Paella mista

Bentrovati. No, non ho chiuso il blog, semplicemente sono stata così assorbita dal lavoro, che non ho avuto né tempo, né lo spirito giusto per occuparmi delle mie passioni personali. Ne vale la pena per un lavoro in cui la mia categoria è tra le più sottopagate d’Europa? No. Ma io mi sono impegnata molto per trovare una soluzione che mi alleggerirà per tre anni, dopodiché metterò in atto un altro piano di alleggerimento. Perché non si può vivere solo di lavoro. Sono stati mesi difficili anche perché ho dovuto resistere contro gli assalti di alcuni nemici, diciamo 6/7 persone che mi hanno dato filo da torcere. Ma da un mese ho cominciato a vedere la luce, perché è arrivato un regalo inaspettato: una casa al mare in Calabria comprata da mio papà. E il 21 luglio è nata la mia nipotina Cloe, un regalo ancora più gradito, amore della zia! Dedico a lei questa importante ricetta, in onore delle nostre comuni origini spagnole. Ho una enorme paellera originale da 6 e avevo già pubblicato la paella di mare, ma questa mista secondo me è più saporita, anche se è una versione per turisti, a quanto ne so, infatti la vera paella valenciana ha altri ingredienti. Ma il bello è che possiamo metterci ciò che abbiamo in casa (fagiolini, fagioli Spagna, coniglio, piattoni…) o ciò che troviamo in offerta in pescheria, come ho fatto io (cozze, code di gambero, gamberoni, anelli di totano). Ci andrebbe la salsiccia tipica spagnola, il chorizo, ma la sasizza calabrese piccante va bene lo stesso. Comunque, c’era da festeggiare l’arrivo di Cloe e un compleanno in famiglia, e abbiamo optato per questo piatto. E la Spagna c’entra eccome con la mia fuga e il mio riscatto. Da oggi, per cercare di pubblicare in maniera più costante, non proporrò più dei menù a tema, ma singole ricette senza alcun legame tra di loro. Hasta la victoria siempre!

Ingredienti per 6/7 persone:

400 gr di riso vialone nano o bomba

6 coscette di pollo

1 fetta di coppa di maiale

200 gr di code di gambero

300 gr di anelli di totano gigante

6 gamberoni

24 cozze già pulite esternamente in pescheria

2 peperoni (giallo e rosso)

1 cipolla di Tropea

2 pomodori perini spagnoli

2 spicchi d’aglio

200 gr di piselli surgelati

2 foglie d’alloro

2 bustine di zafferano

6 cucchiai di olio evo

1 litro e mezzo di acqua

1 cuore di brodo vegetale (o di pollo o pesce)

mezzo bicchiere di vino bianco

sale, pepe, peperoncino

1 limone

prezzemolo

Preparazione:

Pulite le cozze esternamente con una pagliuzza di metallo ed eliminate la barbetta. Riscaldate in una padella un filo d’olio d’oliva con uno spicchio d’aglio, un pezzetto di peperoncino, del prezzemolo tritato e aggiungete i molluschi, lasciateli schiudere a fuoco moderato, con il coperchio, mescolando ogni tanto, fin quando non si saranno aperti tutti. Filtrate il liquido di cottura e tenetelo da parte. In alternativa potete aggiungere le cozze crude quando mancano 10 minuti al termine della cottura.

Pulite i gamberi eliminando il carapace, incidendo la parte superiore con un coltellino ed estraendo il budello. Tagliate il carapace dei gamberoni sulla parte superiore ed estraete il budello.

Mettete un cucchiaio d’olio nella paellera, accendendo due fuochi, e sopra questi rosolate da ogni lato le cosce di pollo. Dopo 5 minuti aggiungete un cucchiaio d’olio e i gamberoni; girateli per farli cuocere, basteranno 4-5 minuti. Teneteli da parte in caldo.

Pulite i peperoni, tagliateli a metà, poi togliete il picciolo, i semi ed i filamenti interni. Tagliateli a strisce piuttosto sottili. Mondate e tagliate ad anelli la cipolla. Spostando le cosce di pollo lontano dalle fiamme, aggiungete nella parte più calda un filo d’olio con uno spicchio d’aglio, poi inserite i peperoni con la cipolla e fateli cuocere finché non saranno rosolati.

Tagliate il maiale in bocconcini, fate insaporire un filo d’olio nella paellera, aggiungete i bocconcini di carne e fateli rosolare a fiamma vivace per qualche minuto. Dovranno dorare e formare una croccante crosticina all’esterno. Mettete da parte.

Infine rosolate per 5 minuti gli anelli di totano gigante con i pomodori a dadini, sempre con un cucchiaio d’olio in più e sulle fiamme, sposando gli altri ingredienti.

Fate insaporire 3-4 minuti.

Portate a bollore un litro e mezzo d’acqua.

Allargate gli ingredienti lasciando uno spazio centrale a croce e aggiungete un cucchiaio d’olio, l’alloro e il riso, che lascerete tostare un paio di minuti. Sfumate con il vino (io ho usato del brandy).

Sciogliete lo zafferano in poca acqua calda. Unite il liquido di cottura filtrato dei molluschi, ed un mestolo di acqua bollente in cui avrete sciolto il cuore di brodo. Unite lo zafferano e l’acqua a copertura. Io l’ho aggiunta mezzo litro alla volta per evitare che il riso scuocesse, ma mescolando solo in superficie, perché dovrebbe formarsi una crosticina sul fondo. Aggiungete le spezie scelte e fate cuocere a fuoco medio basso per circa 30-40 minuti; il tempo di cottura effettivo dipende molto dalla tipologia di riso utilizzato; il riso bomba richiede una cottura molto lunga, ma altre tipologie potrebbero richiederne meno. Per essere certi dei tempi vi consiglio di assaggiare. Assicuratevi che il riso sia sempre coperto dal liquido. Ruotate ogni tanto la paellera, perché il riso che si trova sopra i fuochi cuoce più in fretta.

Quando mancano 10 minuti al termine della cottura aggiungete i piselli scongelati.

Quando mancano pochi minuti al termine della cottura aggiungete i gamberi, i molluschi, il maiale, una generosa spolverizzata di paprika (e a piacere pepe). Fate insaporire tutto insieme e solo alla fine unite anche i gamberoni. La vostra paella mista è pronta, aggiungete il prezzemolo tritato, gli spicchi di limone e servite.

https://www.ricettedalmondo.it/paella-valenciana.html

Arrosto di coppa di maiale con la zucca

Ho appena compiuto 49 anni e ho avuto il colpo della strega. Cominciamo bene! Comunque non mi è dispiaciuto riposarmi, dico la verità. E pensare che dovevo accompagnare in gita una classe 😁 Ho avuto anche tempo per pubblicare ricette. Una volta all’Aldi (il supermercato più apprezzato secondo un articolo che ho letto in internet, e il mio nuovo market di fiducia) ho trovato la coppa di maiale in un solo pezzo, molto economica. Ultimamente ho scoperto gli arrosti, visto che ora vivo con un carnivoro incallito. Ovviamente per motivi ecologici e di salute cerco di limitare la carne, specie quella di manzo. Ma qualche volta alla settimana devo prepararla, anche perché lui deve fare una dieta proteica. E questo taglio mi ha dato soddisfazione. È rimasto bello tenero e la zucca ci sta da Dio. 

Ingredienti per 2 persone:

400 gr di coppa di maiale in un solo pezzo

Mezza zucca butternut

3 cucchiai di olio evo

Salvia, alloro, rosmarino, sale

Mix di erbe aromatiche

Preparazione:

Pulite e tagliate a fette la zucca, stendetele sulla teglia del forno coperta con carta forno e cuocetela in forno ventilato a 250 gradi per mezz’ora.

Scaldate in una padella antiaderente un cucchiaio di olio e rosolate la carne uniformemente per qualche minuto. 

Eliminate la buccia della zucca e tagliatela a dadini.

Sistemate in una teglia foderata con carta forno la carne, la zucca, l’olio rimanente e gli aromi. Cuocete per mezz’ora in forno statico a 200°. 

Stinchi con le castagne e i crauti

Le castagne sono di stagione in ottobre e novembre, e ormai non si trovano quasi più. Nel loro breve periodo io e il mio compagno le compriamo ogni volta che facciamo la spesa. Ai primi di ottobre ho preparato questo piatto che ha soddisfatto tanto il nostro palato. Perché le castagne sono super versatili, ci si può cucinare di tutto, e nei piatti salati si esaltano tantissimo. Se anche non trovate più quelle fresche, c’è la farina o le mosciarelle secche. Abbinate al maiale sono eccellenti. Così, invece dei soliti stinchi al forno con patate, li facciamo in pentola a pressione con le castagne arrosto: saranno tenerissimi e sorprendenti. Un aneddoto: per scrivere la mia tesi universitaria ho intervistato degli ex mezzadri che erano molto giovani negli anni ’60. Uno di loro mi ha raccontato che il padrone della terra li obbligava a dare le castagne ai maiali. Ma loro se ne tenevano un po’ di nascosto come nutrimento di famiglia. Da cibo per porci a prodotto ricercato…

Ingredienti per 2 persone:

2 stinchi di maiale piccoli

400 gr di marroni

1 carota

½ cipolla

1 gambo di sedano

1 bicchiere di sherry secco o marsala

1 rametto di rosmarino

3 foglie di salvia

2 foglie di alloro

2 cucchiaini di dado vegetale in polvere

2 cucchiai di burro

2 cucchiai d’olio evo

½ cavolo bianco

2 spicchi d’aglio

1 bicchiere di vino bianco

sale, semi di cumino

Preparazione:

Incidete le castagne con un coltello o l’apposito attrezzo, poi mettetele a bagno in acqua per due ore.

Lavate e mondate tutte le verdure e le erbe. Tritate nel mixer carota, cipolla e sedano. Scaldate l’olio in una pentola a pressione e rosolateci gli stinchi uniformemente. Aggiungete le verdure tritate e le erbe, fate rosolare per qualche minuto, sfumate con lo sherry, salate, coprite d’acqua (2 bicchieri). Chiudete il coperchio e cuocete a fuoco medio basso per 40 minuti dal sibilo. 

Arrostite le castagne in una padella forata e con lo spargifiamma, a fuoco basso.

Tagliate a listarelle il cavolo con la mandolina. Mettetelo a rosolare per qualche minuto in una padella antiaderente con il burro, l’aglio in camicia schiacciato, il dado, il cumino. Sfumate con il vino bianco e portate a cottura.

Spegnete il fuoco sotto la pentola a pressione e lasciate sfiatare.

Sbucciate le castagne.

Aprite la pentola, aggiungete le castagne e fate cuocere chiuso per 10 minuti, poi spegnete e fate sfiatare.

Servite gli stinchi con il sugo che si sarà formato, le castagne e i crauti a parte.

Involtini alla sicula

Un piatto in cui la Sicilia è presente grazie a una serie di ingredienti siciliani. Pancetta e provola possono essere sostituiti da altri prodotti, ma l’originalità del piatto è data dalla farina di mandorle (quelle di Avola, se le trovate, sono particolarmente dolci e aromatiche) e dal finocchietto selvatico: non rinunciarci.

Ho due preoccupazioni in questo momento: trovare un trilocale decente in Lomellina a un prezzo ragionevole, e il grande caldo. Per il primo grattacapo posso solo cercare, anche se avremmo trovato una soluzione e siamo in attesa di riscontro dal proprietario, quindi incrociamo le dita. Per altro ho appena festeggiato il secondo anniversario con il mio compagno.

Per il caldo: aria condizionata, ventilatore, ventaglio, abiti leggeri, tanta acqua e cibi freschi. Questo piatto basta abbinarlo ad una insalata, terminare con un frutto e ci può stare.

Ingredienti per 2 persone:

6 fettine sottili di lonza

6 fettine di pancetta tesa dolce siciliana

6 fettine di provola siciliana fresca

50 gr di farina di mandorle d’Avola

Semi di finocchietto selvatico

Olio extravergine

Preparazione:

Stendete le fettine di lonza su un piano, distribuite sopra ognuna una fettina di provola, un pizzico di semi di finocchio, mezza fetta di pancetta, poi arrotolateli e con un pennello da cucina ungeteli di olio. Passateli nella farina di mandorle.

Scaldate il forno a 180°. Stendete un foglio di carta forno su una teglia e adagiatevi gli involtini con la parte aperta rivolta in basso.

Infornateli in forno caldo fino a che la parte superiore non sia leggermente abbrustolita. Potete passare alla funzione grill gli ultimi 5 minuti. Occorreranno in tutto 10/15 minuti.

 

Filetto di maiale al tartufo e speck

Come secondo del menù tartufo invernale, propongo il filetto. Io preferisco il maiale perché è saporito, economico e tendenzialmente evito la carne di manzo perché ha un grande impatto ambientale, inoltre la carne rossa va limitata per la salute. Unica accortezza per il maiale: la cottura. Deve essere cotto per ragioni igieniche, ma senza esagerare, altrimenti diventa subito duro. Questa ricetta è semplice da fare, veloce, bella a vedersi e il sapore è un capolavoro. Anche questa è una ricetta umbra. Ne ho trovate un paio di versioni in internet, ma in una c’è l’aceto balsamico, in un’altra il tartufo bianco: che c’entrano con la cucina umbra? Meglio la mia versione, è più tipica. I puristi possono usare crudo di Norcia al posto dello speck e siamo a posto. Le preparazioni al tartufo sono i miei piatti preferiti in assoluto. Il tartufo, oltre che squisito, è anche molto versatile. Ci si può fare un intero menù, ammazzacaffè e dolci compresi. Per questo menù non l’ho previsto. Magari la prossima volta…

Ingredienti per 4 persone:

1 filetto di maiale intero (600/800 gr)

100 gr di speck a fette non troppo sottili

30 gr di tartufo nero uncinato fresco

30 gr di olio extravergine umbro

1 spicchio d’aglio

1 acciuga

1 bicchierino di brandy

Sale e pepe

Preparazione:

Lavate i tartufi sotto l’acqua corrente spazzolandoli con una spazzolino per alimenti, in modo da eliminare il terriccio. Asciugateli con la carta assorbente, poi grattugiateli con una grattugiata a fori medio piccoli.

Scaldate l’olio a fuoco dolcissimo con lo spicchio d’aglio sbucciato e tagliato a metà, e le acciughe, fino a che queste non siano sciolte. Spegnete il fuoco e unite il tartufo grattugiato. Regolate di sale.

Piegate le fette di speck in due per il lungo.

Tagliate il filetto a fette spesse come le fettine di speck piegate. Avvolgete i bordi delle fette di carne con lo speck, fermandolo con degli stuzzicadenti.

Ricavate due cucchiai di olio dalla salsa al tartufo e metteteli a scaldare in una padella antiaderente. Rosolate le fette di carne qualche minuto per parte. Internamente dovranno essere appena rosate. Versate il brandy e fiammeggiate. Salate, pepate e quando il fondo di cottura si è ristretto, spegnete il fuoco e impiattate. Condite le fette di maiale con la salsa al tartufo.

https://ricetteumbre.com/ricette/3-secondi-di-carne-della-cucina-umbra/26-filetto-al-tartufo.html

https://www.tipicamenteumbria.it/filetto-di-vitello-al-tartufo/

 

Stinco alla birra dolce con lenticchie

Io e il mio compagno abbiamo provato a fare la birra fatta in casa, ma non è riuscita bene. Lo zucchero non ha fermentato, quindi è venuta dolce e non gasata. Io ovviamente detesto buttare cibi e bevande, quindi ho pensato di provare a cucinarci la carne, che viene bene stufata con birra e miele. In effetti ci ho preso, perché questi stinchi sono venuti ottimi, morbidissimi, e la salsina era squisita. Prossimamente quindi altre ricette con la birra, specie a Natale, per il quale faremo un menù Natale a tutta birra!

Ingredienti per 2 persone:

2 stinchi di maiale

½ litro di birra ad alta gradazione

1 tazzina di miele di acacia

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

1 carota

1 gambo di sedano

30 gr di guanciale a cubetti

250 gr di lenticchie di Colfiorito

2 cipolle rosse di Tropea

3 spicchi d’aglio

2 foglie di alloro

1 cucchiaio di olio evo

1 cuore di brodo vegetale

Sale, pepe, peperoncino dolce

Preparazione:

Mondate le cipolle, la carota, il sedano e l’aglio. Tagliate una cipolla a pezzi grandi e mettetela nella pentola a pressione con uno spicchio d’aglio, una foglia di alloro, le lenticchie sciacquate, il cuore di brodo, un cucchiaio di concentrato, l’olio e dell’acqua, quanto basta a coprire il tutto. Chiudete col coperchio e cuocete per 15 minuti dal fischio, poi fate sfiatare, aprite e mettete da parte le lenticchie.

Nella stessa pentola rosolate bene gli stinchi da tutti i lati, senza aggiungere grassi.

Poi inserite l’altra cipolla, la carota e il sedano, tutti tagliati a pezzi grandi, 2 spicchi d’aglio, l’altra foglia di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, il guanciale, sale, pepe e peperoncino. Sfumate con la birra, aggiungete il miele, chiudete il coperchio e fate cuocere a fuoco basso per 45 minuti dal fischio.

Fate scaldare le lenticchie. Una volta sfiatata la pentola, apritela, estraete gli stinchi e impiattateli con le lenticchie e le verdurine. Irrorate con la salsa alla birra e miele.

Ramen miso

Nel mese di ottobre è venuta a mancare la responsabile del Reiyukai, l’associazione buddista che ho frequentato dal 2008 al 2020, quando le riunioni di sono interrotte a causa del covid. La signora giapponese si chiamava Teiko, e per me era come una madre, visto che questa figura mi è sempre mancata nella vita. L’associazione è stata molto importante per me, che non ho una famiglia di riferimento, e la filosofia buddista ha cambiato la mia mentalità. Ho visto Teiko l’ultima volta a luglio, abbiamo cenato insieme al mio compagno, gustando del sushi. Con lei nel 2018 sono stata anche in Giappone, a Tokyo. Si può ben comprendere quanto sia grave per me questa perdita, così come per tutti i membri e le numerose persone per le quali Teiko è stata un punto di riferimento. Nel mio blog di cucina posso fare un umile omaggio a questa grande persona con un menù giapponese, che preparai anni fa per un membro e un paio di amici.

Il menù inizia con un piatto popolarissimo in Giappone e ormai in tutto il mondo, di origine cinese, la celebre zuppa con noodles, i vermicelli orientali. Celebro con questo piccolo gesto la cara defunta che sarà sempre nel mio cuore. Ciao, Teiko.

Ingredienti per 4 persone:

300 gr di noodles

la parte verde di un porro

100 gr di cavolo bianco

surimi 8 barrette

4 uova

2 fette di coppa di maiale

zucchero di canna 1 cucchiaio

ketchup una spruzzata

salsa di soia 35 gr

acqua 2 litri

aglio in polvere 1 pizzico

miso 30 gr

olio di sesamo (io ho usato quello di noci) 10 gr

zenzero fresco un pezzetto

alga kombu 2 pezzi

Preparazione:

Per il brodo, mettete in una pentola capiente acqua, aglio, miso, olio, zenzero grattugiato, alga, salsa di soia. Ci vorrebbero anche 10 gr di sakè, oppure di vodka (io non li ho messi). Portate a bollore e spegnete. Se fosse sciapo regolate di sale.

Mettete le uova in un pentolino con acqua fredda, scaldate e dal bollore fate cuocere per 5 minuti, in modo che i tuorli restino cremosi. Scolate, sbucciate e tagliate a metà.

Lavate, mondate, tagliate a listarelle e cuocete a vapore il cavolo.

Lavate, mondate e tagliate a rondelle il porro.

Tagliate a rondelle il surimi.

Tagliate a listarelle le fette di coppa e rosolatele in padella per 5 minuti con il ketchup, una spruzzata di salsa di soia e lo zucchero.

Lessate i noodles per il tempo indicato sulla confezione e scolateli.

Suddividete gli ingredienti in 4 ampie ciotole: il brodo ben caldo, i noodles, il cavolo, la coppa, il surimi, le uova, il porro.

http://ricette.giallozafferano.it/Ramen.html

Stinco alla birra con verdure, crauti e patate

Ragazzi miei, mi sono vaccinata due giorni fa e sono stata malissimo. Ringrazio il cielo di essermi vaccinata, per carità, ma non credevo di stare così male. Avendo avuto tali reazioni avverse con una quantità minima di virus, ho capito a grandi linee quale possa essere la sofferenza di chi ha avuto il covid in forma severa. I negazionisti non sanno proprio di che stanno parlando.
Sono stata così male che faccio dieta liquida da 2 giorni. Se avessi mangiato lo stinco di maiale sarei andata in coma. Invece è buonissimo. Ma sbrighiamoci con le ricette toste, che sta arrivando il caldo. PS: per Pasqua spesso si fanno gli arrosti, e questo potrebbe essere adatto 🙂

Ingredienti per 2 persone:
2 stinchi piccoli di maiale
500 ml di birra rossa ad alta gradazione (io: 8.6 rossa 7,9°)
1 verza piccola
500 gr di patate novelle
2 carote
200 gr di champignon
1/2 cipolla rossa
4 cucchiai di olio evo
Mix di erbe per patate
Rosmarino, salvia, alloro
Aglio tritato, 3 cucchiaini
Vino bianco, aceto
Sale, pepe

Preparazione:

Marinate gli stinchi nella birra per 12/24 ore.
Scaldate 1 cucchiaio di olio in una padella e rosolate uniformemente la carne a fuoco vivo.
Mettete gli stinchi in una pirofila con mezzo litro di birra e infornate in forno caldo a 200° per un totale di 2 ore e mezza, inizialmente coprendo con alluminio.
Mondate carote, champignon e cipolla, poi tagliate il tutto a fettine. Sciacquate le erbe. Aggiungete nella pirofila con gli stinchi le verdure, l’aglio (1 cucchiaio) e le erbe, poi salate e pepate.
Mondate e lavate la verza, poi tagliatela a striscioline.
Scaldate un cucchiaio d’olio in una padella, aggiungete l’aglio, 1 foglia di alloro e la verza. Rosolatela per 5 minuti, sfumate con 1 bicchiere di vino bianco, 1 cucchiaio di aceto, salate, pepate e portate a cottura inizialmente con un coperchio. Aggiungete se necessario acqua calda.
Dopo un’ora girate gli stinchi e irrorateli con il loro sugo.
Lavate le patate, tagliatele a tocchetti e mettetele in una teglia foderata con carta forno. Conditele con 2 cucchiai d’olio, il mix di spezie, 1 cucchiaino d’aglio.
L’ultima mezz’ora di cottura della carne, eliminate l’alluminio, irroratela con il loro sugo e infornate anche le patate.
Sfornate, impiattate e servite gli stinchi con patate e verza a parte. Bevete la stessa birra usata per la cottura.

Costine marinate al vino rosso

Dopo il brasato al Barolo ci ho preso gusto con la carne marinata al vino rosso. In effetti la ricetta è quasi la stessa. L’importante è usare un vino di buona qualità. Ho imparato che un pessimo vino rovina anche un ottimo piatto.

Ingredienti per 2 persone:

8 costine grandi

1/2 bottiglia di vino rosso

1 carota

1 cipolla bianca

1 costa di sedano

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaio di olio evo

Rosmarino, salvia, alloro

Sale, pepe in grani

Chiodi di garofano, cannella

Preparazione:

Lavate e pulite le verdure e le erbe aromatiche. Tritate le verdure al mixer. Mettete le costine a marinare in frigorifero 12 ore nel vino con le verdure, le erbe aromatiche e le spezie. Trascorso il tempo di marinatura, scolate e asciugate le costine, poi rosolatele da ogni lato in una pentola capiente, con un cucchiaio d’olio. Aggiungete la marinata e portate a cottura in due 2 ore.

 

Costine affumicate con salsa di kefir

Estate, tempo di grigliate. Costine protagoniste assolute. In questa ricetta in realtà sono fatte al forno, ma sono le mie preferite. Le ho assaggiate appena terminata la scuola on line, in una birreria vicino casa; credo fosse la mia prima cena fuori dall’inizio del lockdown. Poiché in quel pub il cuoco è un mio amico, gli ho chiesto la ricetta. Sono deliziose perché sanno tanto di affumicato, e non sono molto grasse, perché lo strutto si accumula sul fondo della teglia. Semplicissime da preparare, con solo due ingredienti. Una volta che le proverete, vorrete sempre cucinarle così. Ho accostato una salsa a base di kefir (foto in basso), uno yogurt liquido salato di origine mediorientale che si trova in tutti i supermercati, anche nei discount. Questa è stata una fantastica cenetta di mezza estate, con una persona speciale, e dopo, per la prima volta, sono andata al drive-in, proprio come nei film americani 🙂

Ingredienti per due persone:
1 kg di costine di maiale in uno o due pezzi (rosticciana, si trova al Penny)
1/2 confezione di salsa barbecue (io ho usato Heinz)
50 ml di senape
50 ml di kefir
1 pezzetto di cetriolo
Prezzemolo tritato
Sale, pepe

Preparazione:

Spalmate le costine con abbondante salsa barbecue e ponetele in frigo a marinare per tutto il giorno, direttamente nella teglia di cottura (io ho usato il pirex), rivestita di carta forno.

Scaldate il forno a 150° e infornatele per due ore, girandole una volta a metà cottura.

Intanto preparate la salsa: tritate al coltello il cetriolo e strizzate la polpa ottenuta. Mischiate gli altri ingredienti. Aggiungete il cetriolo solo all’ultimo.

Sfornate la rosticciana e tagliatela in modo da ottenere le costine singole, poi servitele con la salsa.