Risotto con lenticchie di Castelluccio, salsiccia umbra e burro al tartufo nero

Da qualche anno sto rivalutando lenticchie e cotechino a Capodanno, perché di solito vengono trascurati nei veglioni, serviti solo a mezzanotte, tanto per rispettare la tradizione. E quasi tutti usano il cotechino industriale. Invece io cerco di nobilitarli. Per quanto riguarda le lenticchie, sono super sostenibili, in quanto richiedono poca acqua. Quelle di Castelluccio vengono coltivate in montagna, quindi non necessitano di antiparassitari. E vogliamo parlare del gusto? Le lenticchie le ho cotte a parte e sono venute squisite, anche perché ho usato l’acqua di cottura del cotechino artigianale che ho usato per il secondo. Non si spreca niente nella mia cucina. Ma se volete usare del brodo viene buono lo stesso. La salsiccia umbra invece è più saporita delle altre. Per imitarla si condisce la pasta di salsiccia con pepe nero, aglio secco in polvere e un goccio di vino bianco.

Ingredienti per 6 persone:

Per il risotto:

400 gr di riso carnaroli

200 gr di salsiccia umbra

100 gr di porro

2 cucchiai di olio evo

6 cucchiaini di burro al tartufo nero (ottimo quello di marca Ocelli)

Sale e pepe

Per le lenticchie di Castelluccio risottate:

250 gr di lenticchie di Castelluccio di Norcia IGP

500 ml di acqua di cottura del cotechino

70 gr di porro

1 carota

1 gambo di sedano

1 rametto di rosmarino

2 foglie di salvia

2 foglie di alloro

2 cucchiai di olio evo

1 bicchiere di vino bianco

Preparazione:

Mondate e lavate le verdure e le erbe. Tritate con il mixer Porro, carota e sedano. In una pentola scaldate l’olio e fate soffriggere a fuoco dolcissimo le verdure, per qualche minuto. Sciacquate le lenticchie (non necessitano ammollo), scolatele e aggiungetele al soffritto, facendole tostare brevemente, poi sfumate col vino. A questo punto portate a cottura, aggiungendo man mano delle mestolate di acqua di cottura del cotechino o brodo. Regolate di sale e unite le erbe aromatiche. Occorreranno 35 minuti. A me piacciono al dente.

Intanto preparate il risotto. Tritate al mixer il porro, scaldate l’olio in una pentola e imbiondire il porro per qualche minuto, poi aggiungete il riso e tostatelo brevemente. Portate a cottura aggiungendo man mano mestolate di acqua bollente o brodo. Spellate e sbriciolate la salsiccia e rosolatela in un padellino antiaderente, poi unitela al riso. Regolate di sale. Quando mancano 5 minuti aggiungete 4 mestoli di lenticchie (ne avanzeranno, ma serviranno per accompagnare il secondo). Impiattate e adagiate sopra il riso un cucchiaino di burro al tartufo per ogni piatto.

https://www.ideericette.it/risotto-lenticchie-e-cotechino-di-san-silvestro/

Rigatoni con spinaci, caciocavallo e salsiccia secca in friggitrice ad aria

Questa è una pasta al forno che con la friggitrice ad aria in 15 minuti è pronta, con la superficie croccante e rosolata. Vi permette inoltre di sfruttare avanzi di verdure, formaggi e salumi che avete in frigo. Da quando compro verdure al mercato, ho scoperto che gli spinaci freschi senza pesticidi sono moooolto più buoni di quelli surgelati. Quindi li uso 🙂 a proposito di mercato, lì ho preso del caciocavallo, del pecorino e della salsiccia secca, tutti prodotti calabresi. Che bontà!

Ingredienti per 3 persone:

300 gr di rigatoni di Gragnano

120 gr di caciocavallo 

60 gr di salsiccia secca

1 busta di spinaci freschi

60 gr di parmigiano e pecorino grattugiati

60 gr di pangrattato

3 cucchiaini di olio extravergine

Sale e pepe

Preparazione:

Lavate e mondate gli spinaci, poi metteteli a cuocere in un’ampia pentola antiaderente senza acqua e cuoceteli per 20 minuti. 

Lessate al dente i rigatoni in abbondante acqua bollente salata.

Tagliate la salsiccia e il caciocavallo a cubetti.

Mischiate il pangrattato con i formaggi grattugiati e un cucchiaio d’olio.

Condite la pasta ben scolata con gli spinaci, 2 cucchiai di olio, caciocavallo e salsiccia, sale e pepe. Foderate con carta forno il contenitore della friggitrice ad aria, inserite la pasta condita e ricoprite la superficie con la mistura di pangrattato. 

Cuocete a 200 gradi per 15 minuti. Ovviamente potete usare anche il forno tradizionale.

, ,

Strangozzi al Sagrantino e salsiccia umbra

Dopo una deviazione sul tema della birra, quest’anno sono riuscita a riproporre un menù natalizio a base di vino, ovvero Natale di… vino. La cosa si è complicata in due modi: primo, abbiamo avuto ospiti i parenti del mio compagno, secondo, suo padre ha espresso il desiderio di mangiare piatti umbri. Sono riuscita comunque a proporre un menù umbro a base di vino che è piaciuto a tutti. Ho cominciato con un antipasto a base di prodotti umbri: coppa di testa, ciauscolo (salame spalmabile), bruschette tartufate, caciotta di Norcia, formaggella al tartufo; i formaggi sono stati accompagnati da due confetture al vino: pere e vin santo; melone, Porto e pistacchi. Come primo, ho rivisitato una ricetta umbra al pregiato vino Sagrantino, ma ho sostituito gli gnocchi e la pancetta previsti, con strangozzi e salsiccia umbra, perché avevo una confezione dei primi e perché la salsiccia è davvero tipica umbra. E’ uscito fuori un piatto che è piaciuto molto. Gli strangozzi sono una pasta lunga tipica nostra, una specie di tagliolini, ma senza uova e secchi. Per i prodotti umbri ho ordinato on line alla norcineria di Norcia Ansuini. Tutto buonissimo, economico e arrivato puntuale.
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di strangozzi
2 bicchieri di Sagrantino di Montefalco
4 salsicce umbre
400 ml di panna fresca
1 cipolla (io ho usato quella di Voghera)
2 cucchiai di olio extravergine umbro
Preparazione:
Mondate e tritate la cipolla. Scaldate in un’ampia padella l’olio, poi mettete la cipolla a imbiondire a fuoco dolce.
Spellate le salsicce e sgranatele con le dita, poi unitele alla cipolla e soffriggetele. Dopo qualche minuto sfumate con il vino e fatelo ridurre fino a che non sia quasi evaporato, poi unite la panna. Fate rapprendere la salsa mescolando spesso, in modo che risulti cremosa, ma non liquida.
Lessate gli strangozzi in acqua bollente salata e scolateli al dente tenendo da parte una tazzina di acqua di cottura.
Saltate la pasta nella padella con il condimento per qualche minuto, usando se occorre l’acqua di cottura, poi servite.

http://www.anticanorcineriaansuini.com/?gclid=CjwKCAiAkrWdBhBkEiwAZ9cdcB-EE2C6SWuCcHJNmYgQgwc-AZsgCMZ_8P2If9mahgs9ABuNtkkIGxoCklEQAvD_BwE

Stufato di freekeh con verdure

Purtroppo sono così presa a lavorare che non riesco a pubblicare regolarmente. Qualcuno mi ha detto che non riesco a staccarmi dal lavoro. Sarà pure vero. Tuttavia faccio un mansione che è estremamente pervasiva nella vita privata, ed è veramente difficile non portarsi il lavoro a casa come fanno nelle altre professioni… Per fortuna riesco a cucinare regolarmente, anche perché bisogna mangiare tutti i giorni. Adesso poi che convivo col mio compagno, quasi tutte le sere mi ingegno a cucinare un manicaretto. Ma veniamo a questa ricetta tunisina. Un giorno al supermercato (mi pare Auchan) ho trovato in offerta un prodotto che non conoscevo, il freekeh (marca Luxor), ovvero del grano verde che viene essiccato al sole e affumicato con rami di un arbusto, il balan, il che gli dà un gusto particolare, di noce. Ha molte sostanze nutritive salutari, tante fibre e un basso indice glicemico. E’ originario del Libano, ma si è diffuso in tutto il medio Oriente, anche nella cucina egiziana e tunisina. Per altro è comodissimo da cucinare, perché si mette in pentola con la quantità d’acqua indicata nella confezione (500 ml per 100 gr) e si lascia sul fuoco finché non l’ha assorbita tutta, magari con le verdure a pezzetti, che si cuociono insieme a lui, come ho fatto io in questa versione di uno stufato tunisino da me un po’ rivisitata, ma simile all’originale.

Ingredienti per 2 persone:

150 gr di Freekeh

750 ml di acqua

1 zucchina (se in stagione, altrimenti zucca o coste)

1 carota

1 costa di sedano

½ finocchio

½ cipolla

2 spicchi d’aglio

1 pizzico di spezie tunisine (tabil) o ras el hanout

una scatola di ceci (o 1 salsiccia di tacchino)

sale, peperoncino

2 cucchiai di olio evo

Preparazione:

Lavate, mondate e tagliate a pezzetti le verdure. Mettete tutto insieme nell’acqua fredda (750 ml) in pentola con il freekeh, accendete il fuoco, salate, ed è pronto quando l’acqua si è assorbita (15-18 minuti).

Intanto spellate la salsiccia di tacchino, sbriciolatela e rosolatela in un padellino antiaderente con le spezie. Se preferite usare i ceci (ricetta originale), scolateli, stendeteli su una teglia con carta forno, oliateli, salateli e tostateli in forno per 15-20 minuti a 180° con le spezie.

Quando il freekeh è pronto, aggiungete la salsiccia o i ceci, l’olio e il peperoncino, se occorre più spezie. Per servire: un cucchiaio di yogurt greco per guarnire e una pita araba.

https://www.hellofresh.com/recipes/tunisian-freekeh-stew-58580c0fa28e1a36247c2902

Salsicce, fagioli e cereali

“Salsicce e fagioli” mi ricorda tre cose: un fumetto di Staino con protagonista Bobo, che alla Festa dell’Unità ordina allo stand cucina questo binomio, che si scopre essere in realtà una parola d’ordine per accedere ad un incontro segretissimo con De Mita. I western con Bud Spencer e Terence Hill, tipo Lo chiamavano Trinità, in cui i due si nutrivano per lo più di questa pietanza. Infine il film Tutti pazzi per Mary, la spassosa scena in cui Ben Stiller si incastra “la sua salsiccia e i suoi fagioli” nella lampo.

Ogni tanto uso i mix di legumi. Questo lo avevo preso al Tigros, solo che richiedeva, oltre a 12 ore di ammollo, 2 ore di cottura. Io per il risparmio energetico ho optato per la pentola a pressione, che ha reso le salsicce un burro. Quelle umbre sono speciali, ma si trovano solo in Umbria. Potete acquistarle on line ai siti indicati in basso, per 10 euro al kg più 7 di spedizione. Garantisco che ne vale la pena. Già che ci siete ordinate anche il prosciutto di Norcia, il lonzino, la coppa di testa, i mazzafegati, il salame tenero, la porchetta umbra, gli strangozzi (si trovano anche al Tigros), le lumache al sugo e i piccioni arrosto. Sono prodotti eccezionali che nel resto d’Italia non si trovano facilmente, ma che bisogna assaggiare almeno una volta nella vita.

Ingredienti per 4 persone:

200 gr di mix di legumi (fagioli, lenticchie, ceci) e cereali secchi

1 carota

1 gambo di sedano

1 cipolla rossa

2 spicchi d’aglio

4 salsicce umbre punzecchiate

1 rametto di salvia

1 rametto di rosmarino

1 cucchiaio di dado vegetale in polvere

2 cucchiai di olio evo

Sale e pepe

Preparazione:

Mettete i legumi in ammollo per il tempo richiesto (nel mio caso 12 ore).

Pulite e mondate le verdure e le erbe aromatiche. Tritate carote, sedano, cipolla e aglio.

Fate scaldare l’olio nella pentola a pressione, poi mettete a rosolare le salsicce punzecchiate con le verdure tritate, per qualche minuto. Aggiungete gli altri ingredienti, tra cui i legumi scolati, coprite a filo con acqua, chiudete il coperchio e cuocete dal fischio per la metà del tempo richiesto dai legumi, nel mio caso un’ora.

https://www.salvatorinorcia.com/shop/salumi/salsiccia-di-norcia-sale-e-pepe-2/

https://www.norcineriaumbra.it/prodotto/salsicce-fresche/

https://www.saporitipiciumbri.it/70-formaggi-e-latticini

http://www.anticanorcineriaansuini.com/content/1-consegna

La spassosissima scena di “salsicce e fagioli” in Tutti pazzi per Mary:

Pasta con salsiccia ed erbe aromatiche

Hello! Sto ricominciando a pubblicare regolarmente i miei menù. L’autunno offre dei prodotti di stagione squisiti e la possibilità di preparare piatti sostanziosi adatti al freddo che ritorna. Così ho pensato ad un menù con due confort food che adesso “ci stanno”, salsicce e legumi. In questo primo semplice e gustoso le salsicce e le erbe aromatiche la fanno da padrone. E i legumi? O usate la pasta di legumi, o aggiungete 4 cucchiai di ceci in scatola. Io ho messo le zucchine come verdura, perché l’ho preparato qualche mese fa, ma adesso ci starebbero bene le coste, che sono in stagione. PS: prima avevo tutte le erbe aromatiche che volevo, perché vivevo in campagna, circondata da orti. Adesso vivo nella periferia di una vera città, così ho dovuto trapiantare nel mio balcone le varie erbe. Ma non mi dispiace aver cambiato ambiente, dopo 20 anni vissuti in paesetti squallidi e 10 anni in campagna, essere tornata in città, come durante la mia gioventù perugina. Qui ad esempio al mercato trovo prodotti straordinari come le specialità calabresi, la cipolla di Breme, i taralli napoletani al pepe, le fave tostate, lo spiedo bresciano… E quando mai in Brianza???

Ingredienti per 2 persone:

160 gr di farfalle integrali o di legumi

180 gr di salsiccia di tacchino

2 zucchine chiare o mezzo cespo di coste

Erbe aromatiche fresche (maggiorana, rosmarino, salvia, timo)

Peperoncino

Preparazione:

Lavate e mondate la verdura. Se avete scelto le zucchine tagliatele a rondelle, se avete optato per le coste, tagliatele a striscioline. Lessatele in acqua bollente salata per 8 minuti con la pasta.

Lavate, asciugate e tritate le erbe.

Spellate la salsiccia, sbriciolatela e rosolatela in una capace padella antiaderente.

Scolate la pasta con le verdure tenendo da parte un po’ d’acqua di cottura.

Versate la pasta con le verdure nella padella con il tacchino, unite le erbe e, se volete, i ceci, e saltate il tutto per un minuto, aggiungendo se occorre acqua di cottura. Condite con il peperoncino e servite.

Pollo ripieno di salsiccia e castagne

Tempo fa ho trovato un pollo halal in offerta e l’ho comprato. Fare un banale pollo arrosto? Non esiste. Era da molto tempo che volevo fare il pollo ripieno con le castagne. Tanti anni fa mia zia americana Rosie lo fece per un pranzo natalizio e mi piacque molto. Questa però è una ricetta piemontese. Ho usato quelle castagne cotte e pelate che si trovano in bustina al supermercato. Il ripieno è squisito, il finocchio dà un saporino speciale e la carne resta tenera e succosa. In questi giorni per fortuna sta piovendo (dopo 3 mesi a secco), quindi queste ricette ricche ci stanno.

Ingredienti per 4 persone:

1 Pollo senza interiora (da 1,5 kg)

2 Salsicce (250 g)

65 g Pane (la mollica)

200 g Castagne (150 g se precotte)

1 Uovo

2 cucchiaini Semi di finocchio

1 spicchio d’aglio

q.b. Sale

q.b. Pepe nero

1 rametto Rosmarino

1 foglia di salvia e una di alloro

500 g Patate novelle

250 g Cipolline sbucciate

q.b. Olio extravergine d’oliva

q.b. Latte

1 cucchiaio Miele di castagno

Preparazione:

In una padella mettete un filo d’olio e fatevi rosolare le salsicce spellate e sbriciolate per 10 minuti.

Nel frattempo mettete la mollica di pane in ammollo nel latte. Una volta cotte le salsicce lasciatele freddare. Ponete le castagne precotte (o se utilizzate quelle fresche bollite e spellate) nel mixer e tritatele grossolanamente.

In una ciotola ponete le salsicce, le castagne, il pane ben strizzato, l’uovo, i semi di finocchio, qualche ago di rosmarino tagliuzzato e aggiustate di sale e pepe. Lavorate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.

Prendete il pollo, salate e ungete di olio la parte interna e riempitelo con la farcia compattandola bene.

Ponetelo in un tegame ampio ricoperto di carta da forno, unite le patate novelle lavate e tagliate a metà, le cipolline pulite, le restanti castagne e del rosmarino. Cospargete il tutto con olio, salate e infornate a forno preriscaldato a 180° per 80 minuti circa. A metà cottura spennellate il pollo con un’emulsione fatta con due cucchiai di olio e due di miele. Quando avrà assunto un bel colore dorato e la pelle sarà croccante sfornate e servitelo ben caldo.

https://blog.giallozafferano.it/cuochinprogress/pollo-ripieno-di-salsiccia-e-castagne/

 

Risotto al latte con salsiccia, porro e salvia

Menù ultima cena all’Arci, parafrasando un illustre precedente. Nel vero senso della parola, perché è stata l’ultima cena che ho cucinato all’Arci, a fine febbraio 2020, prima che per la pandemia chiudessero tutti i circoli Arci d’Italia. E a proposito di covid, è passato un anno e siamo ancora in balia di una vita condizionata dal virus, in attesa costante di nuove norme che ci tolgono libertà. Ma io in questo momento sono preoccupata da alcune difficoltà in ambito lavorativo. Per il resto, finché posso vedere il mio compagno, ringraziando il cielo posso dire che non mi manca nulla.

Ma torniamo al febbraio del 2020, in quel mondo così diverso dall’attuale. Menù ultima cena all’Arci. Come primo in realtà ho servito del bulgur con verdure e pancetta, ma non ho la foto, quindi qui sul blog propongo un risotto delizioso che mi sono inventata per usare del latte fresco in scadenza. Non vi dico quel latte chi me lo aveva fatto comprare. Un cretino. Meno male che quei tempi sono così lontani, lontane le persone negative del passato, vicina la persona che più conta per me. Col latte ereditato da uno dei fantasmi del passato ci ho cotto il riso, che alla fine sembrava mantecato con burro e panna. Da provare.

Ingredienti per 2 persone:

160 gr di riso

160 gr di salsiccia (2 medie)

750 ml di latte

1/2 porro piccolo

1 cucchiaino di olio evo

4 foglie di salvia

1 bicchierino di vodka

Sale e pepe

Preparazione:

Mettete a scaldare il latte. Affettate il porro, poi ponetelo in una casseruola con l’olio. Dopo qualche minuto aggiungete il riso e fatelo tostare, poi sfumate con la vodka e fate evaporare. Regolate di sale. Portate a cottura il riso aggiungendo gradualmente il latte bollente.

Spellate le salsicce, tagliatele a rondelle e poi a dadini.

Lavate, asciugate e tritate la salvia.

Aggiungete la salsiccia al riso a metà cottura. All’ultimo minuto aggiungete la salvia. Spegnete il fuoco e fate riposare per qualche minuto. Impiattate, pepate e decorate con foglie di salvia.

 

Pasta coi rigagli di pollo

 

Sto vedendo in TV le fotomodelle idiote de La pupa e il secchione, e improvvisamente mi sento più intelligente di Marie Curie. E in più, io so anche cucinare! Le fotomodelle no, loro sono anoressiche. Che poverette! Io non mi cambierei mai con loro. A che serve essere così belle se poi hai un cervello da bambina dell’asilo? E poi la bellezza sfiorisce, la cultura e le abilità no! Va beh, noi secchione dobbiamo pur consolarci 🙂 Ecco un piatto tradizionale e povero, un ragù fatto con le interiora del pollo (che nel loro insieme sono i rigagli), in questo caso solo i durelli, ovvero una parte dello stomaco. Difficile da trovare? No: i rigagli, durelli, e pure fegati e cuori, si trovano anche al Penny.

Ingredienti per 4 persone:

320 gr di penne (io ho usato quelle bio)

400 gr di rigagli/durelli di pollo (1 confezione)

200 gr di salsiccia fresca (meglio se umbra)

1/2 bicchiere di vino bianco

1 bottiglia di passata di pomodoro

1/4 di tubetto di concentrato di pomodoro

1/2 bicchiere di olio extra vergine d’oliva (meglio se umbro)

1 pezzetto di burro (facoltativo)

1 cipolla piccola + 1 carota + 1 costa di sedano

2 spicchi d’aglio + 2 manciate di prezzemolo tritato

sale, peperoncino e pepe

pecorino grattugiato (meglio se di Norcia)

Preparazione:

Lavate e pulite le verdure, poi tritatele al mixer.

Lavate i rigagli e tagliateli a pezzi.

Fate scaldare l’olio in un tegame, poi gettatevi i rigagli, e fateli andare sul fuoco per circa una decina di minuti, poi trasferiteli nel mixer e tritateli. Rimetteteli in pentola, poi aggiungere le verdure, 1 manciata di prezzemolo, la pasta di salsiccia sbriciolata (eliminate il budello) e fate rosolare il tutto.

Quando la carne comincerà a sfrigolare alzate il fuoco e sfumate col vino bianco. Non mescolate e fate evaporare perfettamente il vino altrimenti nel sugo se ne sentirà il sapore.

A questo punto aggiungete il pomodoro, il concentrato e fate andare lentamente per circa un’ora, fin quando il sugo non sarà perfettamente cotto (i rigagli devono risultare teneri). Aggiustate di sale e pepe, condite con poco peperoncino.

Condite col sugo la pasta lessata al dente e spolveratela di prezzemolo e pecorino. Si possono usare anche le tagliatelle all’uovo.

Strangozzi alla casareccia (olive e salsiccia)

Il menù umbro prosegue con gli strangozzi alla casareccia, ovvero con un sugo di olive e salsiccia. Quest’ultima deve essere umbra, perché ha un sapore particolare che renderà questo semplice sugo davvero speciale. In mancanza della salsiccia umbra, condite una normale salsiccia con pepe nero, sale, aglio secco in polvere e un goccio di vino bianco. Oppure potete ordinarla alla e-mail di una norcineria umbra, Ansuini di Norcia, indicando nome, cognome, n. di telefono, codice fiscale, indirizzo a cui inviare la spedizione. Sul loro sito potrete ordinare on-line anche altri meravigliosi prodotti umbri (prosciutto, salame, coppa, guanciale, pancetta, ricotta salata, pecorino, lonzino, lonza, marmellate, olio, farro, miele, porcini, lenticchie di Castelluccio, prodotti al tartufo, strangozzi). Gli strangozzi sono una sorta di spaghettoni. Si possono sostituire con spaghetti alla chitarra. Questa ricetta è tratta dal libro Umbria a tavola di Remo Coppini. Ho mangiato questa pasta una volta a casa della mia ex suocera (santa donna), a Spello, e l’ho subito adorata. In questo menù umbro, come secondo ho servito la torta al testo con erba e salsiccia, di cui troverete la ricetta qui, con una variante: la salsiccia era di fegato.

stringozzi casareccia

Strangozzi alla casareccia (olive e salsiccia)

Ingredienti per 2 persone:

160 gr di strangozzi (o altra pastasciutta)

175 gr di salsicce umbre fresche (n. 2)

65 gr di olive verdi snocciolate (io ho usato le peranzana)

1 barattolo di pelati

20 gr di capperi sotto sale

1 spicchio d’aglio

½ porro

olio evo (possibilmente umbro)

sale, pepe, peperoncino

Stringozzi alla casareccia

Preparazione:

Mettete un giro d’olio in una pentola insieme allo spicchio d’aglio sbucciato e tagliato a metà, aggiungete i capperi sciacquati e tritati, le olive, sale, pepe, peperoncino.

Eliminate il budello delle salsicce e sbriciolatele, poi aggiungetele al soffritto. Rosolatele per qualche minuto, poi aggiungete i pelati e spappolateli con la forchetta. Lasciate cuocere per 20 minuti, o comunque fino a quando il pomodoro non sarà ben ristretto.

Cuocete gli strangozzi in acqua bollente salata, scolateli e conditeli con la salsa. Si possono spolverare con pecorino umbro stagionato (o parmigiano/grana).

Abbinamenti: Lago di Corbara Cabernet Sauvignon Doc, Montefalco Rosso Doc, Montefalco Rosso Riserva Doc, Valli Ossolane nebbiolo Doc, Valtènesi Doc, Suvereto Docg, Val di Cornia Campiglia Marittima Riserva Doc.