Giorno 21: la gastronomia di Paraty

La gastronomia di Paraty é il risultato di una secolare combinazione di influenze indigene, portoghesi e africane.
Basta citare un prodotto – la Cachaça, con i suoi oltre 150 alambicchi durante il periodo di massima prosperità della città, nel XIX secolo – e una ricetta – la farofa di fagioli, cibo dei mandriani che percorrevano il Caminho do Ouro, per rendersene conto…

Dal 31 ottobre 2017 Paraty fa parte della Rete delle città creative dell’UNESCO (UCCN), come città della gastronomia.

La rete oggi copre 180 città in 72 paesi, in sette aree creative.

In Brasile ci sono ora 8 città: Salvador, musica; Curitiba e Brasilia, design; Santos, cinema; João Pessoa, artigianato; e Florianópolis, Belém e, appunto, Paraty, gastronomia.

Paraty è entrata a far parte della rete gastronomica sia per la sua importanza nella cultura e nella storia della città, sia per il suo sviluppo coerente e continuo negli ultimi 15 anni.

Ogni anno, ad ottobre, si svolge il Festival Gastronômico

Per 3 giorni Paraty si trasforma in un punto d’incontro per lo scambio di conoscenze, con una programmazione fatta di lezioni, tavole con chef locali, ospiti e altri esponenti della gastronomia brasiliana, conferenze, workshop per adulti e bambini.

Indubbiamente a Paraty é difficile trovare un ristorante che non sia bello e alla moda.

Grazie ai miei numerosi viaggi in Brasile conosco piuttosto bene la cultura gastronomica di questo paese e qui a Paraty abbiamo trovato con piacere una cucina brasiliana rivisitata in chiave internazionale in grado di mantenere lo stesso la propria identità.

Nel corso dei nostri 10 giorni trascorsi in questo angolo di Brasile che davvero ci ha conquistato, abbiamo cenato in molti ristoranti (li trovate negli articoli precedenti) e in questi ultimi due giorni di vacanza ci siamo deliziati ancora con la creativa gastronomia di Paraty.

Giovedì 21 marzo, in una caldissima serata, presso il ristorante “Assu”, collocato sulle sponde del fiume Peregué Açú, nel centro storico, dal piacevole menù dal tocco fusion, abbiamo scelto ceviche con mais croccante, e mango, a cui sono seguiti gamberi flambati con cachaça e serviti con finti spaghetti di carote e zucchine, e risotto ai funghi shiitake accompagnato da file mignon.

E ieri sera, venerdì 22 marzo, per la nostra ultima cena siamo tornati al ristorante “Però(all’interno della bella “Pousada do Principe”) – che si classifica al primo posto di gradimento per presentazione, qualità e quantità delle portate, originalità e bellezza della location – replicando la cena della scorsa settimana, ma con :

  • palmito na casca con olio aromatizzato e gamberetti saltati;
  • robalo in crosta di barù con farofa di gamberetti e emulsione di tucupi
  • torta di manioca con cioccolato e gelato di tapioca con cumaru (fave di tonka) e coulis di uva


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Sapete quanti io sposi la causa della cucina locale originale e se state decidendo di fare il vostro primo viaggio in Brasile proprio partendo da Paraty, vi consiglio di provare gli altrettanti numerosi ristoranti “classicamente brasiliani” che potete incontrare al di fuori del centro storico, per trovare una cucina più rustica e locale.

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Paraty é anche sinonimo di cachaça artigianale

La città è stata un importante porto commerciale nel periodo coloniale ed è sempre stata uno dei principali poli di produzione di cachaça artigianale del paese.

Qui il distillato ha svolto un ruolo importante nell’economia e nella creazione dell’identità locale.

Da São Vicente la canna da zucchero fu portata sulla costa di Rio de Janeiro nel XVI secolo.

A Paraty, con manodopera schiava di africani e indiani guaiana, la canna veniva piantata sulle colline, dove le piogge costanti non fornivano condizioni favorevoli per la produzione di zucchero.

Fu allora che trovarono nella produzione dell’acquavite di canna da zucchero un’alternativa per muovere l’economia locale.

Non si sa esattamente quanti alambicchi ci fossero nella regione nel periodo del Ciclo di Cana-de-Açúcar, ma l’uso della cachaça come valuta di scambio per gli schiavi in Africa e la partecipazione dei produttori di brandyce a conflitti storici del XVII secolo, fanno supporre che la produzione del distillato avesse già una grande importanza economica e influenza politica a Rio de Janeiro.

Il conflitto più rilevante dell’epoca fu la cosiddetta “Rivolta della Cachaça”.

Nel 1660, per inibire la produzione di cachaça e valorizzare la commercializzazione della bagaceira europea, il Portogallo stabilì un’eccessiva tassa riscossa sui produttori di brandya di Rio de Janeiro, che, insoddisfatti della tassazione, si ribellarono alla metropoli.

Qualche anno dopo, con il sostegno dei produttori di cachaça, Paraty si affermò come città della Cachaça.

Quella più famosa della zona, é sicuramente: Gabriela cravo e canela .


Un delizioso mix di cachaça bianca, chiodi di garofano, cannella e zenzero. È una bevanda liquorosa dal sapore forte e gradevole.


È deliziosa bevuta fredda oppure per creare il famoso cocktail Jorge Amado che abbiamo assaggiato nei giorni scorsi e nuovamente ieri al bellissimo ristorante bar “Refúgio” nella zona del porto, per un Happy Hours con Jorge Amado e Caipirinha.

Ieri, venerdì 22 marzo, complice una giornata di pioggia, abbiamo raggiungo la Alambique Pedra Branca con sede in Estrada da Pedra Branca km 01 nel quartiere Ponte Branca.

Azienda costruita nel 2007 sulla base del progetto le caratteristiche culturali della produzione delle cachaças di Paraty, in linea con criteri di sostenibilità e responsabilità ambientale e sociale.

Nel 2009 è iniziata la produzione della cachaça Pedra Branca

Lì ci hanno fatto fare una degustazione gratuita di tutta la loro produzione e una visita dell’azienda artigianale immersa nelle canne da zucchero.

A pranzo abbiamo invece raggiunto un punto panoramico lungo la BR01 per godere ancora una ultima volta della bellezza del paesaggio, sebbene sotto la pioggia, pranzando al ristorante “Brisa do mar” con pastel di carne e contrafile acebolado.


Il nostro tour delle isole e delle spiagge di Paraty si é invece concluso giovedì 21 marzo con Praia Mirim.

A circa 18 km dal centro di Paraty.
È possibile accedere alla spiaggia in auto (10 km lungo la strada Rio-Santos fino all’altezza del km 593 e poi 8 km su una strada sterrata, parcheggio 30 reais), in autobus o in barca.

Lì vive ancora una comunità di indiani Guarani.

La regione di Paraty-Mirim è stata inserita in alcune aree di conservazione dell’ambiente.

Dalla spiaggia non molto grande, ma estremamente tranquilla, partono le escursioni in barca per :

Per riuscire a godere di questa altra zona di Paraty, occorrerebbero almeno altri 10 giorni oltre a quelli già trascorsi qui!

Abbiamo pranzato nello sgangherato unico chiosco sulla spiaggia (in realtà un gruppo di sedie e tavoli sotto una tenda) con açai con banana e ananas e isca de frango, ovvero la versione brasiliana del nuggets americani.

Prima di raggiungere Praia Mirim, dove troverete, a pochi passi dalla spiaggia, la Chiesa di Nossa Senhora da Conceição, una delle più antiche della regione, abbiamo fatto una sosta in une delle tante cascate della zona: cachoeira do Toboga.

L’ingresso al sentiero è sulla Paraty-Cunha Highway (BR-459) direzione Poço do Tarzan da cui inizia il breve sentiero per raggiungere la cascata.

Dal centro storico di Paraty, si trova a 10 km di distanza lungo il Circuito Caminho do Ouro.

Si può raggiungere anche in autobus verso il quartiere di Penha o con un jeep tour che normalmente include anche uno stop alla Alambique Pedra Branca prenotabile in una delle tante agenzie di escursioni in centro Paraty.

Oggi, sabato 23 marzo, abbiamo lasciato Paraty alla volta di Rio de Janeiro per imbarcarci sul volo Latam delle ore 15.30.

Termina così un’altra bella vacanza in Brasile e vi invito a contattarmi come sempre attraverso la mail selenecoccato@gmail.com o i social per qualsiasi informazione o se vivete bisogno di organizzare un tour in qualsiasi parte del mondo…

Infine a chi spesso mi domanda “Come sono le spiagge in Brasile?” rispondo con questo video :

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.