Tortine di pane raffermo e amaretti: pane sprecone. Ne compriamo sempre un’esagerazione, infatti non per niente viene definito “il principe degli sprechi”: secondo voi perché? Quante volte capita di avanzarlo? Allora non buttiamolo, riutilizziamolo.
Cosa non si fa con il pane raffermo:
- Torta di pane, mirtilli e amaretti, senza burro, senza uova
- Plumcake con pane raffermo , lamponi e cioccolato bianco
- Torta veloce al cioccolato e scarto di spremuta
- Crostata classica alla marmellata con scarto di centrifuga
- Brownies di pane e cioccolato
- Plumcake con patate e cioccolato
- Preparazione: 30 Minuti
- Cottura: 30 Minuti
- Difficoltà: Bassa
- Porzioni: 6
- Costo: Economico
Ingredienti
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150 g Pane raffermo
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150 g Cioccolato fondente
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150 g Cioccolato al latte ((per la copertura))
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120 g Zucchero
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100 g Burro
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80 g Farina
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10 Amaretti
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2 Uova
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1/2 bicchiere Latte
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1 cucchiaino Lievito in polvere per dolci
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3 cucchiai marmellata con scarto di spremuta
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1 pizzico Sale
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Fiori di calendula essiccati
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Rosmarino
Preparazione
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- Mettete il pane spezzettato in una ciotola e bagnatelo con il latte per ammorbidirlo.
- In una piccola pentola sciogliete il burro con lo zucchero e il cioccolato fondente a pezzetti. Mescolate fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Spegnete e lasciate intiepidire.
- A questo punto incorporate le uova sbattute, la farina e il lievito, un pizzico di sale, gli amaretti spezzettati, il pane e il latte e mescolate il tutto.
- Versate il composto in uno stampo rettangolare e infornate in forno caldo a 180° per circa 30 minuti.
- Lasciate riposare per 10 minuti circa prima di sfornare.
- Tagliate la torta a cubotti. A loro volta i cubotti andranno tagliati e farciti con marmellata di scarto di spremuta (in alternativa marmellata di arance amare).
- Sciogliete gli altri 150 g di cioccolato al latte e ricoprite immediatamente le tortine di pane raffermo.
- Decorate infine le tortine con fiori di calendula e rosmarino.
- Lasciate indurire a temperatura ambiente e gustate.
Note
PERCHÉ DOVREMMO MANGIARE QUELLO CHE FINO A IERI ABBIAMO BUTTATO VIA?
“Se badiamo ai nostri comportamenti abituali in cucina e a tavola, possiamo osservare che siamo abituati a scartare una notevole quantità delle materie prime che utilizziamo. Lo facciamo per abitudine, per tradizione, per comodità e anche un po’ per estetica, senza mai domandarci se si tratta di un comportamento giustificato. E’ velenoso quello che scartiamo? No di sicuro. E’ veramente non commestibile, o almeno così povero di nutrienti da giustificarne l’eliminazione? Nemmeno.”
(Lisa Casali @liscalisca)
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