GIORNO 15: arrivederci, Florianopolis!

Nella mattinata abbiamo goduto degli ultimi raggi di sole della vacanza, perché domani, a Rio, danno pioggia.

Florianopolis meriterebbe almeno due settimane, l’isola è grande, le spiagge da vedere sono molte, i quartieri diversi l’uno dall’altro e tutti con una caratteristica meritevole di una visita…solo ieri Jureré ci ha sorpreso con le sue vie e i suoi club alla moda, così come Iglesias ci ha colpito per le innumerevoli palazzine residenziali, nuove, accanto al mare…una settimana per il nord e una per il sud, oppure un ritorno, quello che già vorremmo pianificare noi…non perché Florianopolis sia il Brasile migliore che abbiamo visitato, ma perché ha molto da offrire, coadiuvata da un ottimo clima, l’economia dei locali, le bellezze del luogo.

Floripa è senza dubbio uno dei posti del Brasile dove varrebbe la pena trasferirsi, per noi italiani, perché non così distante dal nostro modo di vivere, eppure con il pregio di avere un clima caldo costante, spiagge bellissime e cibo altrettanto buono e a ottimo prezzo, soprattutto per chi come me ama la carne. Non la consiglierei però come metà per chi viaggia in Brasile la prima volta, perché occorre vedere altri luoghi più…come dire….brasiliani, per poter affermare di conoscere un po’ questo splendido paese, mi sentirei di consigliarla bensì a chi, come noi, un po’ di Brasile l’ha già visto…

A pranzo siamo andati alla “Capetaria Porto Seguro“, sulla via principale, luogo pittoresco e giovanile con un’ottima cardapio (menù) dove vengono segnalati gli allergeni (glutine e lattosio) con diverse icone, per me, e per molti come me, una vera manna dal cielo.
Finalmente una buona insalata, ricca, con pollo arrosto sfilettato, pomodori, carote e rapa rossa.

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Stefano ha provato il piatto “a la minuta” di cui ho letto sui menù solo di qui, che altri non è che la possibilità di scegliere un ingrediente principale, accompagnato sempre da uovo al tegamino, fagioli neri, insalata, pomodori e riso bianco. Solitamente i piatti principali sono per due persone, in questo caso solo per uno, nonostante la ricchezza degli accompagnamenti.

Stefano ha optato per il petto di pollo grigliato. Risultato: più che soddisfacente !!

Alle 16 siamo partiti alla volta dell’aeroporto di Florianopolis, con il nostro fido Uber abbiamo speso la metà dell’andata. Volo in ritardo, di nuovo…sempre con “Gol”. Provato unico Vip Lounge dell’aeroporto, con un ingresso di circa 10€ a persona e seppur nuovo, decisamente scadente.

Inesistente dal punto di vista del cibo e anche del bere. Non c’è nemmeno la birra. Una volta usciti abbiamo capito però che è stata la soluzione migliore perché fuori c’era il delirio, l’aeroporto è piccolo, ma è frequentato da molti turisti perciò gli spazi sono davvero pochi.

Giunti a Rio de Janeiro con circa un’ora e mezza di ritardo, alle 23.30 siamo riusciti ad andare a mangiare finalmente a “O Crack do Galeto” uno storico ristorante e in Copacabana, famoso soprattutto per il galletto, ma noi ci siamo voluti dedicare l’ultima Picanha.

Il locale è decisamente vecchio anzi definirlo così e definirlo ancora giovane, meglio sorvolare sulla parte dedicata all’igiene, la cosa importante è che si è mangiato bene e che questo è il Brasile che cerco. Tra l’altro molto gentili perché  la cucina aveva già chiuso e l’hanno riaperta per noi.

 

Soggiorniamo per questa ultima notte al “Rio Othon Palace” camera 1010, decimo piano con parziale vista su Copacabana. Anche questo un pezzo di storia di Rio de Janeiro.
In pieno centro di Copacabana, 4 stelle, si racconta fosse il centro nevralgico della Rio che non esiste più, quella del famoso “Help”, la nota discoteca che sorgeva proprio qui accanto (la storia della sua chiusura la trovate qui).  

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Si tratta di una struttura vecchia seppur ben tenuta, che raccoglie in sé molta storia di questo paese. Abbiamo prenotato con una offerta e speso solo 70€ con la colazione che si preannuncia molto abbondante.

Al piano 27 c’è il ristorante e bar “Skylab” con vetrata direttamente sulla passeggiata di Cocapabana, ma chiudendo alle 23.30 non siamo stati in grado di visitarlo.

Pioviggina. Dovrebbe essere così anche per tutta la giornata di domani, anche se la speranza è l’ultima morire….

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