pelati e schiacciateli grossolanamente con le mani o con una forchetta (2). Tagliate il lesso a cubetti di circa 2 cm di lato (3). Mettete a scaldare un po’ di brodo (circa 300 ml).

In un ampio tegame dal fondo spesso o in un tegame di terracotta versate l’olio e unitevi la cipolla (4). Se vi piace potete aggiungere anche un peperoncino secco tritato. Fatela soffriggere a fuoco basso per qualche secondo, quindi bagnatela con un mestolino di brodo caldo (5).

In questo modo si ammorbidirà senza il rischio di bruciare. Lasciate stufare per un paio di minuti, quindi aggiungete il lesso a cubetti (6).

Bagnate anch’esso con un po’ di brodo e unite poco dopo anche i pelati (7). Salate (poco perché carne e brodo sono stati già salati), pepate e bagnate ancora con un po’ di brodo.

Coprite il tegame con un coperchio (8) e lasciate cuocere il picchiapò a fuoco dolce per 45 minuti circa, mescolandolo di tanto in tanto. Se dovesse asciugarsi troppo bagnatelo con un mestolino di brodo caldo.
Trascorso il tempo di cottura togliete il coperchio e lasciate addensare il fondo di cottura (9), quindi spegnete il fuoco.

Servite il lesso alla picchiapò subito, accompagnato da una bella fetta di pane casareccio oppure da un contorno di patate, come un classico purè, o ancora con un po’ di polenta.

Conservazione

Potete conservare il picchiapò in frigorifero, chiuso in un contenitore di vetro, per un paio di giorni.

Consigli e varianti

Se non avete i pomodori pelati potete utilizzare 500 ml di passata di pomodoro. Se volete, potete aromatizzare lo spezzatino con una foglia o due di basilico. Se non avete il brodo di carne potete sostituirlo con del brodo vegetale. Potete trovare altre idee per riutilizzare la carne del brodo qui.

FAQ (Domande e Risposte)

Quale taglio di carne usare per il picchiapò?

Il picchiapò è un piatto di recupero, per cui tradizionalmente si prepara con i tagli di carne usati per il brodo: il biancostato, il cappello del prete, la spalla o la punta di petto.

Perché si chiama picchiapò?

L’origine del nome picchiapò non è del tutto certa: alcuni sostengono che provenga dall’usanza di “picchiare” la carne su un tagliere per intenerirla, altri fanno riferimento a una maschera tradizionale romanesca chiamata Bicchiapò. Fatto sta che questo piatto appartiene come pochi altri alla tradizione culinaria romana, che è fatta di piatti casalinghi e dal sapore deciso. Non a caso compare più volte anche nel film di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati” (1974) in cui Roma fa da sfondo alla vicenda divenendo, si potrebbe dire, la quarta protagonista.

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