Pampapato ferrarese

Primo post del 2024! Buon anno! Per la cena della vigilia di Natale, come dessert ho preparato un dolce natalizio antico, tradizionale di Ferrara, che ho conosciuto perché il mio compagno è originario del ferrarese. È un pane speziato, a quanto pare inventato dalla monache clarisse del monastero del Corpus Domini, tra il ‘500 e il ‘600. Prima si chiamava Pan del duca, poi la zona è entrata a far parte dello Stato della chiesa, e cambiò nome in pampapato, assumendo la forma di uno zuccotto papale. Nel ‘900 un pasticcere ebbe l’ idea di ricoprirlo di cioccolato fondente. Può essere considerato un dolce sostenibile perché è vegano, privo di latte, uova, grassi. Ci sono altre ricette simili nel centro-sud. In Umbria per esempio abbiamo il panpepato, che mi piace di più. Però per far contento il mio compagno almeno una volta all’anno lo preparo. Devo ancora perfezionare la ricetta, comunque è gradevole. La foto non rispetta la tradizione: va tagliato a fettine sottili, non a spicchi.

Ingredienti per 2 pampapati medi:

Farina di grano tenero: 200 gr.

Mandorle dolci spellate: 100 gr.

Zucchero semolato: 50 gr.

Miele: 50 gr.

Cacao in polvere: 100 gr.

Frutta Candita (scorze candite di arancia, limone e cedro): 100 gr

Cannella in polvere: 2 gr.

Noce moscata/chiodi di garofano/cannella tritati: 2 gr.

Cioccolato fondente per la copertura: 100 gr.

Marsala q.b.

Preparazione:

Dopo averle tostate qualche minuto in una padella o nella friggitrice ad aria, tritate le mandorle grossolanamente. Tagliate a cubetti la frutta candita, e aggiungete la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano (si può usare il mix di spezie Suk). Mescolate tutto insieme.

Predisponete a fontana la farina su un piano di lavoro. Aggiungete zucchero e miele, cacao in polvere, mandorle e, infine, il composto di spezie e canditi.Impastate il composto, aggiungendo Marsala in base alla necessità, per farlo bene amalgamare. Ottenuto un composto abbastanza solido, suddividetelo in 2 parti e modellatelo fino ad ottenere la classica forma a calotta. Cuocete in forno preriscaldato a 160° per circa 40 minuti. Indispensabile la prova dello stecchino.

A fine cottura, fate raffreddare i pampapati, quindi ricopriteli con cioccolato fondente sciolto a bagnomaria o al microonde.

https://www.travelemiliaromagna.it/pampapato-ferrara-ricetta-tradizione/

Spiedini di capitone e mazzancolle con polenta bianca al tartufo e zucca al forno

Come dicevo, ci siamo ritrovati solo in due a festeggiare la vigilia di Natale, ma non ci è dispiaciuto, perché così abbiamo potuto gustare dei cibi pregiati che possiamo permetterci in dosi moderate. Come l’ amata anguilla, che purtroppo è in via di estinzione e quindi ci concediamo solo qualche volta l’anno. Avevo in freezer delle mazzancolle, così ho pensato di fare degli spiedini misti e servirli con una polentina bianca, la più indicata per il pesce, aromatizzata al tartufo. Così ho sfruttato un vasetto di carpaccio di tartufo e un avanzo di olio al tartufo bianco di Miniata che, anche se lo trovo a un euro al Penny, secondo me è buono. La marca è Turci Firenze. Come contorno della zucca al forno che avevo già in frigo. Insomma, anche in questo piatto raffinato, ho trovato il modo di riciclare qualche avanzo. Risultato? Squisito.

Ingredienti per 2 persone:

1 capitone senza testa e a pezzi

400 gr di mazzancolle tropicali

12 foglie di alloro

1 bicchiere di farina di mais bianca istantanea

4 bicchieri d’acqua

3 cucchiai di olio al tartufo

50 gr di carpaccio di tartufo in vasetto

1/2 zucca piccola mantovana o delica

Mix di erbe aromatiche per arrosti

Olio extravergine

Sale e pepe

Preparazione:

Sgusciate le mazzancolle lasciandone da parte 4 intere. Eliminate il filamento nero. Tagliate con le forbici da cucina il carapace delle mazzancolle rimaste ed eliminate l’intestino anche ad esse. Infilate le mazzancolle sgusciate in lunghi spiedini di legno. Ne otterrete 3. Infilate negli spiedini anche i pezzi di anguilla alternati con foglie di alloro. Ungete gli spiedini e le mazzancolle intere con olio al tartufo e ponete il tutto sulla griglia elettrica calda.

Intanto preparate la polenta: fate bollire 4 bicchieri d’acqua, salate e buttate a pioggia la farina di mais mescolando l’acqua in modo da non formare grumi. Mescolate per 5 minuti, spegnete il fuoco, condite con olio al tartufo e coprite con il coperchio.

Girate gli spiedini. Le mazzancolle andranno tolte prima dalla griglia e tenute in caldo. Quando l’anguilla sarà pronta, impiattate gli spiedini con le mazzancolle intere in un piatto da portata.

Mettete la polenta in delle ciotole e decoratela con il carpaccio di tartufo.

Servite gli spiedini con la polenta.

Come contorno ho abbinato della zucca sbucciata, tagliata a cubetti, condita con mix aromi da arrosto e olio extravergine, e cotta al forno a 180° per 20 minuti circa.

Mozzarella in carrozza nella friggitrice ad aria

Ecco una pietanza che non mi concedo mai perché è fritta. In realtà è da un po’ che preparo piatti impanati al forno. Ho iniziato dopo essere stata in Sicilia e ho provato le cotolette alla palermitana. Ho continuato con il tonkatsu. Ora che ho la friggitrice ad aria penso che quasi tutto ciò che si deve friggere, si può fare al forno. Ho un ricordo d’infanzia su questa ricetta. Quando ero piccola mia madre mi portava ogni tanto al ristorante Ferrari (ora si chiama Il bacio), in una traversa di corso Vannucci, a mangiare la mozzarella in carrozza (solo io mangiavo, lei no: era sempre a dieta e non si sedeva mai a tavola con noi, ciononostante era ed è grassa). Per me era un evento straordinario, perché noi non andavamo mai al ristorante. Né in pizzeria, né al cinema, né in gelateria, né a passeggiare, né a fare shopping… insomma non facevamo mai niente tutti insieme, se non le vacanze al mare, dai miei nonni paterni. Adesso per fortuna ho un compagno e la mozzarella in carrozza posso mangiarla con una persona cara.

Ingredienti per 2 persone:

4 fette di pane in cassetta senza crosta

1 mozzarella da 125 gr senza lattosio

1 uovo grande

Pangrattato

2 fette di prosciutto cotto (facoltativo)

Sale, olio evo

Preparazione:

Tagliate a fettine la mozzarella.

Farcite il pane con le fettine di mozzarella e 2 fette di prosciutto, se volete usarlo. Però non sarà la classica mozzarella in carrozza.

Sbattete l’uovo in un contenitore basso che possa contenere un tramezzino e rotolateli dentro uno alla volta, poi passateli nel pangrattato.

Spruzzate poco olio sulla superficie usando uno spruzzino per olio. Cuocete in friggitrice ad aria per 15 minuti a 200°, girando una volta i tramezzini. Potete cuocerli anche nel forno normale, in modalità ventilato.

Crocchette di pollo in friggitrice ad aria

Questa è stata la prima ricetta che ho fatto con la friggitrice ad aria e ne sono rimasta entusiasta. La carne era morbidissima e la superficie croccante. Niente più olio sprecato e meno consumo di elettricità, grazie alle ridotte dimensioni del fornetto. Inoltre abbastanza light. Ho trovato un sito interamente dedicato alla cottura in friggitrice ad aria, con centinaia di ricette, consigli e trucchetti, in cui si scoprono ricette impensate che puoi fare con questo elettrodomestico, e che mi sta dando validi spunti. Il link è in coda. Le crocchette di pollo mi ricordano un albo del fumetto Rat-man di Leo Ortolani, di tanti anni fa. Mi facevano gola, ma non friggendo l’unico modo che avevo di gustarle era andare in una friggitoria, come ho fatto a Milano, in via Paolo Sarpi; un track food cinese… Ma le mie erano meglio 🙂

Ingredienti per 2 o 3 persone:

500 gr di petto di pollo

1 uovo

75 gr di pangrattato

1 cucchiaio di farina

1 cucchiaio di olio extravergine

Sale e peperoncino

Preparazione:

Tagliate il pollo a dadini della stessa grandezza (2 cm circa per lato), eliminando gli ossicini e le cartilagini.

Sbattete l’uovo in un piatto e immergetevi i bocconcini di pollo in modo che ne siano cosparsi in maniera uniforme.

Successivamente rotolateli nel pangrattato mischiato con la farina e salato, facendolo ben aderire. Spruzzateli uniformemente con olio usando uno spruzzino per olio (o olio spray).

Inseriteli nel cestello della friggitrice ad aria senza sovrapporli e cuoceteli a 200° per 15 minuti, girandoli una volta a metà cottura.

https://friggiadaria.it/bocconcini-di-pollo-in-friggitrice-ad-aria/

Rigatoni con spinaci, caciocavallo e salsiccia secca in friggitrice ad aria

Questa è una pasta al forno che con la friggitrice ad aria in 15 minuti è pronta, con la superficie croccante e rosolata. Vi permette inoltre di sfruttare avanzi di verdure, formaggi e salumi che avete in frigo. Da quando compro verdure al mercato, ho scoperto che gli spinaci freschi senza pesticidi sono moooolto più buoni di quelli surgelati. Quindi li uso 🙂 a proposito di mercato, lì ho preso del caciocavallo, del pecorino e della salsiccia secca, tutti prodotti calabresi. Che bontà!

Ingredienti per 3 persone:

300 gr di rigatoni di Gragnano

120 gr di caciocavallo 

60 gr di salsiccia secca

1 busta di spinaci freschi

60 gr di parmigiano e pecorino grattugiati

60 gr di pangrattato

3 cucchiaini di olio extravergine

Sale e pepe

Preparazione:

Lavate e mondate gli spinaci, poi metteteli a cuocere in un’ampia pentola antiaderente senza acqua e cuoceteli per 20 minuti. 

Lessate al dente i rigatoni in abbondante acqua bollente salata.

Tagliate la salsiccia e il caciocavallo a cubetti.

Mischiate il pangrattato con i formaggi grattugiati e un cucchiaio d’olio.

Condite la pasta ben scolata con gli spinaci, 2 cucchiai di olio, caciocavallo e salsiccia, sale e pepe. Foderate con carta forno il contenitore della friggitrice ad aria, inserite la pasta condita e ricoprite la superficie con la mistura di pangrattato. 

Cuocete a 200 gradi per 15 minuti. Ovviamente potete usare anche il forno tradizionale.

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Toast in carrozza con la friggitrice ad aria

Eh sì, dopo un anno di indugi, ho deciso di prendere una friggitrice ad aria. Ho sfruttato il Black Friday spendendo solo 35 euro. Vi spiego perché è sostenibile: in pratica è un piccolo forno ventilato. Quindi consente di cuocere molti piatti per 2/3 persone più velocemente del forno tradizionale, con un risparmio energetico. Inoltre, si possono preparare delle fritture più sane, perché invece di immergerle in abbondante olio bollente, basta spruzzare poco olio sulle pietanze. Così non si spreca olio, fra l’altro. Tanto più che l’olio di frittura va usato una volta sola.

Io, come ho detto più volte, non friggo mai. Quindi questa specie di “mozzarella” in carrozza non l’avrei mai fatta. Invece con la friggitrice ad aria l’ho fatta con pochissimi grassi e il gusto era strepitoso! Per altro, invece del solito pane in cassetta confezionato, ho usato quello fresco di una panetteria, che è soffice come una nuvola. Squisito. Usate pure qualsiasi formaggio o salume che avete in frigo. Ideali sarebbero prosciutto cotto ed Emmental (quest’ultimo è naturalmente privo di lattosio).

Ingredienti:

4 fette di pane in cassetta fresco

4 fette di prosciutto cotto o crudo (io ho usato il crudo)

4 fettine di raclette o altro formaggio che si scioglie

1 uovo

Pangrattato

Olio extravergine

Preparazione:

Farcite il pane con 2 fette di prosciutto e 2 di formaggio, ottenendo 2 toast.

Sbattete l’uovo in un contenitore basso che possa contenere il toast e rotolatelo dentro, poi passate ogni toast nel pangrattato.

Spruzzate poco olio sui toast usando uno pruzzino per olio. 

Cuocete in friggitrice ad aria per 15 minuti a 200°, girando 2 volte i toast. Potete cuocerli anche nel forno normale, in modalità ventilato.

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Trancio all’arancia

Agrumi di stagione, avanzi da sfruttare. Tre arance spagnole non più freschissime, ma ottime, l’acqua di governo dei ceci e uno sciroppo che io ho ricavato da un liquore fatto in casa non ben riuscito, a base di mandarini e vodka. Per non buttarlo l’ho fatto ridurre a fuoco lento con cannella e chiodi di garofano, e ne ho ricavato uno sciroppo squisito. Ovviamente nessuno ha una roba del genere a casa, così ho messo la ricetta per uno sciroppo velocissimo da fare. Ma magari avete un avanzo di liquore che non usate mai e potete ridurlo come ho fatto io. Addolciamo questo periodo di duro lavoro e problemi vari, con la grande soddisfazione di non sprecare il cibo e lasciare un mondo migliore ai nostri giovani. Ah, e non dimentichiamo che il risultato sarà una tortina soffice e deliziosa, con quello sciroppo sopra che la rende irresistibile. Se usate l’olio sarà vegan. Più sostenibile di così…

Ingredienti per una teglia piccola:

125 gr di farina integrale

125 gr di farina

3 arance bio con buccia edibile

125 ml di acquafaba o 3 uova

150 gr di zucchero

80 gr di burro senza lattosio o olio di riso

1 bustina di lievito per dolci

per lo sciroppo:

succo di un’arancia grande

4 cucchiai di zucchero

Preparazione:

Mettete l’acquafaba (o le uova) nel mixer con le fruste e montatela alla massima velocità per 5/10 minuti. Quando è già in parte montata aggiungete lo zucchero gradualmente. Lavate le arance, asciugatele, grattugiate la buccia e ricavatene il succo (ne serviranno 150 ml). In un’ampia ciotola mescolate le farine, fate un buco al centro e versatevi il burro sciolto intiepidito, il succo e la scorza d’arancia e qualche cucchiaiata di spuma di acquafaba. Mescolate bene impedendo il formarsi di grumi. Aggiungete gradualmente la spuma e mescolate dall’alto verso il basso fino ad ottenere una crema omogenea. Infine aggiungete il lievito e mescolate.Imburrate e infarinate una teglia, versateci l’impasto e infornate per 30/35 minuti in forno già caldo a 180°. Fate la prova dello stecchino prima di sfornare.Intanto ponete il succo di un’arancia in un pentolino con lo zucchero e scaldate per alcuni minuti, fino a che non si formi una schiuma. Dovrete ottenere uno sciroppo né troppo denso, né troppo liquido. Una volta che la torta sarà raffreddata, estraetela dalla teglia, ponetela su un piatto da portata, punzecchiatela con uno stecchino in più punti e versateci sopra lo sciroppo caldo.

https://cucina.robadadonne.it/ricetta/torta-allarancia/

Pollo ai peperoni “passaggio a nord-sud”

Non mi dite che i peperoni non sono di stagione perché al mercato, dal mio coltivatore locale di fiducia, ancora li trovo. In verità questa ricetta l’ho cucinata un mesetto fa, e l’ho chiamata così perché ho usato sia prodotti piemontesi che calabresi, con un tocco di Sicilia. Devo dimostrare la sostenibilità del piatto? La preferenza per le verdure garantisce un basso impatto idrico. I prodotti piemontesi per me sono quasi a km zero, il pollo è meno impattante per l’ ambiente rispetto ai bovini, e per la salute. E non mi dite di non usare prodotti meridionali perché sarebbe la morte della cucina mediterranea. In ogni caso scegliere prodotti italiani è sempre più sostenibile, specie se si acquista al mercato o nei piccoli negozi, boicottando la grande distribuzione. Infine, con i tempi di cottura rapidi si risparmia sul gas naturale e si inquina meno. Dimenticavo: il gusto di questa pietanza è irresistibile.

Ingredienti per 2 persone:

Petto di pollo ruspante piemontese 1

Peperoni Carmagnola 1 giallo e 1 rosso

Cipolla di Tropea ½

Concentrato di pomodoro siciliano 3 cucchiai

Pomodori secchi di Calabria 50 gr

Olio evo 2 cucchiai (io: calabrese)

Aglio 1 spicchio (io: calabrese)

Aglio secco in polvere

Origano secco siciliano

Peperoncino secco calabrese in polvere

Sale, pepe

Preparazione:

Pulite il petto di pollo e tagliatelo in due. Incidete con il coltello la carne facendo dei tagli trasversali non troppo profondi. Condite la superficie con origano, peperoncino, aglio in polvere, sale e pepe, da entrambi i lati.

Scaldate l’olio (1 cucchiaio) in una padella antiaderente e rosolate la carne per 6 minuti per lato, poi togliete dalla padella e tenete da parte.

Lavate e mondate le verdure.

Tagliate la cipolla a rondelle e i peperoni a fettine.

Nella stessa padella di prima scaldate il resto dell’olio e stufate la cipolla e i peperoni per 5 minuti.

Unite i petti di pollo, l’aglio tritato, il concentrato, un bicchiere d’acqua e i pomodori secchi a pezzetti, coprite con un coperchio e fate cuocere per 10 minuti, girandoli solo una volta.

Fusilli con zucca e pancetta piccante

Autunno, tempo di zucca. Per tutta la stagione ne tengo sempre una in frigorifero. Al mercato ne trovo un tipo che viene dal Piemonte mi pare, cioè qui a due passi. E’ dolcissima e ha una polpa compatta. Mai provata con la pancetta? Abbinamento perfetto. Al mercato ho il mio pusher di prodotti calabresi e tengo sempre in frigo anche della pancetta piccante che è una bomba. Quello che mi piace di questi prodotti è che provengono da piccole aziende, assenti dalla grande distribuzione, e suppongo usino carne di maiali di piccoli allevamenti, perché il sapore è completamente diverso dai prodotti industriali, che usano animali da allevamenti intensivi. La pasta, nemmeno a parlarne, deve essere di Gragnano o al massimo Senatore Cappelli. Grano italiano, lenta essiccazione, trafilata al bronzo, liscia, mai rigata. Se non lo capiamo noi italiani, chi deve capirlo? Sono tempi duri per me. Ho avuto un diniego che ha sconvolto tutti i miei progetti personali e delle lamentele ridicole. Ma non mi arrendo e continuo a sperare che tutto questo finirà presto. Perché senza speranza la vita è un buco nero che inghiotte tutti i nostri sogni.

Ingredienti per 2 persone:

200 gr di fusilli di Gragnano

½ zucca piccola mantovana o delica

100 gr di pancetta calabrese piccante

salvia, rosmarino, alloro

aglio in polvere

sale e pepe

Preparazione:

Cuocete la zucca tagliata a fette, con la buccia, in forno, a 180° per mezz’ora.

Ricavate la polpa eliminando buccia e semi, poi schiatela bene con una forchetta.

Tagliate la pancetta a dadini, eliminando se occorre la cotenna (io l’ho lasciata).

Lessate la pasta in acqua bollente salata.

Lavate, mondate e tritate salvia e rosmarino.

Rosolate la pancetta in una padella saltapasta. Aggiungete la zucca, l’aglio, l’alloro e dell’acqua di cottura, in modo da ottenere una crema che non sia troppo densa. Se occorre salate e pepate. Fate insaporire per qualche minuto.

Scolate la pasta al dente, mettetela nel saltapasta, unite le erbe e fate saltare in modo da amalgamare bene gli ingredienti.

Verdure miste in teglia

Niente, una ricetta semplicissima, che però rappresenta il cuore dell’alimentazione sostenibile, la quale deve essere basata sui vegetali, che sono i cibi più sostenibili, con minore impatto ambientale e idrico. Per altro anche i migliori per la nostra salute. Io di solito tengo sempre delle carote in casa. Spesso ne sgranocchio una a fine pasto se non mi sento abbastanza sazia. Però capita che si avvizziscano un po’ in frigo. Allora le pelo con il pelapatate (se sono fresche non lo faccio), le taglio a rondelle e le cuocio. Non si butta il cibo in casa mia! E questa ricetta ci permette di sfruttare tutte le verdure non più freschissime che abbiamo in frigo. Io? Lavoro come una schiava, non ho tempo di pubblicare… Avevo un progetto, è un anno che sono in ballo, me lo sono visto sfuggire di mano, ora pare ci sia ancora speranza… Questo è un paese che distrugge i sogni della gente, magari per un cavillo burocratico. Un paese di vecchi burocrati malvagi che con un loro semplice gesto manovrano la nostra vita. Ma non possono impedirci di sognare. Nessuno può farlo.

Ingredienti per 4 o 5 persone: 

500 gr di carote

500 gr di melanzane

2 peperoni piccoli

½ cipolla di Tropea

4 cucchiai di olio extravergine

2 foglie di alloro

4 foglie di salvia 

Sale, peperoncino

Origano secco 

Preparazione:

Lavate e mondate tutte le verdure. Tagliate le carote a rondelle, le melanzane a tocchetti, i peperoni a filetti, la cipolla a rondelle.

Rivestite una teglia con carta forno e sistemateci tutte le verdure. Condite con le erbe, sale, peperoncino e olio. Infornate in forno già caldo a 180° per 45 minuti, o comunque fino a quando non siano sufficientemente tenere.