Pampapato ferrarese

Primo post del 2024! Buon anno! Per la cena della vigilia di Natale, come dessert ho preparato un dolce natalizio antico, tradizionale di Ferrara, che ho conosciuto perché il mio compagno è originario del ferrarese. È un pane speziato, a quanto pare inventato dalla monache clarisse del monastero del Corpus Domini, tra il ‘500 e il ‘600. Prima si chiamava Pan del duca, poi la zona è entrata a far parte dello Stato della chiesa, e cambiò nome in pampapato, assumendo la forma di uno zuccotto papale. Nel ‘900 un pasticcere ebbe l’ idea di ricoprirlo di cioccolato fondente. Può essere considerato un dolce sostenibile perché è vegano, privo di latte, uova, grassi. Ci sono altre ricette simili nel centro-sud. In Umbria per esempio abbiamo il panpepato, che mi piace di più. Però per far contento il mio compagno almeno una volta all’anno lo preparo. Devo ancora perfezionare la ricetta, comunque è gradevole. La foto non rispetta la tradizione: va tagliato a fettine sottili, non a spicchi.

Ingredienti per 2 pampapati medi:

Farina di grano tenero: 200 gr.

Mandorle dolci spellate: 100 gr.

Zucchero semolato: 50 gr.

Miele: 50 gr.

Cacao in polvere: 100 gr.

Frutta Candita (scorze candite di arancia, limone e cedro): 100 gr

Cannella in polvere: 2 gr.

Noce moscata/chiodi di garofano/cannella tritati: 2 gr.

Cioccolato fondente per la copertura: 100 gr.

Marsala q.b.

Preparazione:

Dopo averle tostate qualche minuto in una padella o nella friggitrice ad aria, tritate le mandorle grossolanamente. Tagliate a cubetti la frutta candita, e aggiungete la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano (si può usare il mix di spezie Suk). Mescolate tutto insieme.

Predisponete a fontana la farina su un piano di lavoro. Aggiungete zucchero e miele, cacao in polvere, mandorle e, infine, il composto di spezie e canditi.Impastate il composto, aggiungendo Marsala in base alla necessità, per farlo bene amalgamare. Ottenuto un composto abbastanza solido, suddividetelo in 2 parti e modellatelo fino ad ottenere la classica forma a calotta. Cuocete in forno preriscaldato a 160° per circa 40 minuti. Indispensabile la prova dello stecchino.

A fine cottura, fate raffreddare i pampapati, quindi ricopriteli con cioccolato fondente sciolto a bagnomaria o al microonde.

https://www.travelemiliaromagna.it/pampapato-ferrara-ricetta-tradizione/

Trancio all’arancia

Agrumi di stagione, avanzi da sfruttare. Tre arance spagnole non più freschissime, ma ottime, l’acqua di governo dei ceci e uno sciroppo che io ho ricavato da un liquore fatto in casa non ben riuscito, a base di mandarini e vodka. Per non buttarlo l’ho fatto ridurre a fuoco lento con cannella e chiodi di garofano, e ne ho ricavato uno sciroppo squisito. Ovviamente nessuno ha una roba del genere a casa, così ho messo la ricetta per uno sciroppo velocissimo da fare. Ma magari avete un avanzo di liquore che non usate mai e potete ridurlo come ho fatto io. Addolciamo questo periodo di duro lavoro e problemi vari, con la grande soddisfazione di non sprecare il cibo e lasciare un mondo migliore ai nostri giovani. Ah, e non dimentichiamo che il risultato sarà una tortina soffice e deliziosa, con quello sciroppo sopra che la rende irresistibile. Se usate l’olio sarà vegan. Più sostenibile di così…

Ingredienti per una teglia piccola:

125 gr di farina integrale

125 gr di farina

3 arance bio con buccia edibile

125 ml di acquafaba o 3 uova

150 gr di zucchero

80 gr di burro senza lattosio o olio di riso

1 bustina di lievito per dolci

per lo sciroppo:

succo di un’arancia grande

4 cucchiai di zucchero

Preparazione:

Mettete l’acquafaba (o le uova) nel mixer con le fruste e montatela alla massima velocità per 5/10 minuti. Quando è già in parte montata aggiungete lo zucchero gradualmente. Lavate le arance, asciugatele, grattugiate la buccia e ricavatene il succo (ne serviranno 150 ml). In un’ampia ciotola mescolate le farine, fate un buco al centro e versatevi il burro sciolto intiepidito, il succo e la scorza d’arancia e qualche cucchiaiata di spuma di acquafaba. Mescolate bene impedendo il formarsi di grumi. Aggiungete gradualmente la spuma e mescolate dall’alto verso il basso fino ad ottenere una crema omogenea. Infine aggiungete il lievito e mescolate.Imburrate e infarinate una teglia, versateci l’impasto e infornate per 30/35 minuti in forno già caldo a 180°. Fate la prova dello stecchino prima di sfornare.Intanto ponete il succo di un’arancia in un pentolino con lo zucchero e scaldate per alcuni minuti, fino a che non si formi una schiuma. Dovrete ottenere uno sciroppo né troppo denso, né troppo liquido. Una volta che la torta sarà raffreddata, estraetela dalla teglia, ponetela su un piatto da portata, punzecchiatela con uno stecchino in più punti e versateci sopra lo sciroppo caldo.

https://cucina.robadadonne.it/ricetta/torta-allarancia/

Cheesecake newyorkese

Qualche settimana fa, con i frutti di bosco di stagione, ho preparato questo famoso dolce, che io prediligo approntare nella sua versione cotta al forno, perché ho dei problemi ad usare la gelatina in fogli. Gli USA ne vantano i natali, ma pare sia nato invece in Grecia. E’ sicuramente la versione più nota. E’ semplice da fare, piace a mezzo mondo, e guardate che aspetto magnifico. Ho usato lo yogurt al posto della panna per renderlo più leggero. L’ho fatto perché avevo una confezione di Digestive ormai possi e della marmellata aperta da un po’. Roba da consumare per non buttarla. La cucina sostenibile è fatta di avanzi stantii che diventano capolavori di gusto. E con questa dolcezza cerco di attenuare l’amaro della vita, e in questo mi aiuta la mia magnifica nipotina: appena potrà, mi piacerebbe insegnarle tutto il mio sapere in cucina, e le sue regole di sostenibilità. 

Per una tortiera di 24 cm di diametro (10 porzioni):

Ingredienti per la base:

200 g di biscotti Digestive

100 g di burro

Cannella

Crema semplice a caldo:

500 g Philadelphia Original

100 ml di yogurt greco

100 g zucchero

2 uova intere

succo di mezzo limone

1 bustina di vanillina

Guarnizione ai frutti di bosco:

½ barattolo di marmellata di mirtilli rossi 

125 gr di mirtilli

125 gr di lamponi 

Preparazione:

Preparate la base della Cheesecake frullando i biscotti nel mixer, aggiungendo il burro fuso e amalgamando per bene. Stendete il composto in una tortiera imburrata e foderata con carta forno, tagliata lungo i bordi per evitare le pieghe. Livellate bene aiutandovi con il dorso di un cucchiaio e ponete la base in frigorifero per 30 minuti.

Versate in una ciotola le uova, lo zucchero, la vanillina e il succo di limone, sbattendo il tutto. Unite sempre sbattendo anche Philadelphia e la panna fresca. Versate il composto sul fondo di biscotti e cuocete per un’ora a 160 °C in forno preriscaldato.

Scaldate la marmellata per renderla liquida. A fine cottura lasciate raffreddare la torta, versate sopra la salsa di ribes e guarnitela con i frutti di bosco. Ponete in frigorifero per almeno 4 ore.

https://www.philadelphia-professional.it/ricette/new-york-cheesecake-283008/ 

Torta di pesche e yogurt

Il mio compagno ama molto la frutta, ma capita alle volte che non gli piaccia ciò che acquista. Allora io per non buttarla mi invento una ricetta. In questo caso avevamo in frigo queste pesche insapori. Capita spesso quando si acquista al supermercato. Frutta colta acerba e trasportata nei container, che arriva a noi chissà da dove. Scelta non sostenibile, io personalmente la evito. Ma si può dare sapore alla frutta in molti modi, evitando di buttarla. In questo caso ho rosolato in padella le pesche con lo zucchero, si sono caramellate, e poi via nella solita torta 7 vasetti, che nel mio caso sono 5 e mezzo. Preparazione semplicissima e risultato molto gradevole. Niente burro e latte vaccino, per non sfruttare gli allevamenti bovini e niente olio di girasole, che ha un altissimo impatto idrico. PS: non mi si venga a dire che le pesche non sono di stagione ad ottobre perché qui fanno 30 gradi! Missione cucina sostenibile compiuta.

Ingredienti per una tortiera di 24 cm di diametro:

3 pesche

3 vasetti di farina

1 vasetto di zucchero + 1 cucchiaio

1 bustina di lievito in polvere

½ vasetto di olio di riso + 1 cucchiaio 

2 uova bio

1 vasetto di yogurt alla pesca senza lattosio

1 bicchierino di grappa

1 bicchiere di latte di riso

2 cucchiai di miele

Zucchero di canna 

Preparazione:

Lavate le pesche, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e affettatele.

Scaldate in una padella antiaderente un cucchiaio di olio, aggiungete le pesche, un cucchiaio di zucchero e il miele. Lasciate rosolare fino a che non siano ben colorite e morbide, poi lasciate intiepidire.

Mettete lo yogurt in una ciotola di media grandezza, lavate il contenitore, asciugatelo e usatelo come misurino per farina, zucchero e olio.

Mischiate in una ciotola grande gli ingredienti secchi: farina, zucchero, lievito.

Miscelate bene gli ingredienti liquidi nella ciotola più piccola: uova, latte, olio di riso, yogurt e grappa. Poi uniteli a quelli secchi e amalgamate bene.

Ungete e infarinate una tortiera a cerniera, poi versateci il composto. Inserite a raggiera le pesche nell’impasto. Spolverizzate con zucchero di canna la superficie.

Infornate in forno già caldo a 180° per 30 minuti. Fate comunque la prova dello stecchino. Sfornate e lasciate raffreddare. Aprite la cerniera e trasferite la torta su un piatto da portata.

Torta con yogurt, mirtilli e more

Vogliamo pubblicare ogni tanto la ricetta di un dolce? Ma sì! Sostenibile? Certo! Buona? Claro! Utilizziamo frutta di stagione italiana, 1 solo uovo, niente burro, yogurt che avevo congelato prima della scadenza (lactose free); questo è un trucchetto che uso di continuo per evitare di buttare il cibo. L’olio di riso è perfetto per i dolci perché ha un punto di fumo alto; mai usare l’olio di girasole: ha un alto impatto idrico, io non lo compro mai. Ultimamente sto cucinando sempre senza lattosio perché il mio compagno è intollerante. Il latte non lo uso più da anni, lo yogurt lo compro solo ogni tanto, solo per cucinare. L’allevamento bovino ha un altissimo impatto ambientale, meglio limitare i prodotti che ne derivano.

Ingredienti una tortiera da 24 cm:

175 gr di farina per dolci

25 gr di fecola di patate

130 gr di zucchero

1 uovo

250 gr di mirtilli e more

50 gr di olio di riso

250 gr di yogurt alle more e mirtilli senza lattosio

1 bustina di lievito per dolci

sale, zucchero a velo

Preparazione:

Lavorate l’uovo con lo zucchero fino a renderlo una crema, usando le fruste elettriche.

Aggiungete l’olio, poi lo yogurt, le farine setacciate con il lievito e infine il sale; mescolate bene il tutto. Poi aggiungete i mirtilli e le more, precedentemente lavati, asciugati e infarinati. Incorporateli all’interno del composto con l’aiuto di una spatola.

Versate l’impasto in una tortiera quadrata da 24 cm foderata con carta da forno. Cuocete la torta a 180° in forno preriscaldato per 30-40 minuti; fate sempre la prova stecchino, sfornate e lasciate raffreddare; spolverate con zucchero a velo e servite.

https://blog.cookaround.com/vittoria70/torta-di-mirtilli-e-yogurt-greco/ 

Torta tenerina alla zucca

Cercando una torta alla zucca per concludere il mio menù tutto zucca, ho scoperto che esiste una versione della torta tenerina di Ferrara alla zucca e l’ho fatta. Però ho sbagliato le dosi e per errore ci ho messo il doppio della zucca, inoltre invece delle uova ho usato l’acquafaba, quindi ho notato che rimaneva liquido l’impasto, l’ho tenuto in forno un po’ di più, ma è rimasta comunque molto molto tenera, tipo budino. Il pregio della ricetta è che il sapore della zucca si sente tanto e che ci sono poca farina, burro e zucchero.

Ingredienti per una tortiera da 24 cm di diametro:

Zucca delica da pulire 1 kg (250 gr cotta, io ne ho messa 500 gr)

Zucchero 120 g

Burro morbido 100 g

Fecola di patate 50 g

Acquafaba 150 ml oppure uova 3

Vaniglia in salsa ½ cucchiaio

PER DECORARE

Zucchero a velo q.b.

Preparazione:

Pulite la zucca: svuotatela dei semi interni, tagliatela a fette e posizionatele su una placca rivestita con carta forno; cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti. Una volta pronta, trasferitela in un piatto, eliminate la buccia e schiacciatela con lo schiacciapatate per ottenere una purea. Dovrete ottenere circa 250 grammi che terrete da parte (quello che avanza ovviamente si utilizza per altre ricette).

Se usate le uova: dividete i tuorli dagli albumi e montate gli albumi a neve ferma, senza aggiungere nulla. Tenete da parte.

In un’altra ciotola versate il burro morbido insieme allo zucchero a velo 10 e lavorate con le fruste elettriche. Unite un tuorlo alla volta e lavorate il composto fino a che non sarà ben assorbito prima di aggiungere il successivo. Dovrete ottenere una massa ben montata.

Se usate l’acquafaba: mettetela nel mixer e montatela per 5/10 minuti con le fruste, aggiungendo poco alla volta lo zucchero. Sciogliete il burro al microonde.

Mescolate la polpa di zucca con la fecola. Unite la salsa di vaniglia al composto.  

Se avete usato le uova, unite la crema di burro e uova, altrimenti solo il burro sciolto. Mescolate. In ultimo, incorporate poco per volta gli albumi montati a neve o l’acquafaba, con movimenti dal basso verso l’alto, in modo da avere un composto soffice e areato. Rivestite una tortiera a cerniera da 24 cm di diametro con carta forno (oppure imburratela e infarinatela) e versate all’interno l’impasto. Livellate bene e cuocete in forno ventilato preriscaldato a 180°C per 35 minuti. Fate la prova stecchino, prima di sfornare il dolce. Una volta pronta e raffreddata, estraetela dallo stampo e spolverizzatela con dello zucchero a velo prima di servire.

https://ricette.giallozafferano.it/Torta-tenerina-alla-zucca.html

Strudel di pere e cioccolato

Lo strudel di pere e cioccolato è una variante golosa del classico strudel di mele del sud Tirolo, che ben si presta a concludere il menù nostro celebrativo invernale. Pare che il dolce esistesse già presso gli Assiri nel VII sec. a.C., per giungere dalla via della seta alla Grecia, nel III sec. a.C.; nell’impero Turco prese il nome di baklava, e fu importato in Ungheria da Solimano il Magnifico nel ‘600, a seguito dell’espansione ottomana, e qui arricchito con le mele. Dall’Impero austro-ungarico si diffuse poi in Trentino Alto Adige, poiché il Nord Italia era passato nel ‘700 sotto il dominio austriaco. La sfoglia che racchiude il ripieno si chiama pasta matta, è ben elastica e si riesce a stendere molto sottile e ampia. In altre versioni si usa la frolla. Per motivi di tempo di solito uso la pasta sfoglia o la pasta brisee pronte, ma so fare la pasta matta, grazie anche ai preziosi consigli di Tavolartegusto. Per altro, se all’acqua sostituite del vino bianco e all’olio di riso dell’olio extravergine d’oliva, otterrete la sfoglia che si usa in Umbria per fare la rocciata, dolce simile allo strudel, di cui ho pubblicato di recente una ricetta al vino cotto, e ancora prima la ricetta originale. Questa variante dello strudel con pere e cioccolato è veramente super golosa, da non perdere. 

Ingredienti:

Per la pasta matta:

250 gr di farina 00

100 ml di acqua a temperatura ambiente (o vino bianco se fate la rocciata)

3 cucchiai di olio di riso (o olio evo se fate la rocciata)

1 uovo

Sale

Per il ripieno:

6 pere piccole

65 gr di cioccolato fondente

30 gr di noci

4 cucchiai di zucchero

La buccia grattugiata di un’arancia

3 cucchiai di liquore

Succo di limone

30 gr di burro

50 gr di pangrattato

zucchero a velo per decorare

Preparazione:

Sbucciate le pere e tagliatele a pezzettini piccoli. Disponetele in ciotola con zucchero, cioccolato a pezzetti, buccia di arancia grattugiata, liquore, noci tritate grossolanamente, qualche goccia di succo di limone. Mescolate bene e mettete da parte.

Per fare la pasta dello strudel, in una ciotola mettete la farina e il pizzico di sale, fate un buco al centro e aggiungete acqua, olio e uovo. Mescolate il centro con una forchetta:

Procedete dal centro inglobando man mano farina; quando i liquidi sono assorbiti, impastate con le mani, se necessario, aggiungendo un altro pochino di farina.

Formate una palla e lasciate riposare per 2 – 3 minuti.

Utilizzate una carta da forno come base di stesura, leggermente spolverata di farina. Non usate un canovaccio come vuole la tradizione perché farebbe rompere la pasta. Con un mattarello lungo e leggermente infarinato, stendete la pasta piano partendo dal centro per poi allungare anche i margini. La pasta dev’essere sottile 2 mm circa e dovrete realizzare un rettangolo piuttosto lungo e largo.

Assicuratevi che il fondo e la superficie, siano sempre spolverate di farina e non umide o appiccicose.

Fondete il burro e lasciate raffreddare, pennellate tutta la superficie della pasta strudel e aggiungete il pangrattato.

Aggiungete il ripieno di mele, stendetelo lasciando circa 2 cm di bordo sui 4 lati:

Ripiegate sul ripieno i due estremi sotto e sopra e poi richiudete sopra i due estremi laterali

In questo modo lo strudel è perfettamente sigillato. A questo punto, arrotolare lo strudel aiutandovi con la carta da forno sottostante, eliminando la farina in eccesso

Arrotolate fino all’estremità, facendo sì che la chiusura sia sotto.

Infine, ponete lo strudel su una teglia foderata di carta da forno e pennellate con il restante burro fuso.

Cuocete in forno già ben caldo nella parte media a 180° per circa 20 – 30 minuti. Poi abbassate la temperatura a 170° e proseguite per ancora 30 minuti

Lo strudel è pronto quando si crea la crosticina dorata in superficie.

Sfornate e lasciate raffreddare almeno 3 – 5 ore, altrimenti non si tagliano le fette.

Spolverate di zucchero a velo e servite.

https://www.tavolartegusto.it/ricetta/strudel-di-mele/

Coppa con panettone artigianale e crema al cioccolato bianco

Durante le feste natalizie si pone sempre il problema di consumare i vari panettoni che ci vengono regalati. A noi sono arrivati in dono due pregiati panettoni artigianali. Non avrebbero bisogno di ulteriori elaborazioni, ma figuratevi se io propongo come dessert di un veglione una fetta di panetun 🙂 Però basta poco per farne un dessert raffinato. Per altro, se avete poco tempo, la crema al cioccolato bianco potete comprarla già pronta, ad esempio quella della Perugina è gradevole. Io ho usato i fichi e la confettura perché ne avevo in casa, ma si possono usare altri ingredienti, purché si ottengano diverse consistenze e temperature. 

Ingredienti per 6 persone:

½  panettone artigianale (il mio era ai fichi e cioccolato fondente)

150 gr di cioccolato bianco di ottima qualità

100 gr di panna UHT da cucina (quella per condire i tortellini)

1 vasetto di confettura di fichi al vino

6 fichi secchi di Calabria

6 noci

Alchermes

Preparazione:

Tritate con un coltello le noci a pezzi piccoli della stessa grandezza.

Ponete in un pentolino la panna e portate a bollore. Non usate la panna fresca, si ottengono risultati migliori con la panna da cucina.

Allontanate dal fuoco e versate in un sol colpo il cioccolato in pezzi. Poi girate bene con una frusta a mano per farlo sciogliere.

Lasciate a temperatura ambiente qualche minuto e coprite con una pellicola per alimenti.

Riponete in frigo per almeno 2 ore, finché non otterrete una consistenza solida.

Montate la ganache bianca con le fruste elettriche per qualche secondo, fino ad ottenere un composto chiaro, spumoso e omogeneo.

Tagliate il panettone a fettine e i fichi a dadini.

In 6 ciotole da dessert mettete sul fondo la confettura di fichi, sopra del panettone e spruzzatelo con Alchermes; stendete sopra uno strato di crema al cioccolato, poi ancora panettone bagnato, fichi e crema. Decorate con le noci tritate grossolanamente.

https://www.tavolartegusto.it/ricetta/crema-ganache-al-cioccolato-bianco-ricetta-perfetta/

Rocciata al vino cotto

In questo ultimo giorno di un 2022 che per me è stato un anno positivo, termino il menù umbro di..vino, con una specie di strudel della zona di Assisi e Foligno, la rocciata, un dolce che è di…vino perché il ripieno è insaporito con il vino cotto. Per la storia di questo dolce antico rimando al mio post precedente di questa ricetta, una versione senza vino cotto né pinoli, ma come vuole la tradizione, con uvetta (che qui ho omesso perché non piace al mio compagno). Qui vedrete anche come appare la rocciata intera. Il vino cotto (da non confondersi con il vincotto meridionale) è mosto cotto fino a farlo ridurre e poi fermentato, tipico delle Marche, dell’Abruzzo e dell’Umbria (Valnerina), le cui origini risalgono all’antichità romana, quando veniva consumato come bevanda, come condimento o come correttivo per vini. In questo caso ho usato la pasta pronta, ma so fare la pasta matta, la sottile sfoglia ben elastica che si usa per queste preparazioni, incluso lo strudel. Per dosi e procedimento clicca qui. Bisogna però sostituire l’acqua con vino bianco e l’olio di riso con olio evo. E con questo auguro un buon San Silvestro a tutti! A presto con il nostro menù del veglione 🙂

Ingredienti per 8/10 persone

40 gr di noci

30 gr di pinoli

100 grammi di mandorle

300 gr di mele (2 mele piccole)

75 gr di zucchero

65 gr di prugne secche denocciolate

65 gr di albicocche secche

65 gr di fichi secchi

la scorza grattugiata e il succo di mezzo limone

una spolverata di cacao amaro in polvere

un bicchierino di vino cotto

un bicchierino di alchermes

una spolverata di cannella in polvere

olio evo umbro

Una confezione di pasta brisee (o sfoglia) tonda

Oppure fate voi la pasta matta come indicato in questa pagina.

Preparazione:

Tritate grossolanamente noci e mandorle.

Sbucciate le mele, eliminate il torsolo e tagliatele piccoli pezzi. Irroratele di succo di limone per non farle annerire.

Alle mele a pezzettini aggiungete le noci e le mandorle tritate, i pinoli, prugne, fichi e albicocche tagliate a dadini, la scorza grattugiata del limone, il cacao, lo zucchero, il vino cotto, la cannella.

Spennellate con un po’ d’olio la pasta stesa, spolverate di zucchero, stendete il ripieno in modo omogeneo e poi iniziate ad arrotolare la sfoglia. Arrotolate su se stesso il cilindro ottenuto e infornatelo dopo averlo spennellato con un filo d’olio, in forno già caldo a 180°, per circa 40 min. Poco prima di ultimare la cottura spennellate con acqua e zucchero (facoltativo).

Una volta cotto spennellate con alchermes per guarnire, poi spolverate di zucchero.

https://www.ostellodifoligno.it/rocciata/

www.umbriatourism.it/it/amp/-/amp/la-rocciata-it

https://it.wikipedia.org/wiki/Vino_cotto

Rocciata umbra

Torta di mandarini con aquafaba

Sono ancora in tempo per concludere il mio menù “più autunno non si può”, sul filo del rasoio, perché tra pochi giorni sarà inverno. Io ho delle novità fantastiche per la mia vita personale, e l’alimentazione c’entra, ma per ora mantengo il riserbo perché manca un ultimo step. E chissà, la mia esperienza di food blogger potrebbe dare una mano… Ora, io cerco sempre di cucinare in modo sostenibile, ma purtroppo ho sempre buttato l’acqua dei ceci in scatola, mea culpa! Invece no, perché si può montare a neve e sostituisce le uova, così si sfruttano meno le galline, ci guadagna l’ambiente e anche la linea, perché si risparmiano parecchie calorie. Lo sanno bene i vegani, che sostituiscono le uova con l’acqua di governo dei ceci, l’acquafaba. E ora lo so pure io. Il mio compagno ogni autunno ordina vari chili di mandarini siciliani bio, così si è presentata l’esigenza di smaltirne un po’. Avevo l’acqua dei ceci e ho fatto una torta di mandarini, che è venuta squisita. L’acquafaba che si ricava da una scatola di ceci sostituisce 3 uova.

Ingredienti:

285 gr di farina 

8 gr di lievito in polvere

1 pizzico di bicarbonato

3 mandarini non trattati

55 gr di olio di riso 

160 gr di acqua di governo dei ceci

200 gr di zucchero

Preparazione:

Montate con le fruste elettriche il liquido di governo dei ceci fredda di frigorifero, aggiungendo lo zucchero in 3 mandate. Bisogna montare a lungo, almeno 10 minuti, per far raggiungere al composto la consistenza di una crema compatta, ma anche con 5 minuti si raggiungono risultati dignitosi.

In una ciotola mescolate il succo di due mandarini con l’olio, in un altro contenitore setacciate la farina con il lievito, il bicarbonato e la buccia di 2 mandarini tritata.

Unite gli ingredienti secchi e i liquidi, poi inserite l’acquafaba e mescolate con delicatezza dal basso verso l’alto per non smontare il composto.

Versate il composto in uno stampo oliato e infarinato di 24 cm di diametro a cerniera. Tagliate un mandarino a fettine e affondatele nell’impasto. Infornate a 180° in forno statico già caldo per 30 minuti. Passate alla modalità calore dal basso per altri 10 minuti e terminate la cottura con 10 minuti in modalità ventilata. Potrebbe servire meno tempo, quindi controllate sempre con uno stecco di legno.

Sfornate e lasciate raffreddare, poi adagiate la torta su un piatto da portata e decoratela con una glassa preparata mescolando 50 gr di zucchero con qualche cucchiaio di succo di mandarino e la buccia di un mandarino.

https://www.papillamonella.it/ricetta/ciambella-con-aquafaba-e-bergamotto/